Strage di migranti in imbarcazioni provenienti da vari paesi e affondate lungo la costa calabrese: recuperati 58 corpi

Strage di migranti all’alba di fronte alle coste calabresi in un bilancio che si aggrava di minuto in minuto. Il numero dei cadaveri recuperati dopo il naufragio di un barcone carico di migranti a “Steccato” di Cutro è salito a 58. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento.

Al momento sono state salvate 80 persone dopo il tentativo di sbarco a Cutro, a una ventina di km da Crotone. I corpi sono recuperati a mano mano che il tempo passa, sia al largo che sulla spiaggia. Una decina le donne e circa otto i bambini.

Tra le vittime, anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra quelli finora tratti fuori dall’acqua dai soccorritori e dalle forze di polizia che stanno proseguendo nelle operazioni. I superstiti, tutti sotto i trent’anni, sono stati soccorsi sulla spiaggia e rifocillati dal personale del 118 e della Crocerossa, ma molte persone risultano ancora disperse.

La Prefettura di Crotone, dopo aver attivato il Centro coordinamento dei soccorsi, ha disposto che le salme delle vittime recuperate vengano trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone.

Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono stati ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni è stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti.

46 sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento. Al momento sono state salvate 80 persone dopo il tentativo di sbarco a Cutro, a una ventina di km da Crotone.

I corpi sono recuperati mano mano che il tempo passa, sia al largo che sulla spiaggia. Una decina le donne e circa otto i bambini.

Tra le vittime, anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra quelli finora tratti fuori dall’acqua dai soccorritori e dalle forze di polizia che stanno proseguendo nelle operazioni.

I superstiti, tutti sotto i trent’anni, sono stati soccorsi sulla spiaggia e rifocillati dal personale del 118 e della Crocerossa, ma molte persone risultano ancora disperse.

La Prefettura di Crotone, dopo aver attivato il Centro coordinamento dei soccorsi, ha disposto che le salme delle vittime recuperate vengano trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone.

Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono stati ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni è stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti.

 

 

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Le forze dell’ordine stanno cercando di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti per capire in quanti fossero sul barcone affondato che pare portasse a bordo tra i 200 e i 250 migranti provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. E’ stato fermato un presunto scafista.

Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che seguono la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area.

“C’è stata un’esplosione a bordo”,  ha riferito ai soccorritori uno dei migranti salvati. “Alcuni cadaveri presentano infatti delle bruciature”. Il barcone sarebbe quindi esploso, e non si è spaccato in due, come si è ipotizzato in un primo momento, a causa del mare fortemente agitato.

Secondo quanto riportato da AdnKronos l’esplosione “si è verificata quando il barcone era vicino alla costa, e poi si è frantumato”. Sulla battigia hanno trovato lungo 300/400 metri i pezzi dell’imbarcazione. “Così come i corpi delle vittime. Molti cadaveri sono nudi. Forse  perché già quando erano sottocoperta, stivati, le persone avevano caldo. L’esplosione e il mare mosso ha fatto il resto. L’impatto è fortissimo, traumatizzante”.

È stata una telefonata giunta verso le 4 al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanzia di Vibo Valentia a fare scattare l’allarme: nella chiamata non sono state fornite notizie dell’incidente a causa dell’inglese poco comprensibile di chi chiedeva aiuto. Gli operatori della centrale operativa, tuttavia, hanno intuito che potesse essere successo qualcosa ed hanno allertato le forze dell’ordine di Crotone.

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Naufraghi soccorsi lungo il litorale calabrese.

Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la Capitaneria di porto e la Guardia di Finanza. Presenti anche la polizia di Stato ed i carabinieri, assieme al personale del 118 e della Croce rossa.

La Guardia di Finanza ha reso noto che il barcone era partito quattro giorni fa dal porto di Izmir, in Turchia, ed era stato avvistato nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento. Scattato l’allarme, erano salpati una vedetta della sezione operativa navale di Crotone e un pattugliatore del gruppo aeronavale di Taranto. Le condizioni proibitive del mare “hanno tuttavia impedito di raggiungere la zona e i mezzi sono dovuti rientrare agli ormeggi”.

È stato quindi avviato il dispositivo di ricerca via terra e l’allarme è stato girato anche alle forze di polizia. Giunti sul luogo dello sbarco, non è stato possibile fare altro che constatare lo spezzamento del barcone ormai completamente distrutto dalle onde

C’erano stati sbarchi ma mai una tragedia così”, questo il primo commento a caldo del Sindaco di Cutro, Antonio Ceraso.Il mare continua a restituire i corpi, è qualcosa che non si vorrebbe mai vedere”. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento.

Al momento sono state salvate 80 persone dopo il tentativo di sbarco a Cutro, a una ventina di km da Crotone.

I corpi sono recuperati mano mano che il tempo passa, sia a largo che sulla spiaggia. Una decina le donne e circa otto i bambini.

Tra le vittime, anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra quelli finora tratti fuori dall’acqua dai soccorritori e dalle forze di polizia che stanno proseguendo nelle operazioni.

I superstiti, tutti sotto i trent’anni, sono stati soccorsi sulla spiaggia e rifocillati dal personale del 118 e della Crocerossa, ma molte persone risultano ancora disperse. La Prefettura di Crotone, dopo aver attivato il Centro coordinamento dei soccorsi, ha disposto che le salme delle vittime recuperate vengano trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone.

Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono stati ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni è stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti.

Strage di migranti all’alba di fronte le coste calabresi in un bilancio che si aggrava di minuto in minuto.

È salito a 58 il numero dei cadaveri recuperati dopo il naufragio di un barcone carico di migranti a “Steccato” di Cutro. Quarantasei sono stati trovati sul posto, altri tre sulla spiaggia di Botricello, nel catanzarese. Altri otto a “Le Castella” di Isola Capo Rizzuto ed uno a Crotone, dove è stata portata la salma dopo il ritrovamento.

Al momento sono state salvate 80 persone dopo il tentativo di sbarco a Cutro, a una ventina di km da Crotone.

I corpi sono recuperati mano mano che il tempo passa, sia a largo che sulla spiaggia. Una decina le donne e circa otto i bambini.

Tra le vittime, anche un neonato di pochi mesi: il suo cadavere, secondo la drammatica testimonianza di un vigile del fuoco, è tra quelli finora tratti fuori dall’acqua dai soccorritori e dalle forze di polizia che stanno proseguendo nelle operazioni.

I superstiti, tutti sotto i trent’anni, sono stati soccorsi sulla spiaggia e rifocillati dal personale del 118 e della Crocerossa, ma molte persone risultano ancora disperse.

La Prefettura di Crotone, dopo aver attivato il Centro coordinamento dei soccorsi, ha disposto che le salme delle vittime recuperate vengano trasferite al PalaMilone, il palazzetto dello sport che sorge all’interno della città di Crotone.

Degli 80 superstiti 59 sono stati ospitati presso il Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto mentre altri 21 sono stati ricoverati presso l’ospedale civile di Crotone, tra di essi un bambino di 9 anni è stato sistemato nel reparto Covid per mancanza di posti.

#Crotone, intervento #vigilidelfuoco e @guardiacostiera dalle prime ore della mattinata per un barcone di migranti che si è arenato a Steccato di Cutro. Segnalati diversi deceduti tra i migranti, una quarantina i superstiti. Intervento in atto [#26febbraio 9:15]

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Le forze dell’ordine stanno cercando di raccogliere le testimonianze dei sopravvissuti per capire in quanti fossero sul barcone affondato che, pare, portasse a bordo tra i 200 e i 250 migranti provenienti da Iraq, Iran, Afghanistan e Siria. E’ stato fermato un presunto scafista.

Si trattava di uno dei tanti viaggi della speranza che segue la rotta turca, quella più battuta dai migranti provenienti dai Paesi dell’area.

“C’è stata un’esplosione a bordo”, lo ha riferito ai soccorritori uno dei migranti salvati. “Alcuni cadaveri presentano infatti delle bruciature”.

Il barcone sarebbe quindi esploso, e non si è spaccato in due, come si è ipotizzato in un primo momento, a causa del mare fortemente agitato.

Secondo quanto riportato da AdnKronos l’esplosione “si è verificata quando il barcone era vicino alla costa, e poi si è frantumato”. Sulla battigia hanno trovato per almeno 300/400 metri i pezzi dell’imbarcazione. “Così come i corpi delle vittime, che non sono concentrati. Molti cadaveri sono nudi. Forse  perché già quando erano sottocoperta, stivati, le persone avevano caldo. L’esplosione e il mare mosso ha fatto il resto. L’impatto è fortissimo, traumatizzante”.

È stata una telefonata giunta verso le 4 al reparto operativo aeronavale della Guardia di finanzia di Vibo Valentia a fare scattare l’allarme: nella chiamata non sono state fornite notizie dell’incidente a causa dell’inglese poco comprensibile di chi chiedeva aiuto. Gli operatori della centrale operativa, tuttavia, hanno intuito che potesse essere successo qualcosa ed hanno allertato le forze dell’ordine di Crotone.

Nell’area, dove il mare è forza 3 – 4, sono attive due motovedette e un elicottero della Guardia Costiera. Secondo le fonti i migranti “non hanno fatto in tempo a chiedere  aiuto” e alcuni dei sopravvissuti avrebbero raggiunto la costa con i propri mezzi.

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Sul posto per i soccorsi sono intervenuti la Capitaneria di porto e la Guardia di finanza. Presenti anche la polizia di Stato ed i carabinieri, assieme al personale del 118 e della Croce rossa.

La Guardia di Finanza ha reso noto che il barcone era partito quattro giorni fa dal porto di Izmir, in Turchia, ed era stato avvistato nella serata di ieri a circa 40 miglia dalla costa crotonese da un velivolo dell’agenzia europea Frontex in pattugliamento.

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