La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, ha proposto, alla segreteria confederale, riunita ieri sera, il nome di Maurizio Landini come suo successore alla guida del sindacato. Il mandato di Camusso, il secondo ed ultimo per statuto confederale, scade il 3 novembre. Ma l’indicazione potrebbe non trovare il consenso di tutta l’organizzazione. In corsa, ci sarebbe anche Vincenzo Colla, ex numero uno dell’Emilia Romagna.
L’elezione del nuovo vertice si terrà in occasione del XVIII congresso nazionale della Cgil in programma a Bari dal 22 al 25 gennaio 2019.
Landini, classe 1961, reggiano, ha le sue radici nella Fiom, dove il suo primo incarico è quello di delegato sindacale, poi quello di segretario generale a Reggio Emilia, quindi della Fiom regionale e di Bologna fino ad arrivare al vertice nazionale della Fiom a giugno del 2010 per il primo mandato e poi per il secondo chiuso a luglio 2017, quando entra a far parte della segreteria nazionale della Cgil. Sono anni che passano anche attraverso la contrapposizione interna con la stessa Camusso, che raggiunge l’apice nel 2014 sul Testo unico sulla rappresentanza e l’anno seguente sul progetto della Coalizione sociale, lanciato da Landini e poi messo da parte. Seguono gli anni della ritrovata unità suggellata nel 2016 dalla proposta della confederazione sulla Carta dei diritti universali del lavoro e dei tre referendum abrogativi (voucher, appalti e articolo 18).
A fronte della proposta fatta da Camusso bisognerà vedere nei prossimi giorni se l’altra eventuale candidatura, seppure mai ufficializzata, farà un passo indietro e sosterrà questa indicazione o se riterrà di portare avanti la propria costruendo un consenso alternativo. Strada che, secondo alcuni, sembra delinearsi.
Vincenzo Colla, ex numero uno della Cg Emilia Romagna, è anch’egli attualmente nella segreteria confederale. Classe 1962, piacentino, anche Colla ha iniziato, sin negli anni Ottanta, la sua esperienza sindacale nella Fiom.
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