Come era prevedibile (e per molti casi comprensibile) il malumore di una parte di dipendenti pubblici per i tagli decisi dal governo nella legge si stabilità non ha tardato a manifestarsi. I 24mila lavoratori del Comune di Roma hanno già proclamato una giornata di sciopero generale per il 27 gennaio, quelli della Camera dei deputati minacciano un gesto analogo.
“Proclameremo lo sciopero generale dei 24 mila lavoratori comunali, contro l’ulteriore taglio del salario accessorio, il 27 di gennaio, giorno di paga. Sarà il secondo sciopero generale nella storia dei dipendenti di Roma e questa volta è responsabile il governo”, afferma il segretario Fp Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola. “Dopo il no del governo agli emendamenti ‘salva salario’ i dipendenti rischiano di perdere fino a 300 euro al mese su salari di 1200 euro. E’ una situazione aberrante”.
A loro volta i dipendenti della Camera (il cui trattamento economico comunque è ben diverso da quello dei comunali) annunciano di essere in “stato di agitazione” contro i tagli alle indennità di funzione confermati anche per quest’anno. Le otto sigle sindacali invitano i vertici di Montecitorio ad “astenersi dall’adozione di azioni unilaterali”. E in una lettera inviata anche alla presidenza lamentano “l’assenza di una qualsivoglia contrattazione”. La questione è sul tavolo di una nuova riunione dell’Ufficio di presidenza della Camera.
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