“Viviamo un momento di grande difficoltà in Europa – ha detto il presidente dell’Europarlamento, Antonio Tajani, in un forum all’ANSA provocati anche da fattori esterni, come per esempio la crisi migratoria e il terrorismo, questo ha fatto crescere movimenti che su queste difficoltà hanno raccolto consenso. La crisi ha bisogno di riposte e forse le risposte non sono state all’altezza. Non possiamo pensare di avere solo il pilastro del rigore e non quello della crescita. Su questo l’Europa è sembrata debole”.
“Gli Usa – ha ricordato Tajani – rimangono il maggiore interlocutore dell’Europa a livello mondiale, e siamo amici degli Usa al di là dei presidenti ma non siamo sottomessi a nessuno e non prendiamo ordini da nessuno”. Sulle voci di una possibile candidatura di Ted Malloch come nuovo ambasciatore americano a Bruxelles, Tajani è chiaro: “Siamo disponibili ad ascoltare tutti i consigli e tutte le critiche, ma non siamo sottomessi a nessuno, non prendiamo ordini da nessuno, non siamo disposti ad accettare insulti da persone che probabilmente non conoscono l’Unione Europea e che il parlamento europeo ha dichiarato non gradite“.
“Gli Usa – ha detto ancora il presidente del parlamento Ue – rimangono il maggiore interlocutore dell’Europa a livello mondiale, e siamo amici degli Usa al di là dei presidenti ma non siamo sottomessi a nessuno e non prendiamo ordini da nessuno. Sono soddisfatto perché abbiamo sottoscritto un accordo con il Canada e grazie all’Europarlamento quell’accordo è stato migliorato. Per quanto riguarda gli Usa, vediamo quale sarà effettivamente la posizione vera di Trump sul fronte commerciale. E’ emersa una posizione protezionista, ma “dobbiamo impedire che i nostri interlocutori parlino con ognuno dei 27, il che significa indebolire l’Ue nel suo complesso.
“L’Europa – ha detto Tajani – comunica male. Non comunica bene neanche le tante cose positive che fa” e “il Piano Juncker non è stato comunicato abbastanza bene, deve essere rinforzato” e in generale “bisogna comunicare meglio ai cittadini l’opportunità che l’Europa offre. Se non si affronta il problema Africa – ha detto ancora – la siccità, la malnutrizione, noi avremo milioni e milioni di africani che spingeranno” per entrare in Europa e non basteranno dighe e muri. Dobbiamo – ha aggiunto – investire miliardi e miliardi in Africa.
“La Nato è uno strumento indispensabile per garantire la sicurezza complessiva dell’Europa e dell’Occidente ma altrettanto importante è che l’Ue compia un passo in avanti sul fronte della difesa comune. C’e’ bisogno di una politica di difesa comune per arrivare poi a un esercito comune per i grandi interventi come le missioni di pace. In questo modo – ha osservato Tajani – si potrebbe ridurre la spesa pubblica nel settore della difesa avendo la stessa efficacia di oggi. Di fronte all’attacco del terrorismo e ai fenomeni migratori dobbiamo essere in grado di rafforzare la difesa delle frontiere comune, ha aggiunto esprimendo la convinzione che oggi si possano fare importanti passi in avanti”.
Tajani ritiene infondata la notizia delle possibili dimissioni del presidente della Commissione, Juncker: ‘L’ho incontrato tante volte negli ultimi giorni e Juncker mi ha parlato del futuro anche a lungo termine, non mi sembrava intenzionato a lasciare”.
Per quanto riguarda fondi europei per le vittime dei terremoti nel centro Italia, Tajani ha risposto che “l’Italia ha già presentato la fotografia dei danni di questi ’20mila terremoti’, che corrisponde a circa 23 miliardi di euro. Il fondo di solidarietà potrà essere utilizzato per circa un miliardo di euro, grazie all’ottimo lavoro della protezione civile nel presentare la mappa dei danni in breve tempo. Già sono stati erogati 30 milioni di anticipo”. Tajani ha aggiunto che “la commissaria responsabile ha deciso di incrementare i fondi strutturali che spettano all’Italia di 200 milioni da utilizzare per il terremoto. L’orientamento adesso, dopo una proposta della Commissione e il parlamento sta andando in questa direzione, è che le varie regioni potranno utilizzare i fondi già ricevuti senza l’obbligo del co-finanziamento, ossia il cento per cento di fondo europeo. Quindi possiamo avvicinarci ad un altro miliardo. In più si possono prendere soldi dai fondi per l’innovazione per progetti”. (Ansa)
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