Tassazione minima del 15% per le grandi imprese in tutti i paesi europei: raggiunto l’accordo tra i ministri delle Finanze del G7

I ministri del G7 (il primo a sinistra in seconda fila è l’italiano Gentiloni, commissario europeo). (FotoEpa di Andy Rain)

I ministri delle Finanze del G7 (foto)  hanno raggiunto un accordo storico sulla tassazione globale. Lo dichiara il Cancelliere dello Scacchiere inglese, Rishi Sunak. Accordo “sul principio di una aliquota globale minima del 15% per la tassazione delle grandi imprese, applicata Paese per Paese”, ha scritto su Twitter il Tesoro britannico, parlando “una stretta sull’elusione fiscale” che farà pagare “la giusta quota” alle multinazionali di Big Tech. Secondo il Tesoro, “le maggiori imprese globali, con margini di profitto di almeno il 10%, vedranno il 20% di tutti gli utili al di sopra di tale soglia riallocato e tassato nei Paesi dove effettuano vendite”.

I ministri delle Finanze del G7 hanno preso, con l’accordo su un’aliquota minima globale del 15%, un “impegno senza precedenti che metterà fine alla corsa al ribasso nella tassazione aziendale, assicurando equità per i lavoratori negli Stati Uniti e in tutto il mondo”, ha dichiarato in una nota la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen.

“Saluto con grande soddisfazione l’accordo sulla tassazione delle multinazionali raggiunto oggi a Londra dai ministri delle finanze del G7. È un passo storico verso una maggiore equità e giustizia sociale per i cittadini“, ha dichiarato Mario Draghi.

Il commissario europeo per l’economia Paolo Gentiloni ha dichiarato: “Oggi a Londra abbiamo compiuto un grande passo verso un accordo globale senza precedenti sulla riforma della tassazione delle imprese. E’ stato un incontro molto positivo che ci ha permesso di costruire ponti su questioni cruciali. Le possibilità di un accordo globale sono notevolmente aumentate. Ora dobbiamo fare l’ultimo miglio per espandere questo consenso ai membri del G20 e a tutti i paesi coinvolti nel quadro inclusivo dell’Ocse. La Commissione contribuirà attivamente a queste discussioni multilaterali in corso per garantire il raggiungimento di un accordo ambizioso a luglio”.

La proposta del G7 finanze sulla tassazione delle imprese si basa su “due pilastri”: un’aliquota minima di “almeno il 15%” per tutte le multinazionali e l’intenzione di tassare il 20% della quota eccedente il 10% dei profitti nei Paesi in cui vengono realizzati. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, a margine della riunione a Londra, precisando che la proposta sarà discussa “in sede G20” a luglio a Venezia, con la prospettiva di essere allargata. Franco ha precisato che l’attuazione tecnica richiederà “alcuni anni”. Quando diverrà operativa sarà accompagnata dal superamento della digital Tax, dove già in vigore.

C’è totale consenso, tra i Paesi del G7, sulla necessità di “politiche economiche espansive per tutto il tempo che servirà”per uscire dalla crisi creata dalla pandemia. Anche la Germania è sulla stessa lunghezza d’onda, ha precisato il ministro, come dimostra il suo contributo al Next generation Eu, al di là del fatto che “una volta volta superata la recessione, i deficit andranno poi gradualmente ridotti”, secondo programmi che sono anche del governo italiano.

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