TEATRO/ “Il corpo perfetto”. Lavinia Savignoni ride delle ossessioni contemporanee

di FEDERICO BETTA/

L’ambizione a un corpo bellissimo intrisa di ansia da prestazione, condita da insicurezze, prigioni e sovraesposizione mediatica nell’era dei social, sono i temi affrontati ne Il corpo perfetto, scoppiettante monologo comico scritto, diretto e interpretato da Lavinia Savignoni (in scena al Brancaccino di Roma fino al 2 febbraio).

Siamo in un interno: una stanza con poltroncina, toeletta con specchio, appendiabiti. Sullo sfondo si intravede un curioso banco da cucina. La cornice che Savignoni mette in scena per affrontare le nevrosi contemporanee legate al fisico, è la prova di un personaggio televisivo che l’indomani apparirà in video con il suo programma Il corpo perfetto.

Esperta di salute, e sempre supportata dal ricordo grottesco della sua nutrizionista di fiducia, presenterà al mondo il suo metodo per vivere sani e vigorosi. In un tour de force che fa il verso alle ossessioni per la vitalità, la genuinità dei cibi, le manie culinarie e il terrore per il junk food, sul palco si alternano le virtù di un corpo perfettamente funzionante e i metodi per raggiungere la leggerezza, fisica certo, ma soprattutto esistenziale. L’infilata di esempi di purificazione, che senza mezzi termini esplorano il nostro intestino come un tunnel di incrostazioni e necessità fisiologiche inascoltate, permette alla bravissima attrice di entrare e uscire da diversi personaggi e differenti stati d’animo con una plasticità indomabile. Con energia, mimica e mobilità, la Savignoni si infila in un vero e proprio delirio di impotenza, incrociando le ansie della presentatrice ai sogni di bambina, per approdare al commento sarcastico di una vita che sempre più richiede a ognuno di noi performatività da vincente. E da qui il passo è breve, senza soluzione di continuità si approda all’invidia smodata per le Instagram Stars: nascondendo una vertiginosa debolezza personale si spera che una foto fashion permetta il riscatto grazie al riconoscimento immediato dei like.

Il corpo perfetto è uno spettacolo che fa ridere con irriverenza caustica, che non scinde il legame tra comicità alta e bassa, tra raffinate strizzatine d’occhio a butade sulle deiezioni. Il divertimento è assicurato e la riflessione post spettacolo pure. Dispiace solo un po’ che la drammaturgia, forse troppo attenta agli aspetti comici, a un certo punto sfilacci la cornice iniziale privando l’attrice di una solida struttura che le avrebbe consentito di affrontare registri diversi. L’unico momento davvero intimo, e commovente, è racchiuso nel finale, che, ribaltando completamente il tono del lavoro, ci lascia con la sensazione amara di aver assistito a uno spettacolo che riguarda tutti noi.

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