di FEDERICO BETTA – Nascosto nel giardino di Villa Torlonia, tra stucchi, affreschi e gallerie sotterrane, si nasconde un teatro ristrutturato qualche anno fa dalla Sovrintendenza Capitolina con i finanziamenti di Roma Capitale e il contributo di Pirelli Spa. La costruzione del teatro risale a metà ‘800 e in epoca fascista la struttura, con la villa adiacente, venne concessa dalla famiglia Torlonia a Benito Mussolini per la cifra simbolica di una lira l’anno.
In un contesto così istituzionale non ci si aspetta di veder esplodere un fuoco. Per fortuna non di fiamme e fumi, ma un fuoco di vitalità civile e culturale, un fuoco fatto di parole, suoni e immagini che straripano e si mescolano in un racconto pieno di vita. L’occasione di questa improvvisa vampata è stato l’undicesimo RedReading del duo Bartolini/Baronio, prodotto e presentato assieme all’instancabile 369gradi.
I RedReading, che hanno la drammaturgia curata da Tamara Bartolini impastata ai suoni e alle canzoni di Michele Baronio, sono degli incontri tra persone e storie, idee ed emozioni, musiche e luoghi solo apparentemente distanti tra loro. Il filo conduttore di ogni serata sembra essere un fievolissimo spunto emotivo, forse solo una sensazione, una meraviglia iniziale che spinge ad andare avanti.
Il secondo appuntamento di questa terza stagione del progetto ha portato a Roma Alberto Prunetti, autore di due potentissimi romanzi: Amianto (Edizioni Alegre) e 108 Metri (Laterza). La presentazione dei suoi testi si è addensata attorno al rapporto tra generazioni ed è iniziata con un estratto da un documento visivo di Rosa Jihon. Sospeso su un indefinibile confine tra arte e reportage, il video dell’artista e segretaria culturale dell’Organizzazione internazionale italo-latino americana di Roma, ha immerso il pubblico nelle parole di una donna della comunità Sarayaku in Equador. Senza soluzione di continuità lo spettacolo si è infilato in un lungo e approfondito percorso nei testi di Prunetti per lasciar di volta in volta spazio alle testimonianze degli altri ospiti.
Grazie alle continue suggestioni e alla lettura carica d’urgenza di Tamara Bartolini, ha preso naturalmente la parola Marta Fana, ricercatrice, giornalista e autrice del libro inchiesta Non è lavoro, è sfruttamento pubblicato da Laterza. Ancora un’immersione commovente nella working class contemporanea di 108 Metri e poi Miriam Fubini, con il suo Non toccate la terra edito da Rizzoli, ci ha raccontato la storia dell’Ilva di Taranto con gli occhi dei bambini.
Le canzoni di Michele Baronio, con la sua voce al tempo delicatissima e graffiante, hanno accostato Nada ai Clash di Straight to Hell, la colonna sonora di Robin Hood a Heroes di David Bowie, e hanno intessuto le diverse voci fino alle parole di tre studenti delle scuole superiori. I tre giovanissimi con umiltà si sono accostati agli altri ospiti e con coraggio hanno concluso la serata rivelando sogni e preoccupazioni per un futuro pieno di incertezze.
I RedReading sono un’operazione culturale ibrida, informale, un intreccio di testi ed esperienze che hanno la forza di riarticolare l’immaginario con una lettura multimediale dei nodi più stringenti del presente. Il loro viaggio continua sempre al Teatro di Villa Torlonia il 23 maggio con Ferocemente Vivi, un nuovo itinerario a partire dal nuovo libro di Rosa Mordenti, Al centro di una città antichissima (Edizioni Alegre).
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