Bufale del web, manipolazione mediatica, disinformazione nei tg, urla e faziosità nei talk politici, realitysmo, osceno televisivo, tv del dolore, contenitori acchiappa-share, una nuova generazione di spot pubblicitari che punta sull’essere costantemente vincenti, dotati, risolutivi e in forma. Alzi la mano chi almeno una volta al giorno non si è sentito stordito, soffocato, disturbato o ingannato da una televisione che, al posto di spalancarci le possibilità del reale, ce ne offusca le vere radici proponendocene modelli e letture riduttivi e ossessivi, in stile Matrix, potremmo dire…
Dall’11 aprile e per tre mesi, per un totale di 30 ore, presso la Libreria Teatro Tlon, via F. Nansen 14 (Piramide) a Roma, (info: 06-45653446 o scrivere a filosofiadellademenzaintv@gmail.com), un corso proverà a scardinare la macchina dell’informazione e dell’intrattenimento, evidenziandone le derive, gli incantesimi, i poteri-soft annidati nelle immagini, le trappole, ma anche le possibilità di rompere il Cristallo di quelli che oramai si chiamano, con un neologismo già molto abusato, fake news e post-verità.
Le lezioni saranno tenute da Carmine Castoro, giornalista professionista e filosofo della comunicazione, da anni impegnato nei suoi libri e nelle sue docenze universitarie contro quella che Popper già definiva tanti anni fa la “cattiva maestra televisione”.
I temi trattati toccheranno corde delicate della comunicazione e dell’interattività oggi: dal corpo in tv allo storytelling, dalle menzogne della politica al cyberbullismo, dalla dilagante onnipresenza dei social agli “show” come dispositivi del consenso e della rinuncia al pensiero, co proiezioni di clip prese da format tv e film che hanno fatto epoca.
“Il nesso che lega emozioni e comunicazione – chiarisce il professor Castoro – è di particolare attualità oggigiorno, soprattutto per quanto riguarda le giovani generazioni. Fino a qualche decennio fa la crescita affettiva, psicologica, relazionale degli individui – e degli adolescenti in particolar modo – era costruita in base all’operato di precise agenzie sociali: la famiglia, la scuola, le strutture di tempo libero, i partiti, i contesti produttivi, mentre i media e la televisione erano considerati “satellitari” rispetto al nucleo identitario, e senza particolari interferenze con la vita reale. Oggi il rovesciamento è totale e si corre il rischio di ri-alfabetizzare la sfera comunitaria, intersoggettiva, oltre che i propri percorsi evolutivi, solo in funzione di tastiere, algoritmi, app e click compulsivi. Questo – conclude Castoro – rende necessaria un’analisi serrata e capillare delle logiche che sovrintendono alle sue manifestazioni più eclatanti, e forse devastanti; siamo entrati nel Grande Stagno della Comunicazione e del Virtuale, oltre che del Commerciale, le cui leggi sono presto diventate un nomos inaggirabile, una vera infezione”. (r.d.a)
* Carmine Castoro, filosofo della comunicazione, giornalista professionista, è stato collaboratore e inviato per quotidiani e magazine nazionali. Come autore televisivo ha firmato numerosi programmi per il palinsesto notturno della RAI e per canali Sky. E’ professore incaricato di Semiologia degli artefatti e Teoria dell’immagine presso la Magistrale di Comunicazione alla Link Campus University di Roma. E’ professore incaricato di Sociologia criminale e della devianza presso la facoltà di Criminologia alla Università di Scienze umane della Svizzera (LUDES). Da febbraio 2017 professore incaricato ai Master della facoltà di Scienze Investigative a Foggia sui rapporti Crime&Media. Collabora con Semiotica dei media e Filosofia del Linguaggio a Scienze della Comunicazione all’università di Bari.
Fra le sue opere: “Crash Tv. Filosofia dell’odio televisivo” (Coniglio, 2009), “Maria De Filippi ti odio. Per un’ecologia dell’immaginario televisivo” (Caratteri Mobili, 2012), “Filosofia dell’Osceno televisivo. Pratiche dell’odio contro la tv del nulla” (Mimesis, 2013). “Clinica della tv. I dieci virus del Tele-Capitalismo” (Mimesis, 2015).
Negli ultimi anni ha collaborato con il portale-tv e con l’inserto culturale del quotidiano Il Messaggero. Scrive saggi di filosofia e massmediologia per la rivistadiscienzesociali.it diretta da Massimo Canevacci e per la rivista di estetica Starter. Collabora con le pagine culturali de l’Unità su tv e saggistica e con il settore Cultura de l’Altro quotidiano.
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