di SERGIO TRASATTI/ La Terra è interessata da una forte tempesta solare: non accadeva dal 2005. Il Centro di previsione meteorologica spaziale dell’agenzia americana Noaa ha aumentato il livello previsto per la tempesta a quello G4 “severo”, ovvero: il secondo più alto sulla scala che prevede impatti sulla rete elettrica, sui sistemi di navigazione satellitare come il Gps e problemi a satelliti e veicoli spaziali, oltre alla maggiore probabilità di poter ammirare le aurore boreali anche a basse latitudini. Aurore boreali particolari che si sono già registrate.
Gli esperti sulla tempesta solare. Mauro Messerotti, docente di Meteorologia spaziale all’Università di Trieste, fa sapere: “L’attività solare si manterrà intensa anche nel prossimo periodo, ci stiamo avvicinando al picco”. Quali sono le cause di tutto questo? Di fatto, la tempesta solare è dovuta all’intensa attività di un gigantesco gruppo di macchie solari, chiamato AR3664, che si estende per circa 200.000 chilometri, dunque 16 volte circa le dimensioni della Terra.
Si tratta di una delle regioni più grandi e attive osservate in questo ciclo solare, che è iniziato a dicembre 2019. Lo stesso professor Messerotti spiega: “La regione AR3664 è caratterizzata da una grande complessità, con campi magnetici molto intensi che causano una situazione particolarmente instabile ed è così grande che è visibile anche a occhio nudo, ovviamente sempre con un’adeguata protezione”.
L’ulteriore precisazione scientifica. Gli scienziati, infatti, rendono noto: “L’estensione di questo gruppo di macchie solari lo mette in grado di rivaleggiare con un altro enorme gruppo di macchie solari, quello di Carington, che fece sentire i suoi effetti tra l’agosto e il settembre del 1859, provocando incendi negli uffici del telegrafo e generando aurore vicino all’equatore.
L’origine delle eruzioni. Un nuovo modello di previsione dello Space Weather Prediction Center della NOAA suggerisce che 2 o 3 di queste nubi di plasma solare potrebbero fondersi per formare una potente “CME cannibale“. Di cosa si tratta? Le CME cannibali si formano quando le CME in rapido movimento superano le CME più lente di fronte a loro.
La spiegazione. In pratica, le onde d’urto interne create da queste collisioni innescano tempeste geomagnetiche nel momento in cui colpiscono il campo magnetico terrestre. Le eruzioni di massa coronale sono state originate tra l’8 e il 9 maggio nella regione attiva 3664 del Sole, che nei giorni scorsi ha generato anche numerosi brillamenti, ovvero: intense emissioni di radiazione elettromagnetica.
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