TEMPI SUPPLEMENTARI 2.0/ Cancelo-CR7: la Juventus targata Portogallo sbanca l’Olimpico e fa il vuoto. Inter “horribilis” a Torino, Roma da matti a Bergamo. Marmellata per l’Europa. Bologna: via Inzaghi, c’è Mihajlovic

di FABIO CAMILLACCI/ Domenica di campionato pirotecnica e ricca di gol, ben 26 in 6 gare. Risultati pazzi con ribaltoni e contro-ribaltoni. Partiamo dalla fine, dal posticipo dell’Olimpico. Lazio-Juventus 1-2: Cancelo e CR7 firmano la rimonta bianconera. I biancocelesti fanno la partita e passano in vantaggio con un autogol di Emre Can, sprecano il possibile raddoppio e vengono ripresi e sorpassati dai gol dei due portoghesi. E così i bianconeri volano a +11 sul Napoli; quasi un’ipoteca sull’8° scudetto di fila. A Roma, stasera, la dura legge del calcio è stata confermata, soprattutto se una delle due squadre si chiama Juventus. La Vecchia Signora va sotto, soffre, rimonta e alla fine vince ancora. Corsi e ricorsi storici: come l’anno scorso, la Juve contro la squadra di Simone Inzaghi soffre molto ma alla fine fa sua la partita nel finale. Un anno fa decise Dybala, stavolta Cristiano Ronaldo dal dischetto (foto). Come quella dell’anno scorso, anche questa è una vittoria pesantissima in chiave scudetto. Decisivi i cambi di Massimiliano Allegri: Bernardeschi e Cancelo cambiano volto al match e rianimano Madama. In classifica marcatori svetta l’intramontabile Quagliarella con 16 reti, ma Ronaldo e Zapata sono lì a quota 15.

Torino-Inter 1-0: gol di Izzo, Politano espulso nel finale. Un colpo di testa del difensore regala ai granata tre punti fondamentali per continuare a sognare l’Europa. I nerazzurri giocano malissimo e adesso dovranno guardarsi alle spalle e difendere il terzo posto, piuttosto che pensare di riprendere il Napoli. Altra riflessione: l’Inter è più vicina al Torino di quanto lo sia alla Juventus. Lo dice la classifica: 19 punti di distacco dalla vetta, 10 di vantaggio sui granata, attualmente decimi. Ecco che fine ha fatto la tanto decantata “anti-Juve”, o presunta tale. Peraltro, quei dieci punti di vantaggio sul Toro oggi in campo non si sono nemmeno visti. Irriconoscibile e involuta la squadra di Spalletti: una squadra senza idee e incapace di tirare in porta nella ripresa. Al Torino per prendersi la vittoria è bastato un colpo di testa di Izzo su azione di corner al 35′. Rete seguita da una disciplinata esecuzione di un accorto 3-5-2.

Bergamo, la folle Roma si butta via e fallisce il sorpasso Champions al Milan. Contro l’Atalanta ennesima prestazione da manicomio dei giallorossi. Avanti di tre gol grazie alla doppietta di un Dzeko ritrovato e alla rete di El Shaarawy, la squadra di Di Francesco si fa clamorosamente raggiungere: bergamaschi a segno con Castagne (in chiusura di primo tempo), Toloi e Zapata. Il colombiano, autentica macchina da gol del momento, sbaglia anche un penalty. Passano appena 44 secondi e si riscatta subito: ennesimo record negativo tutto romanista. In tema di clamorose rimonte subite dalla Roma: è la quinta volta che accade in questa stagione e adesso non si può più parlare di episodio. La Roma manca di testa e personalità: nel secondo tempo ha letteralmente staccato la spina rischiando pure di perdere. Una squadra sempre lunga e mai compatta, una squadra incapace di palleggiare e di tenere il pallone quando è in vantaggio. Dietro poi è imbarazzante, incassa in media due gol a partita ed è una delle peggiori difese del torneo. Tutti gli avversari affondano come un coltello nel burro. Ultimamente sbaglia tanto anche il portiere Olsen: incerto, poco reattivo e inesistente nelle uscite.

Tra calciomercato e applausi alla “Dea”. Lo scriviamo da tempo e lo ribadiamo: alla Roma serve un doppio intervento sul mercato di gennaio, urgono un difensore centrale e un centrocampista che sappia fare legna in mezzo al campo; anche se il triste d.s. Monchi ha detto che in casa non c’è un euro per fare acquisti. E’ un problema di monte-ingaggi: un peso che la società americana non riesce più a sostenere. Intanto, domenica prossima nello spareggio Champions contro il Milan mancheranno gli squalificati Nzonzi e Cristante. Questa Roma era e resta malata: è malata da agosto. E’ una squadra costruita male e allenata peggio, anche dal punto di vista della preparazione atletica alla luce dei tanti infortuni muscolari e della forma fisica non proprio brillante; la Roma di fatto da inizio stagione dura soltanto un tempo. Applausi, invece, all’Atalanta. Gigantesca per cuore e personalità, la compagine di Gasp non ha mai mollato, ha creduto sempre nella rimonta e alla fine ha addirittura sfiorato la vittoria. Oltretutto, la “Dea” ritrova anche un favoloso “Papu” Gomez.

Marmellata di centroclassifica. E’ uno strano campionato, due sole le certezze: i primi due posti sono e alla fine andranno a Juventus e Napoli. Per il resto, può succedere di tutto. Tra i 35 punti del Milan (4°) e i 30 del Torino (10°), ci sono ben 7 squadre. Apertissima la corsa al quarto posto che vale l’accesso diretto ai gironi di Champions League e quella ai posti che valgono l’Europa League. Ed eccoci alle altre partite pazze di questa 21° giornata di campionato. La Fiorentina passa per 4-3 a Verona contro il Chievo sempre più vicino alla B. Boccata d’ossigeno in chiave salvezza per la Spal che a Parma, in un altro dei tanti derby emiliani della Serie A, recupera il doppio svantaggio e s’impone per 3-2.  Crollo interno del Bologna contro il Frosinone: 4-0 per i ciociari. In attesa del “Monday Night” Empoli-Genoa, Bologna sempre terzultimo a -3 dai Toscani. Il Frosinone è penultimo a 1 solo punto dal Bologna. Per l’inconsistenza difensiva dei felsinei, in alcuni tratti della gara e in occasione di alcune reti, il Frosinone sembrava il Real Madrid. Un Bologna svuotato. Al termine della partita, un furioso patron Saputo, ha lasciato intendere che l’avventura di Pippo Inzaghi sulla panchina rossoblù è praticamente finita, urlando: “Abbiamo fatto pietà”. A breve conosceremo il nome del sostituto: in pole c’è Sinisa Mihajlovic.

 

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