di FABIO CAMILLACCI/ Un’altra conferma: la Var come viene utilizzata in Italia, è la rovina del calcio. Il “protocollo fantasma” arbitrale dell’Aia sta trasformando il calcio in un altro sport. E visto che a Firenze si gioca il calcio storico, disciplina che ripropone un gioco antico, allo stadio Artemio Franchi del capoluogo toscano va in scena anche il calcio futuristico, ovvero: si gioca con tre poli di attrazione. Tradotto: non più solo le due porte, ma anche lo schermo della Var a centrocampo, dove l’arbitro Abisso di Palermo si reca con una certa frequenza, seguito dai giocatori che restano lì, a sbirciare, quasi volessero influenzare il fischietto siciliano. Fiorentina-Inter, posticipo domenicale della 25° giornata di Serie A, è dunque un tripudio parossistico di Var: consultata dopo il gol al 1′ (per valutare una millimetrica posizione di fuorigioco) e poi ripetutamente fino al rigore dell’undicesimo minuto di recupero oltre il 90′. Si avete capito bene, undicesimo minuto di recupero, quando Abisso prende la decisione sbagliata: rigore per la Viola e 3-3 definitivo. In realtà, l’arbitro palermitano non solo dimostra di non vedere bene ma palesa un condizionamento di fondo e mancanza di personalità e carattere, visto che dopo aver preso tutte decisioni (tutto sommato giuste) contro la Fiorentina, non se l’è sentita di cambiare idea davanti a 20 mila spettatori infuriati indicando il dischetto. Per la serie, come la tecnologia non cambia la “sudditanza psicologica” di un essere umano come l’arbitro.
Questa Var? No, grazie. Questo uso della moviola in campo è da bocciare categoricamente perchè falsa le partite invece di fare giustizia e castra le emozioni di tifosi e calciatori. Ecco la folle sequenza delle reti e dell’esasperazione da Var: autogol di De Vrij (verificato al Var), gol di Vecino (verificato al Var), Politano, Perisic (su rigore chiamato dal Var e verificato al monitor da Abisso), Muriel (fantastica punizione), e Veretout. Il francese segna dal dischetto sfruttando l’inesistente rigore assegnato ai viola nonostante l’ennesima verifica al monitor; D’Ambrosio tocca la palla col petto, non col braccio. A tutto questo aggiungeteci altre reti annullate dopo consulto Var. Tre minuti di recupero nel primo tempo e ben 13 nella ripresa. Basta, non se ne può più. La classe arbitrale col Var è diventata ancor più mediocre perchè meno concentrata. Purtroppo ora, questo obrobrio tecnologico che non elimina le polemiche è stato introdotto anche in Champions League. Considerazione: ormai andrebbe cancellata la regola della volontarietà perchè tanto con la Var i falli di mano in area sono praticamente sempre rigore. Peraltro oggi come in passato, orrori come quelli di Firenze si sono visti anche su altri campi.
Var sul banco degli imputati. Peggio di quanto visto domenica scorsa a Ferrara con la stessa Fiorentina protagonista: dal gol della Spal al rigore per i gigliati. Stasera invece è andato in scena uno stillicidio fatto di mille interruzioni tra “silent-check” arbitro-Var e ricorso al monitor. Il tutto condito da parecchie decisioni ribaltate, tensioni dei tifosi e sceneggiate di chi era in campo. Spalletti alla fine si infuria, perché vede svanire la quinta vittoria consecutiva, la quarta senza Icardi. E soprattutto si infuria perchè vede avvicinarsi Milan e Roma, rivali nella corsa Champions: ora i cugini rossoneri sono a -2 e i giallorossi a -3. E dire che i nerazzurri erano stati bravi a ribaltare il punteggio dopo il gol subito a freddo. Un ribaltone di forza mentale, con un Perisic ormai sempre più calato nei panni del leader. L’assenza di Icardi fa bene a lui, all’altro croato Brozovic e ad altri calciatori non proprio amici di Maurito. A conferma di uno spogliatoio non proprio sereno. Per la Fiorentina invece è un ottimo punto in chiave lotta per l’Europa League, in attesa della semifinale di Coppa Italia contro l’Atalanta. Mercoledi si giocheàr l’andata a Firenze.
Il resto della domenica. La Juventus, ancora sotto shock per la pesante sconfitta di Champions con l’Atletico Madrid, fa fatica a Bologna contro i rossoblu di Mihajlovic ma passa per 1-0 grazie ad un acuto del tanto criticato Dybala. La Vecchia Signora non è guarita e accusa le scorie del Wanda Metropolitano. Il Bologna recrimina per il palo colpito dopo una grande parata di Perin e per le altre occasioni sciupate. Gli emiliani continuano a crescere sul piano del gioco ma restano terzultimi. Oggi, come a Roma lunedi scorso, il Bologna avrebbe meritato di pareggiare. Lo ribadiamo: l’arrivo di Miha in panchina e i rinforzi arrivati dal mercato invernale saranno decisivi nella corsa salvezza. Corsa salvezza in cui di fatto in questo turno muove la classifica solo la Spal: 1-1 nel derby col Sassuolo. Dopo l’Empoli, battuto venerdi dal Milan, cade infatti anche il Cagliari sconfitto 1-0 a Marassi dalla Sampdoria nell’anticipo dell’ora di pranzo. Ritorno alla vittoria per i blucerchiati reduci da un momento difficile e ora nuovamente al 9° posto davanti alla Fiorentina. Insomma, la lotta per l’Europa League si fa sempre più interessante, come quella per la Champions. In chiave salvezza invece cambia poco lo 0-0 interno del Chievo (ultimo e spacciato da tempo) contro il Genoa. Tornando alla vetta: il Napoli ritrova i gol e cala un poker a Parma. Juventus sempre a +13 sui partenopei e domenica prossima ci sarà Napoli-Juve. E sabato, il derby della Capitale.
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