di FABIO CAMILLACCI/ Il 2019 del calcio italiano va in archivio col botto: ultime gare del lungo spezzatino prenatalizio valido per la 17° giornata di Serie A e finale di Supercoppa italiana, tutto in una domenica di dicembre. Nella sfida di Riad in Arabia Saudita, la solita grande Lazio rifila altre tre sberle alla Juventus e si prende la coppa. Come in campionato 2 settimane fa, 3-1 per la bella squadra di Simone Inzaghi. Il taccuino del match: nel primo tempo Dybala risponde a Luis Alberto, nella ripresa le reti di Lulic e Cataldi lanciano l’Aquila biancoceleste. Splendido il gol vittoria di Senad Lulic: il bosniaco vede arrivare un pallone crossato da Lazzari e deviato da Parolo, si coordina e con un piatto destro al volo spiana la strada ai suoi verso la vittoria. Lazio efficace e bella da vedere come accade ormai da tempo, Juve troppo brutta per essere vera: questa però è la triste realtà bianconera. La Vecchia Signora non solo continua a giocare male ma ha anche perso la sua proverbiale rocciosità: difesa fragile, centrocampo senza fosforo, attacco sterile. Di Sarri questa Juventus non ha proprio niente. Non a caso finora Madama è andata avanti solo grazie alle giocate dei suoi tanti campioni. E i tifosi juventini, mutuando un’espressione romana, gridano: “Aridatece Allegri”.
Milan, ci risiamo: povero Diavolo, umiliato a Bergamo dalla straripante Atalanta. Finisce con una “manita” nerazzurra, 5-0. Una partita senza storia, decisa dalle reti di Gomez, Pasalic, Ilicic (doppietta) e Muriel. Rossoneri non pervenuti e il migliore in campo è Donnarumma che evita un passivo ancor più pesante. E così dopo quattro risultati utili di fila, è sprofondo rossonero anche con Stefano Pioli in panchina. La peggior sconfitta stagionale chiude un 2019 milanista da dimenticare. L’ennesimo anno buttato e in cui il club è più volte ripartito da zero. La Dea invece, reduce dalla storica qualificazione agli ottavi di finale di Champions League e dalla sconfitta di Bologna, si conferma miglior attacco del campionato con 43 reti: un’autentica macchina da gol. Mentre il Milan resta uno dei peggiori attacchi della Serie A con appena 16 reti all’attivo. Inutile il tentativo di Pioli di risollevarlo lanciando Leao nel tridente con Suso e Calhanoglu e lasciando Piatek in panchina.
Dopo due mesi, riecco il Napoli: Manolas e compagni ritrovano una vittoria che mancava dal 19 ottobre. Prima gioia azzurra dunque con Gattuso allenatore: i partenopei al 94′ stendono il Sassuolo in rimonta. La squadra napoletana passa in svantaggio per un gol di Traore, reagisce con Allan e si prende i tre punti nel recupero grazie a un autogol di Obiang. Pertanto, all’ultimo secondo i ragazzi di “Ringhio” mettono fine a un tormento iniziato 2 mesi fa e terminato stasera con una vittoria insperata, rincorsa soltanto nella ripresa, quando il Sassuolo ha perso brillantezza, lasciando ampio spazio alle ripartenze napoletane. Tanto da recriminare per il Sassuolo di Roberto De Zerbi passato in vantaggio e più volte vicino al raddoppio prima del pareggio di Allan e della beffa finale. Per il Napoli invece l’unica buona notizia è rappresentata dalla vittoria: per Gattuso c’è ancora molto da lavorare. Completano il quadro di giornata, il 3-2 con cui il Bologna di Mihajlovic passa a Lecce e Parma-Brescia 1-1. Di Balotelli il gol del momentaneo vantaggio bresciano, pari ducali nel recupero. Due note finali: in questo torneo si segna molto nei minuti di recupero e sono in forte aumento i calci di rigore, quest’ultimo aspetto è un evidente frutto della Var. Buone feste e appuntamento al nuovo anno.
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