di FABIO CAMILLACCI/ Forse sarà solo un caso, ma da quando Beppe Marotta è diventato il nuovo amministratore delegato dell’Inter, il giocattolo di Luciano Spalletti si è rotto. Clamoroso colpo corsaro del Bologna al Meazza: 0-1 con gol vittoria del goffo attaccante paraguaiano Santander. Primo sorriso per Sinisa Mihajlovic da allenatore dei felsinei dopo l’esonero di Pippo Inzaghi. Una tripla boccata d’ossigeno nella corsa alla salvezza per gli emiliani di Miha. Molte volte cambiare tecnico aiuta. Mentre l’Inter precipita a -11 dal Napoli e rischia seriamente di essere risucchiata nella bagarre per la corsa alla zona Champios. Se Don Lucio non troverà le adeguate contromisure, la stagione rischia di essere fallimentare dopo l’eliminazione in Coppa Italia e in Champions League. E così San Siro fischia i nerazzurri che inanellano la seconda sconfitta di fila in campionato, allungando il periodo negativo. E’ sempre più crisi; anche perchè la squadra ha perso quel gioco spumeggiante mostrato fino a poco prima di Natale. Non sono state certo di buon auspicio le maglie di gioco col nome del giocatore scritto in cinese, in omaggio alla proprietà Suning. Il calcio moderno purtroppo è anche questo.
Spalletti in discussione. L’ombra di Antonio Conte sul tecnico di Certaldo (forte ipotesi per giugno). Questa Inter effettivamente è troppo brutta per essere vera; non sa più segnare, sembra quasi non sapere cosa fare. Spalletti, protetto dalla società nei giorni delle voci su Antonio Conte avvistato sotto la sede dell’Inter (Marotta però vorrebbe ricostituire con lui la coppia vincente con la Juventus), ora è in grande difficoltà e la sua posizione diventa ogni giorno più traballante. Luciano non riesce a rivitalizzare i suoi uomini, si riaffida a Nainggolan e Perisic (il primo fischiato quando viene sostituito, il secondo fin dall’inizio). Poi per disperazione getta nella mischia addirittura il difensore Ranocchia (debuttante in A quest’anno) in versione attaccante a 12 minuti dalla fine. Una mossa della disperazione che non solo non produce frutti, ma, dà l’idea della totale confusione e della scarsa tranquillità che oggi domina nello spogliatoio nerazzurro. Inter recidiva: sono 3 anni che parte forte e poi crolla.
Vertice Spalletti-dirigenza: per ora ribadita la fiducia al tecnico. Confronto di 20’ tra Marotta e l’allenatore, che resta al suo posto. Con Marotta c’erano anche altri importanti dirigenti nerazzurri, non il presidente Zhang impegnato negli Stati Uniti. Un confronto avvenuto negli spogliatoi del Meazza dopo il tonfo col Bologna. Si sono voluti confrontare con il tecnico toscano sulla situazione della squadra, alla luce delle difficoltà dell’ultimo periodo, e su come uscire da questo momento più che complicato. Comunque, secondo indiscrezioni, si è trattato di un summit in cui la società nerazzurra non ha dato ultimatum a Spalletti, ribadendo piena fiducia nei suoi confronti.
Roma sempre più Dottor Jekyll e Mr Hyde. In versione scapoli e ammogliati a Firenze in Coppa Italia (7-1 per la Viola), brillante invece nel posticipo domenicale contro il Milan in un Olimpico reso surreale dalla dura ma civile protesta dei tifosi romanisti (a inizio ripresa la Curva Sud è uscita dallo stadio). E’ questa da tempo la folle Roma di Di Francesco e Monchi. Ribadiamo un vecchio concetto espresso in passato: non sai mai che Roma fa. La Roma è come il meteo variabile ed è così da agosto ormai. Il tecnico è passato indenne a tre clamorose crisi. E come accaduto in passato, anche stavolta risorge a un passo dal baratro. Una squadra pazza, senza equilibrio. E lo sappiamo, nel calcio l’equilibrio conta più di ogni altra cosa. Incisiva, a tratti bella in attacco, disastrosa in difesa. Problemi dei singoli ma anche dell’atteggiamento complessivo della squadra che non sa difendere; anche perchè regna un caos calmo a livello tecnico-tattico e fisico. Non a caso lo scatenato bomber polacco Piatek, dopo aver castigato il Napoli in Coppa Italia, castiga anche la Roma alla prima occasione utile.
Milan, una rete frutto del mercato invernale: Paquetà inventa, sfruttando una bambola di Pellegrini, e Piatek segna, prendendosi gioco di Fazio. Triste la parabola di quest’ultimo: da “Comandante” a bradipo argentino. Ma, rispetto al Milan, la Roma a gennaio è rimasta immobile sul mercato, evitando di acquistare almeno un centrale di difesa e un centrocampista. Pareggia a inizio ripresa il solito Nicolò Zaniolo, 19enne in continua ascesa. L’ex Inter è quello che oggi si chiama “tuttocampista”: un centrocampista a tutto campo. Un’altra grande prestazione per lui: stasera è stato il migliore in campo insieme al rientrante Daniele De Rossi. Una cosa è certa: a oggi la derelitta Roma non può prescindere da questi due giocatori. Determinante il ritorno del Capitano, costretto a stare fuori dal 28 ottobre scorso per una fastidiosissima ciste al ginocchio. Sportivo e sincero come sempre Gattuso a fine partita ha ammesso: “Ai punti la Roma avrebbe meritato di vincere. Hanno fatto meglio di noi”. I giallorossi non a caso recriminano per le tante parate di Donnarumma e un palo colpito da Pellegrini. Brutta invece la prestazione del Milan, involuto rispetto alle recenti uscite. I rossoneri però si lamentano con l’arbitro Maresca per un rigore non fischiato su Suso e per la mancata espulsione di Pellegrini (avrebbe meritato un doppio giallo). Sta di fatto che Roma e Milan si dividono la posta e nessuna delle due approfitta della caduta dell’Inter per accorciare seriamente sui nerazzurri.
Le altre gare della domenica. A Ferrara 0-0 e tanti falli in Spal-Torino. I granata, in 10 dal 65esimo per l’espulsione di Nkoulou, rallentano nella corsa all’Europa. Buon punto salvezza per gli emiliani. Nella corsa all’Europa rallenta anche la Fiorentina che non va oltre l’1-1 in Friuli. Ma, Udinese-Fiorentina dal 4 marzo 2018, sarà sempre la partita del ricordo di Davide Astori, morto in un hotel di Udine prima della sfida tra bianconeri e gigliati. Astori ricordato con commozione sugli spalti della Dacia Arena. Pari e patta anche tra Genoa e Sassuolo. Tra i grifoni liguri spicca la seconda rete consecutiva del neoacquisto Sanabria, arrivato a gennaio in prestito dal Betis Siviglia. E ora, per un’ulteriore analisi del campionato, aspettiamo la fine del sempre più indigesto spezzatino calcistico: lunedi si giocano il derby Frosinone-Lazio e Cagliari-Atalanta. In caso di vittoria, biancocelesti e bergamaschi aggancerebbero la Roma al 5° posto a -1 dal Milan e a -5 dall’Inter rimescolando ulteriormente le carte Champions: avremmo infatti 5 squadre racchiuse in 5 punti e in lizza per due posti al sole.
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