di FABIO CAMILLACCI/ La caduta del muro, quello bianconero. E’ bastato togliere un tassello (Bonucci che non sta certo facendo faville al Milan) per indebolire il reparto più forte della Juventus: la difesa. La BBC, Bonucci, Barzagli, Chiellini non c’è più (sorvoliamo sul fatto che possa esserci ancora in Nazionale), e Madama è diventata fragile. La Juve, tra le grandi, dopo 13 turni di campionato è quella con la peggior difesa: ben 14 reti subite come la Lazio, più di una a partita. Mentre la Roma fin qui ne ha subite 8, Napoli e Inter 9. Certo, non bisogna dimenticare che gli anni passano per tutti: Chiellini e Barzagli sono “vecchi” e logori, Buffon sta per appendere i guantoni al chiodo. Ed ecco che a Genova contro la Sampdoria viene subito rimpianto visto che il suo vice, il polacco Szczęsny, non è proprio esente da colpe in occasione dei 3 gol blucerchiati.
Show doriano a Marassi. Finisce 3-2 per la bella compagine di Giampaolo, ma, dopo la mezzora della ripresa la Samp conduceva per 3-0. Incredibile. Solo il solito orgoglio juventino e qualche “aiutino” arbitrale hanno permesso alla Vecchia Signora di rendere meno pesante la seconda sconfitta in campionato, con gli acuti finali di Higuain (rigore generoso) e Dybala. Tradotto: la Juventus di questo primo terzo di Serie A 2017-18 non riesce proprio a brillare, nonostante l’organico complessivamente sia più forte di quello dell’anno scorso.
L’Inter si riprende il secondo posto. La nuova battuta d’arresto peraltro fa precipitare i bianconeri in terza piazza con la Roma 4° a un punto ma con una partita in meno. L’Inter prima soffre contro l’Atalanta al Meazza nel posticipo della domenica, poi si sveglia Icardi: doppietta dell’argentino e i nerazzurri portano a casa un prezioso 2-0 che vale la piazza d’onore alle spalle del lanciatissimo Napoli. Napoli capolista a +2 sulla stessa “Pazza Inter” e ora a +4 sui campioni d’Italia. Secondo posto in classifica anche per Icardi ma in classifica marcatori: 15 reti Immobile, 13 Maurito.
Tutto il resto è noia. Utilizziamo il titolo di una splendida canzone del grande Franco Califano, perchè rende l’idea. La spaccatura tra le prime 6 della classifica (cioè fino alla Sampdoria, fin qui la vera sorpresa della stagione) e le altre, infatti, è spaventosa. Tra la Samp e il Milan, 7°, ci sono ben 7 punti di distacco. Nuova stecca casalinga per il Torino fermato sul pari dal sempre tosto Chievo e dall’errore di Belotti dal dischetto: per il “Gallo” è proprio un periodo nero. La Fiorentina rischia di perdere a Ferrara contro la tenace Spal: la salva il bravo figlio d’arte Chiesa.
Lotta salvezza. Il Cagliari espugna la Dacia Arena friulana inguaiando l’Udinese di Delneri. Tornano di moda le voci di esonero del tecnico di Aquileia: al patron Pozzo piace Oddo. Benevento sempre più “Calimero” del campionato: fanalino di coda ancora a quota zero dopo le prime 13 giornate. Record negativo assoluto. Giallorossi sanniti anche sfortunati: in casa contro il Sassuolo agguantano il pareggio in extremis ma prima rischiano di andare nuovamente sotto su calcio di rigore (il neroverde Berardi, tra i giocatori più sopravvalutati della storia lo sbaglia), poi in pieno recupero subiscono il 2-1 degli emiliani. Pesantissima la vittoria del Genoa a Crotone. Ai Grifoni liguri dunque pare aver fatto bene l’esonero di Juric e il ritorno di Ballardini in panchina. A proposito di lotta salvezza: lunedi il nuovo “spezzatino” di campionato si completerà col “Monday Night” Hellas Verona-Bologna.
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