di FABIO CAMILLACCI/ Dopo la seconda sosta per gli impegni delle Nazionali, riecco il campionato e riecco le immancabili polemiche causate dai sempre più mediocri arbitri italiani. Negli anticipi dell’ottavo turno: polemiche a Torino, polemiche a Roma. La Juventus all’Allianz Stadium batte 2-1 il Bologna grazie alle reti di Cristiano Ronaldo e Pjanic, autore di un’altra grande partita; ma, al 94′ è la traversa a negare il pareggio ai felsinei su capocciata di Santander. Di Danilo il gol del momentaneo pari rossoblù. Celebrato prima del match per i 700 gol in carriera, CR7 migliora subito il proprio straordinario record personale. La Vecchia Signora si conferma bella, sarriana nel gioco e prima in classifica. Deve però ritrovare la cinicità del passato per uccidere prima le partite.
I progressi di Madama e il bel Bologna che protesta per l’arbitraggio di Irrati. La squadra di Sarri migliora giornata dopo giornata e infrange la vecchia legge della sosta: raramente si era vista una squadra così in palla dopo una sosta per le Nazionali. Martedì arriva la Lokomotiv Mosca per i gironi di Champions e i presupposti per fare ancora bene ci sono tutti; magari soffrendo di meno rispetto a oggi. Il Bologna ha spaventato la Juventus e polemizza per il braccio del goffo de Ligt in area al 93′. Il difensore olandese sbaglia intervento e colpisce con l’arto sinistro la palla. Per l’arbitro si tratta di un intervento regolare. Siamo alle solite: due pesi, due misure. I nostri mediocri arbitri sono vittime della discrezionalità: zero unanimità di giudizio. E sui social esplode la protesta a colpi di post tra chi parla di “scandalo” e chi invece difende l’operato del direttore di gara.
Olimpico di Roma: Muriel e Gomez show, poi l’Atalanta si butta via e la Lazio centra una clamorosa rimonta tra le polemiche. Dea dai due volti: avanti di tre reti all’intervallo, la squadra di Gasperini subisce il ritorno biancoceleste firmato da un doppio rigore di Immobile e da un gol di Correa. Due partite in una insomma, a suon di reti e spettacolo e col forte profumo di Champions. La prima la vince l’Atalanta, dominando letteralmente il primo tempo con un 3-0 scandito dalla doppietta di Muriel e da un gol del Papu. La seconda invece se l’aggiudica la Lazio, con una ripresa d’applausi. Tre reti per parte e un pareggio finale che porta pure qualche reciproco rimpianto, esaltando però il valore e le prospettive di queste due squadre in Serie A. Non proprio solari i due rigori concessi da Rocchi alla Lazio. Gasp nel post-partita accusa Immobile di essere un tuffatore e la società biancoceleste replica stizzita: “Da Gasperini offese inaccettabili, Ciro non simula”. Qui in realtà simulano soltanto gli arbitri: simulano di arbitrare senza saperlo fare.
San Paolo di Napoli: super Milik abbatte il Verona. Per la serie, le mille risorse dei partenopei. Non brillano Callejon e Mertens strigliati da De Laurentiis per i problemi legati ai rinnovi dei rispettivi contratti. Insigne (spesso in attrito con il tecnico Ancelotti e strigliato anche lui da ADL) non segna ma gioca bene. E così a risolvere la pratica Verona è Milik a secco da tempo e recentemente criticato da più parti. Una doppietta, quella del polacco, che consente al Napoli di ritrovare i gol, tornare alla vittoria, consolidare il quarto posto e accorciare sull’Atalanta sempre terza in classifica. Il 2-0 finale però non rispecchia il reale andamento della gara, perchè l’Hellas non ha affatto demeritato. Non è stato facile piegare questo Verona fermato solo da un grande Meret: portiere partenopeo decisivo in più occasioni sullo 0-0, a conferma che la difesa del Napoli resta ballerina.
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