TEMPI SUPPLEMENTARI/ Il “Derby della Madunina” finisce in parità: il punto serve più al Milan che all’Inter. Rossoneri sempre al comando con il Napoli frenato in casa dal Verona. Roma di Mou in versione “Titanic” a Venezia. Samp in crisi: ore contate per D’Aversa . Il Genoa caccia Ballardini e chiama Sheva

di FABIO CAMILLACCI/ Le prime due della classe rallentano e restano a braccetto al comando della classifica di Serie A. Peso specifico diverso però per i due pareggi: pesante l’1-1 del Milan nel difficile derby con l’Inter, deludente il pari con identico punteggio maturato al “Maradona” tra Napoli e Verona. Scaligeri, dunque, ancora una volta indigesti per i partenopei; all’ultima giornata nel campionato scorso furono proprio i gialloblu a impedire all’allora squadra guidata da Gattuso di volare in Champions League, anche a maggio finì 1-1. Stavolta, Simeone apre le danze in favore dell’Hellas, rimedia Di Lorenzo. Tutto nel primo tempo, nella ripresa il Verona resiste agli assalti napoletani.

“Derby della Madunina”, più Inter che Milan. Il pareggio, peraltro, serve più ai rossoneri che ai nerazzurri, sempre a -7 dalla vetta e con le inseguitrici Atalanta, Lazio e Juventus, che vincendo si avvicinano alla compagine di Simone Inzaghi. C’è rammarico in casa Inter anche perchè per quanto visto in campo avrebbe meritato di vincere. Botta e risposta in 6 minuti: un rigore trasformato dall’ex di turno Calhanoglu all’11’ porta in vantaggio gli interisti, raggiunti al 17′ dall’autorete di Stefan de Vry. Poi Lautaro fallisce il nuovo sorpasso facendosi parare un penalty da Tatarusanu. Il Milan si vede solo alla fine quando spaventa Handanovic e colpisce un palo (nella foto Gazzetta dello Sport: un contrasto aereo tra Ibrahimovic e Skriniar).

Resta equilibrata e appassionante la corsa Champions. Tra i 25 punti dell’Inter e i 18 di Juventus, Fiorentina e un sorprendente Bologna (corsaro per 2-1 in casa Samp), ci sono 7 squadre racchiuse in 7 punti. Se diamo per assodata la sfida scudetto tra Milan e Napoli, per il terzo e quarto posto sarà una lotta avvincente fino all’ultima giornata. Ciro Immobile apre il 3-0 con cui la Lazio piega la Salernitana all’Olimpico; una sorta di “partita in famiglia” alla luce della poco chiara questione del “trust” che attualmente guida il club campano dopo che le regole hanno imposto a Lotito la cessione. Immobile sempre capocannoniere con 10 reti, Simeone resta secondo a quota 9.

Roma come il “Titanic”: naufragio giallorosso in laguna. Allo stadio “Penzo”, il Venezia stende la squadra di Mourinho per 3-2 mandandola in crisi nera. Rosa corta, giocatori non all’altezza, sfortuna e arbitraggi negativi, tra le tante cause del difficile momento romanista. Il Bologna, invece, con il successo centrato nel Marassi blucerchiato, si lancia in zona Europa e inguaia la Sampdoria. Genova piange: Genoa e Samp al terzultimo posto con soli 9 punti. Sulla sponda rossoblu della Lanterna, la nuova proprietà americana ha già deciso di licenziare Ballardini per sostituirlo con l’ex ct dell’Ucraina Andry Shevchenko. Ore contate anche per il tecnico della Samp D’Aversa: Giampaolo o Iachini al suo posto. Infine, l’Udinese che con il 3-2 al Sassuolo si toglie dalle sabbie mobili della zona retrocessione. Adesso sosta per gli impegni delle Nazionali.

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