TEMPI SUPPLEMENTARI/ Il Napoli di Insigne tiene vivo il campionato. Inter e Milan corrono, la Lazio si rialza. Il Genoa perde ma Piatek eguaglia Batistuta

di FABIO CAMILLACCI/ Il Napoli di Ancelotti prova a tener vivo un campionato già in terapia intensiva per colpa della dittatura Juve. Al San Paolo gli azzurri liquidano per 2-0 la vecchia “bestia nera” Sassuolo e tornano a -6 dalla vetta. Don Carlo ricorre ad un ampio turnover dopo la dispendiosa gara di Champions League contro il Liverpool, ma non fallisce l’appuntamento con i 3 punti. Gol di Ounas (che con Sarri non giocava quasi mai) e Insigne (trasformato in bomber vero da Ancelotti). I neroverdi chiudono in 10 per il rosso diretto a Rogerio. Una cosa è certa: non puoi concedere un tempo al Napoli come ha fatto il Sassuolo e pensare di uscire indenne da Fuorigrotta perché la squadra di Ancelotti ha la maturità per colpire, aspettare, e poi mandarti ko. I partenopei meritano di essere gli immediati inseguitori della Vecchia Signora perché in queste prime 8 giornate hanno dimostrato di avere un organico forte, nel quale sono già in ventuno ad aver giocato almeno una volta dal primo minuto; stavolta è toccato ad Ounas che ha sbloccato il punteggio. Cosa che non faceva il perdente di successo Sarri, anche se l’ex tecnico del Napoli al momento sta facendo molto bene al Chelsea. In Inghilterra da tempo parlano con entusiasmo del “Sarri-ball” per sottolineare il gran gioco dei “Blues”. Ma nel calcio è più facile giocare bene che vincere (nella foto LaPresse-Gazzetta.it in home page: Insigne, l’uomo del momento in casa Napoli).

L’Inter non si ferma più. A Ferrara contro la Spal finisce 2-1 per i nerazzurri il posticipo domenicale che chiude l’8° turno prima della sosta per gli impegni delle Naionali. In terra emiliana, Spalletti ritrova il suo bomber principe che decide il match: doppietta di Icardi. Dell’ex milanista Paloschi il momentaneo pareggio della Spal. Gli emiliani giocano una grande partita, sprecano un rigore e creano più dei nerazzurri. Ma Maurito è implacabile. Così come la “Dea Bendata” che continua a sorridere all’Inter terza in classifica dopo la falsa partenza. Un successo firmato come detto da Icardi ma anche dal portiere Handanovic: perché se il capitano firma la doppietta decisiva, è altrettanto fondamentale il vicecapitano a salvare più volte il risultato nel primo tempo. Per la Spal quarta sconfitta consecutiva: una sconfitta immeritata, che fa male alla classifica ma non al morale e al futuro di una squadra che ha lottato fino all’ultimo contro una big e che il pareggio lo avrebbe anche meritato.

La Lazio si rialza. Dopo le batoste nel derby con la Roma e in Europa League a Francoforte (4-1 per l’Eintracht), i biancocelesti si ritrovano e con una rete del solito Immobile (5° sigillo in campionato) stendono 1-0 la Fiorentina all’Olimpico. La squadra di Simone Inzaghi ritrova la birra nelle gambe; Viola poco incisiva in attacco. La formazione di Pioli tenta con tenacia di portare via punti da Roma ma viene tradita da tanta imprecisione e frenesia nella scia di una serie negativa fuori casa che continua: un solo punto in quattro gare. Bella a vedersi la Fiorentina ma fragile e “femmina”.

Filotto rossoneo. Milan-Chievo 3-1: spettacolo Suso, Higuain fa doppietta e terza vittoria consecutiva tra campionato ed Europa League per la squadra di Gattuso. Il “Pipita”, implacabile nell’area di rigore, sfrutta gli assist dello spagnolo nel primo tempo, poi nella ripresa ci pensa Bonaventura a mettere al sicuro i tre punti. Dell’intramontabile Pellissier l’unica rete dei clivensi. Dopo la sosta, luci a San Siro per il derby. Intanto, “Ringhio” che aveva chiesto più sostanza e cattiveria ai suoi, anche a costo di rinunciare a qualche giocata da applausi, è stato accontentato. Ha ottenuto un Milan concreto e a sprazzi pure bello da vedere. Certo, il mediocre Chievo collabora attivamente alla festa rossonera: quarta sconfitta consecutiva, la sesta in otto gare. Una situazione allarmante: la squadra vista oggi, distratta e remissiva, difficilmente riuscirà a salvarsi. Non a caso il tecnico D’Anna sta per essere esonerato. Pronto Iachini.

Le altre: la Samp vola, crisi “Dea”. Piatek segna ancora ma a Genova vince il Parma. Atalanta-Sampdoria 0-1: decide il colpo di testa di Tonelli. Allo stadio Atleti Azzurri d’Italia sembra un pareggio scritto, poi il gol dell’ex Napoli Tonelli condanna Gasperini. I bergamaschi colpiscono due legni con Gomez e Zapata; la squadra di Giampaolo tiene duro e da calcio d’angolo si prende i tre punti. Pertanto, c’è chi ride e si coccola una classifica con sfumature d’Europa e chi rifletterà ancora a lungo sul grande problema di questo inizio di stagione. L’Atalanta si è spenta dopo aver perso il decisivo preliminare di Europa League. La Sampdoria sale a quota 14 punti sbancando Bergamo grazie all’inzuccata di Tonelli, bravo al 76’ ad anticipare tutti e a battere Gollini. Un risultato che, al netto di quanto visto, non rispecchia l’andamento dei 90’, e in casa Atalanta si deve mandar giù l’ennesimo boccone amaro di un campionato a cui si aggiunge un altro match senza reti segnate (il quinto in 8 giornate). E la classifica inizia a preoccupare (quartultimo posto a soli 6 punti). Genoa-Parma 1-3: il sempre più capocannoniere Piatek non basta, rimonta e sorpasso gialloblù. La squadra di Ballardini in vantaggio con il solito polacco, poi il ritorno degli uomini di D’Aversa, ora a un passo dalla zona Europa League. Già, non basta l’uomo del gol Piatek al Genoa per evitare il primo stop casalingo ad opera di un Parma abile e intelligente, perfetto nello sfruttare gli errori strategici dei rossoblù. Nota finale dedicata alla classifica marcatori. Il genoano Piatek con la rete al Parma sale a quota 9, va a segno per la settima partita consecutiva ed eguaglia un bomber “mitologico” come Gabriel Omar Batistuta. Infatti, l’ultimo giocatore ad andare in gol in ognuna delle prime sette gare di Serie A era stato Batigol nel 1994/1995 (26 centri alla fine di quel campionato) con la maglia della Fiorentina. Ricordiamo che il Genoa deve recuperare la prima giornata saltata per la tragedia del ponte Morandi. Alle spalle della grande sorpresa Piatek, troviamo: Insigne, Defrel e Immobile a 5, Cristiano Ronaldo, Higuain, Mandzukic e De Paul a 4. Ora due settimane di stop e spazio alle Nazionali

Tempi supplementari del sabato: il punto dopo gli anticipi

La Juve sa solo vincere e sale sull’ottovolante. La Roma fatica ma si conferma a Empoli e avanza. Sorrisi anche per Cagliari e Torino

di FABIO CAMILLACCI/ Per fortuna siamo ancora all’inizio del campionato, più avanti sarà dura fare un’analisi in tempo reale sull’andamento del torneo alla luce dei continui “spezzatini” imposti dalle tv. D’altronde, lo sappiamo e comprendiamo, per i club di Serie A i diritti televisivi restano la principale fonte di sostentamento. E così, l’ottava giornata di Serie A è cominciata venerdi 5 ottobre con Torino-Frosinone 3-2 ed è proseguita sabato 6 con altre 3 partite. Il turno si completerà domenica; stavolta niente posticipi del lunedi perchè i giocatori dovranno rispondere alle chiamate delle varie Nazionali. Nel prossimo weekend seconda sosta stagionale per gli impegni dell’ItalMancini e compagnia. Intanto, a Udine, la Vecchia Signora sale sull’ottovolante grazie all’ottavo successo di fila, decimo se consideriamo anche la Champions League. I bianconeri non sbagliano un colpo, sanno solo vincere: 24 punti, punteggio pieno e la fuga continua.  Alla Dacia Arena, la squadra di Allegri chiude i conti già nel primo tempo grazie alle reti di Betancur e Cristiano Ronaldo, quarto gol in A per il fuoriclasse portoghese. Il copione è sempre lo stesso: Madama arriva sui campi di tutta la Penisola, i ristoranti e gli alberghi si riempiono, tutto esaurito allo stadio ed esibizione da 3 punti di CR7 e compagni. A Udine, alla Juve bastano 4 minuti per archiviare la pratica friulana. Cose da alieni del calcio.

La Roma a fatica si conferma a Empoli: 2-0 per i giallorossi con sigilli di Nzonzi e Dzeko. Caputo sbaglia un rigore al 56′ con gli ospiti avanti di un gol. Il francese campione del mondo e il bosniaco che trova continuità dopo la tripletta al Viktoria Plzen, regalano la terza vittoria di fila in campionato alla squadra di Di Francesco, la quarta considerando anche la Coppa Campioni. La crisi nera è alle spalle. Dopo il derby regionale col Frosinone e quello stracittadino con la Lazio, i giallorossi si aggiudicano anche il mini-derby in famiglia con l’Empoli dell’ex Andreazzoli. Apre Nzonzi al 35′ del primo tempo quando il gigante transalpino è bravo a sfruttare una punizione di Lorenzo Pellegrini dalla trequarti e a girare in rete, chiude Dzeko all’85’. Il “Cigno di Sarajevo” dopo uno scambio con El Shaarawy controlla in area e con un destro preciso batte Terracciano. Ma per la Roma è stata una vittoria sofferta: la squadra di Andreazzoli infatti è rimasta viva per tutta la gara creando problemi soprattutto sull’out di destra romanista. L’Empoli se la gioca sempre, gioca a pallone e a viso aperto contro chiunque e recrimina per il palo colpito da Bennacer (al 4′ del secondo tempo) e il rigore fallito da Caputo. Un penalty concesso dall’arbitro per un fallo di mano di Under. Un rigore che Mazzoleni ha confermato dopo aver rivisto le immagini alla Var. Pur soffrendo però la Roma vince e recupera posizioni in classifica.

Acuti per Cagliari e Toro. Nel primo anticipo del sabato, preziosa vittoria salvezza per il Cagliari. Alla Sardena Arena, i sardi battono 2-0 il Bologna. Decisive le reti di Joao Pedro e Pavoletti, entrambe di testa. La squadra di Pippo Inzaghi, invece, dopo le recenti uscite vittoriose fa vedere poco o nulla. Mister Maran dal canto suo respira e consolida la panchina. Come detto, nell’anticipo del venerdi: Torino-Frosinone 3-2. Determinante Berenguer, seconda vittoria di fila per i granata di Mazzarri, il quale, nonostante il successo si lamenta dell’arbitraggio; tanto per cambiare. Rincon e Baselli portano il Toro sul 2-0, ma la squadra di Longo rimonta con Goldaniga (tra le proteste di Sirigu e Mazzarri appunto) e Ciano. È dello spagnolo il gol che fa volare il Torino a 12 punti. Bene Zaza. Il Frosinone non demerita affatto, riesce a rientrare in partita dopo il doppio svantaggio ma ancora una volta torna a casa con zero punti e altri tre gol sul groppone. Il tecnico Longo rimane a rischio esonero anche se il presidente dei ciociari Stirpe gli ha rinnovato la fiducia. Una fiducia chiaramente a termine. E adesso lo “spezzatino” della domenica con le altre 6 gare: alle 12.30 Genoa-Parma, alle 15 Lazio-Fiorentina, Milan-Chievo e Atalanta-Sampdoria, alle 18 Napoli-Sassuolo, alle 20.30 Spal-Inter. Solo domenica sera quindi conosceremo la classifica definitiva dopo i primi 8 turni. E’ il prezzo da pagare per questo “spezzatino” per niente appetitoso.

 

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