di FABIO CAMILLACCI/ E’ cominciata la 34° giornata di Serie A, crocevia importante per testa e coda della classifica. Nel primo anticipo di sabato 18 giugno, la super Atalanta frena nella corsa allo storico sogno scudetto: 1-1 a Verona. Due fattori hanno impedito alla Dea di inanellare un’altra vittoria: il gol dell’ex Pessina e l’ottima organizzazione di gioco dell’Hellas. Come spesso accade nel calcio, l’allievo ha stoppato il maestro. Mister Juric (in tribuna per squalifica) ha messo i bastoni tra le ruote al suo mentore Gasperini. Il Verona dunque si conferma una piccola Atalanta: il gioco è lo stesso, cambiano gli interpreti. Decisamente superiori quelli nerazzurri.
Atalanta, sogno scudetto spezzato ma nuova qualificazione in Champions League: manca soltanto l’aritmetica. Dall’altra parte invece il sogno Europa League si allontana definitivamente. Il pareggio pertanto non serve a nessuno. La Dea si rammarica soprattutto per aver giocato come sa fare soltanto a tratti. I gol entrambi nella ripresa: l’ex di turno Pessina, 23enne centrocampista, si conferma calciatore interessante e replica all’iniziale vantaggio di Zapata.
Il Milan di Pioli non si ferma più: manita a un Bologna già in vacanza. Dominio rossonero al Meazza con i gol di Saelemaekers, Calhanoglu, Bennacer, Rebic e Calabria. Emiliani mai in partita, bello ma inutile il gol di Tomiyasu. “Non penso al futuro, voglio solo tirare fuori il meglio da questa squadra”, se sulla prima parte del virgolettato di Stefano Pioli è lecito nutrire qualche dubbio, la missione è stata raggiunta. Da quando ha preso la guida tecnica del Milan nell’ottobre scorso, i miglioramenti sono stati clamorosi, come dimostra anche il 5-1 su un Bologna comunque troppo arrendevole, che ha fatto dire a Mihajlovic: “Dobbiamo vergognarci”. Dalla ripartenza del campionato un passo da scudetto per il Diavolo: 6 vittorie e 2 pareggi. Ora l’Europa League è quasi realtà.
Cagliari-Sassuolo 1-1. Molto probabilmente con questo pareggio gli emiliani dicono addio al sogno europeo. E lo fanno con tanta amarezza. Agli uomini di De Zerbi infatti non basta il dominio assoluto del campo per oltre un’ora di gioco. Alla Sardegna Arena finisce 1-1. Neroverdi in vantaggio al 12′ con il 18° gol del 32enne Ciccio Caputo, campionato straordinario il suo; nella ripresa pareggia Joao Pedro che ritrova la via della rete dopo il lockdown. Il Cagliari di Zenga, rimasto in dieci per quasi tutto il secondo tempo, dimostra di saper reagire davanti alle difficoltà.
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