TEMPI SUPPLEMENTARI/ Juventus e Napoli scaldano i muscoli in vista dello scontro diretto. Avanzano Lazio e Inter. Brodino per la Roma ma bis di tacco di Pastore

di FABIO CAMILLACCI/ Juventus e Napoli a braccetto verso lo scontro diretto di sabato prossimo all’Allianz Stadium (fischio d’inizio alle 18). Nel turno infrasettimanale di campionato valido per la 6° giornata: i bianconeri a Torino liquidano il Bologna senza sudare (2-0), i partenopei strapazzano il Parma al San Paolo (3-0). Oltre alle vittorie nette e senza subire gol, ora va di moda dire “clean sheet” (porta inviolata), c’è anche un altro aspetto che accomuna la capolista Juve (a punteggio pieno con 18 punti) e il Napoli 2° in classifica (15 punti), cioè: la ritrovata vena di alcuni loro attaccanti. Nella squadra di Allegri, con CR7 oggi a secco (solo un assist per Cristiano sul raddoppio di Matuidi), si sblocca Dybala. Ancelotti invece si coccola Insigne (5° centro stagionale in A) e applaude Milik autore di una bella doppietta (splendido il primo sigillo dell’ottimo attaccante polacco). Insomma, è ancora molto presto, ma Juventus-Napoli può comunque dire molto nella potenziale lotta scudetto. Rinnoviamo i complimenti a Don Carlo, bravo a sfruttare la piattaforma Sarri con metodi e moduli più pratici, più semplici e più malleabili. Un Napoli quasi camaleontico quello di Carletto.

A braccetto anche le due romane. Come Juventus e Napoli, anche Lazio e Roma si preparano all’atteso derby di sabato riportando due vittorie (la stracittadina si giocherà alle 15). Biancocelesti corsari in quel di Udine per 2-1, giallorossi a valanga contro un mediocre Frosinone nel derby regionale andato in scena all’Olimpico. Frusinati a secco di gol dopo 6 partite, un solo punto in classifica e ora mister Longo rischia l’esonero. Per la compagine di Simone Inzaghi, 4° vittoria di fila: la Lazio è la squadra del momento nel massimo campionato, la più in forma. Mentre il 4-0 ai ciociari, seppur rotondo, resta un brodino caldo per una Roma ancora malata. Altro errore societario: interrotto il ritiro andato in scena prima della sfida contro il Frosinone e dopo le recenti figuracce contro Chievo, Real Madrid e Bologna. Che senso ha fare un ritiro così breve, visto che la difficile gara contro i cugini è dietro l’angolo? Mah. Il solito caos, la solita anarchia di Trigoria, niente di nuovo. Note positive, a parte i 4 gol (meraviglioso il bis di tacco firmato dal “Flaco” Pastore; aveva segnato allo stesso modo contro l’Atalanta): l’esordio in A dei 19enni Luca Pellegrini (esterno mancino) e di Nicolò Zaniolo (settimana indimenticabile per il centrocampista ex Inter dopo l’esordio al Bernabeu in Champions). Doveroso omaggio dello stadio Olimpico al mitico Giorgio Rossi, storico massaggiatore romanista (vinse gli scudetti del 1983 e del 2001) scomparso domenica scorsa a quasi 88 anni, 55 dei quali trascorsi in tuta giallorossa. Da fratello, a padre, a nonno di tanti calciatori. Un uomo straordinario che ho avuto il piacere di conoscere di persona, apprezzandone la disponibilità e la signorilità. Ciao Giorgio.

Inter, la vittoria è di rigore. Un penalty a dir poco generoso, concesso dall’arbitro Mazzoleni dopo segnalazione del Var, lancia i nerazzurri a San Siro contro la Fiorentina, match disputato martedi sera per un insopportabile “spezzatino” infrasettimanale che si completerà giovedi con Empol-Milan e Spal-Sassuolo. Al Meazza dunque Icardi apre le marcature grazie all’aiutino, pareggia la Viola, decide D’Ambrosio che segna il 2-1 interista. Tra Champions e campionato, 3° successo di fila per i ragazzi di Spalletti che vincono sì, ma non convincono. Per quanto riguarda le altre: Genoa-Chievo 2-0, Piatek continua a segnare e ora guida la classifica marcatori con 6 centri. Completano il quadro del mercoledi, i due anonimi 0-0 di Atalanta-Torino e Cagliari-Sampdoria. Il turno come detto deve ancora finire, ma, è inevitabile essere già proiettati alla 7° giornata che ha un menù ricco, ricchissimo. Uno “spezzatino” per palati fini che vivrà il suo clou il 29 settembre. Una data cara al grande Lucio Battisti: “Seduto in quel caffè io non pensavo a te…”.

 

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