di FABIO CAMILLACCI/ Il girone di ritorno parte col botto: al Franchi, Fiorentina batte Juventus 2-1. Si tratta della quarta sconfitta stagionale in campionato per la Vecchia Signora, la quarta in 19 gare: praticamente, 1 ogni 5 partite. Troppe per una squadra considerata giustamente schiacciasassi. Non a caso Allegri, al termine della sfida con la Viola ha alzato la voce: “Brutto stop, c’è da saper battagliare con chi fa la gara della vita. Campionato riaperto? Nessuno poteva pensare di vincere a gennaio”. Decidono il posticipo domenicale le reti di Kalinic e Badelj. Tra i gigliati, splendida prestazione del 20enne Federico Chiesa, figlio dell’ex bomber viola Enrico. Alla Juventus non basta Higuain il gol del solito Higuain che accorcia le distanze. Dybala nel finale spreca clamorosamente il 2-2. Juve oggi impalpabile e fragile a centrocampo: resta la favoritissima per la conquista dello scudetto, ma, senza un gioco è dura quando le stelle della squadra steccano. E le quattro sconfitte in 19 gare lo confermano (nella foto Ansa-Gazzetta dello Sport: esultanza di gruppo per la Fiorentina dopo il 2-0).
Il quadro della Serie A al giro di boa. E’ un campionato strano, come è strana la classifica dopo il giro di boa. Una graduatoria divisa in 3 blocchi: la Juventus capolista con 45 punti (e una gara in meno) e le squadre che inseguono e che al momento sono in corsa per Champions ed Europa League: Roma (44), Napoli (41), Lazio (40), Milan (36 e due gare da giocare), Inter (36) e Atalanta (35); quella orobica, peraltro, è l’unica “provinciale” tra le “grandi” in zona Europa. Segue una marmellata che va dai 30 punti della Fiorentina (che deve recuperare il match di Pescara), ai 23 del Genoa. Il terzo e ultimo blocco, è quello che riguarda la presunta lotta per non retrocedere, presunta perché pare tutto già deciso dopo 20 giornate: il Sassuolo con 21 punti, l’Empoli con 18, Palermo a 10, Crotone e Pescara a 9. Siciliani, calabresi e abruzzesi sembrano spacciati. Pesante in tal senso la vittoria del Sassuolo sul Palermo. Che vi piaccia o no, questa a oggi è la nostra Serie A.
Udinese-Roma 0-1, Dzeko sbaglia, Nainggolan no. Per i giallorossi, seconda vittoria in trasferta consecutiva con il minimo scarto, terza complessiva di fila e tre punti rosicchiati alla Juventus capolista. Decide il belga dopo 12 minuti con un’acrobazia, su assist al bacio di un mostruoso Kevin Strootman. il bosniaco invece, si pappa l’impossibile, compreso un rigore che fallisce sparando alle stelle. “Giocatore molle”, lo ha definito Spalletti nel dopopartita. Il tecnico romanista non ha tutti i torti, per sfondare la porta serve ben altro. Intanto, la Roma con un organico ridotto al minimo tra infortuni, squalifiche e convocazioni in Coppa d’Africa (sanguinosa l’assenza dell’egiziano Salah), fa di necessità virtù. Meno spettacolare ma più solida in difesa; e così basta l’1-0 per sbancare anche Udine dopo la Genova rossoblu.
Napoli-Pescara 3-1. Tonelli sblocca, raddoppia Hamsik. Tris di Mertens. Dopo un primo tempo brutto, il Napoli si accende nella ripresa. Al 47′ il difensore buca Bizzarri di testa, al 49′ il bis di Marek è servito, poi ecco il timbro del belga. Insigne, Callejon e Jorginho (traversa) sfiorano il gol. Al 93′ Caprari segna su rigore. Sarri resta al terzo posto, anche se la sua squadra oggi è stata bella a metà.
Lazio-Atalanta 2-1. Milinkovic e Immobile rispondono a Petagna. I biancocelesti restano in piena zona Champions, a 40 punti, uno meno del Napoli terzo. La “Dea”, invece, resta in zona Europa League, settima a 35 punti. Ancora applausi a Simone Inzaghi. Da quando ha preso in mano la Lazio (era il 3 aprile 2016, dopo la sconfitta dei biancocelesti nel derby contro la Roma), “Inzaghino” ha ottenuto risultati oltre ogni più rosea aspettativa: in 27 partite sulla panchina laziale, l’ex tecnico della Primavera ha fatto 52 punti, frutto di 16 vittorie, 4 pareggi e 7 sconfitte. In media, fanno 1,93 punti a gara. Meglio di tutti gli ultimi suoi predecessori: Reja (1,68), Pioli (1,61) e Petkovic (1,47). E pensare che Lotito, in estate, gli aveva preferito Bielsa, fino al provvidenziale dietrofront dell’argentino. Il dietrofront del “Loco”, la vera grande fortuna di Lotito, della Lazio e dei laziali.
Gli anticipi del sabato: “pokerissimo” Inter. Il Bologna espugna Crotone e affonda sempre di più i calabresi. Contro il Chievo a San Siro, l’Inter del “normalizzatore” Stefano Pioli, successore dello “scienziato pazzo” De Boer, centra la quinta vittoria consecutiva e resta in qualche modo agganciato al treno Champions. Ottimo esordio di Gagliardini, centrocampista arrivato dal mercato di gennaio e pagato ben 27 milioni di euro. L’ex atalantino ha retto l’impatto dell’esordio da titolare al Meazza mostrando iniziativa, piedi buoni e soprattutto grande personalità.
Le altre gare della domenica. Sassuolo-Palermo 4-1. Corini si illude, la coppia Berardi-Matri ribalta il match. In vantaggio gli ospiti con Quaison, in un quarto d’ora i padroni di casa ribaltano il risultato, grazie a due assist del rientrante Berardi per Matri e Ragusa. Doppietta per l’ex Juve. Politano chiude il match nella ripresa.
Sampdoria-Empoli 0-0. Puggioni para un rigore a Mchedlidze:
al 30′ del primo tempo l’attaccante georgiano si fa ipnotizzare dal dischetto. Tante occasioni per Muriel ma troppa imprecisione sotto porta da parte del colombiano. Cagliari-Genoa 4-1, doppietta di Borriello. I sardi ribaltano lo svantaggio firmato “Cholito” Simeone alla mezz’ora del primo tempo con una doppietta del loro centravanti. A segno anche i brasiliani Joao Pedro e Farias.
La classifica marcatori. Il capocannoniere Maurito Icardi trafigge il Chievo con un gran gol e si porta a quota 15. Dzeko resta al palo con 13 reti e viene agganciato da Higuain. Avanzano Mertens ora a 12 gol e Immobile a 11. Tutto questo in attesa di vedere cosa farà Belotti lunedi in Torino-Milan. Al momento il “Gallo” è come Dzeko a quota 13 reti. La 20° di campionato non è ancora finita.
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