TEMPI SUPPLEMENTARI/ La Lazio affonda la Roma: scudetto game over, Juventus già in festa. Il Napoli piega l’Inter al Meazza e vede il secondo posto. Prosegue la crisi delle milanesi

di FABIO CAMILLACCI/ Aprile, dolce dormire. La Roma dorme, la Lazio no e si aggiudica il secondo derby di campionato; il primo lo avevano vinto i giallorossi. In Coppa Italia, però, l’Aquila aveva già artigliato la Lupa buttandola fuori dalla competizione. Nemmeno i regali di Orsato, rigore negato alla Lazio e inesistente penalty concesso per palese simulazione di Strootman, sono serviti alla Roma per evitare la disfatta: 3-1 Lazio (nella foto: l’autore del 2-1, Basta, festeggiato dai compagni). Ora, a 4 turni dal termine, manca solo l’aritmetica per il 6° scudetto di fila della Juventus. Bianconeri a +9 sui giallorossi. Roma sempre seconda in classifica, ma, tanto di cappello alla Lazio di Simone Inzaghi, che continua a disputare una grande stagione: quarto posto con 3 punti di vantaggio sulla sorprendente Atalanta. Europa League praticamente sicura, considerando anche la chance in finale di Coppa Italia. Complimenti al tecnico laziale capace di incartarla ancora una volta a Spalletti. L’allenatore di Certaldo vittima di se stesso, ovvero del suo tormentone sul rinnovo di contratto. La Roma appare stanca mentalmente e fisicamente, una squadra logora perché di fatto su tre fronti fino poco tempo fa, hanno giocato sempre gli stessi interpreti. La rosa giallorossa è sicuramente corta, ma, è pur vero che Spalletti ha gestito malissimo il turn-over, anzi non lo ha praticamente fatto e questi sono i risultati. Inoltre, la telenovela e i continui cambiamenti di linea di Spalletti non hanno certo fatto bene al gruppo, vedi caso Dzeko. E adesso è a rischio anche il secondo posto in classifica.

La Roma e il nodo Spalletti. “Resto solo se vinco un trofeo”, questo il mantra spallettiano fino a qualche giorno fa. Improvvisamente poi, alla vigilia del derby, il mister toscano ha lanciato un enigmatico: “Il secondo posto è il paradiso, vogliamo centrarlo”. Che significa? Forse Spalletti, stufo dell’ambiente romano, prima si è messo in stand-by per guardarsi intorno in attesa di altre offerte importanti (Juventus, Inter, Milan per fare qualche nome) e poi, resosi conto dell’assenza di offerte di prestigio, è tornato sui suoi passi? Può darsi, ma, se così fosse, si tratterebbe di un comportamento più che scorretto da parte del tecnico romanista. A questo punto però, soprattutto dopo il derby andato in scena in un orario atipico (le 12.30 come per Inter-Milan made in China alla vigilia di Pasqua), crediamo che sarà la dirigenza della Roma a non rinnovare il contratto a Spalletti. Dirigenza che peraltro ha ancor più colpe del tecnico non essendo mai intervenuta per chiarire la vicenda una volta per tutte. Una società, quella del presidente Pallotta, piena di galli che cantano e non si fa mai giorno. Una pletora di consulenti-dirigenti, più o meno ufficiali, ma polso con la squadra e controllo dell’area tecnica: zero.

Il Napoli corre: vittoria al Meazza contro l’Inter. Azzurri adesso a -1 dalla Roma. Partenopei avanti in chiusura di primo tempo grazie al gol vittoria di Callejon, favorito dall’ennesima bambola della difesa nerazzurra: una delle più perforate della Serie A. Squadra di Sarri al piccolo trotto ma padrona del campo: Inter inesistente dall’inizio alla fine, nonostante il lungo ritiro messa male in campo da Pioli, tecnico giunto ormai al capolinea. A fine stagione sarà sostituito. I cinesi di Suning stanno preparando un nuovo casting per allenatori dopo aver bruciato Mancini, De Boer e appunto Pioli.

Juventus: 4 punti al traguardo. Tanti ne bastano alla squadra di Allegri per festeggiare il 6° tricolore consecutivo: record di tutti i tempi. Madama, dopo il pari di Bergamo nell’anticipo del venerdi, è al comando con 84 punti, la Roma è ferma a 75; anche se i giallorossi dovessero vincere le ultime 4 gare di campionato, cosa improbabile alla luce dello stato di salute della Roma, arriverebbero a quota 87 punti. Pertanto, già domenica prossima primo match point per la compagine di Allegri: sono in programma Juventus-Torino e Milan-Roma. Alla Vecchia Signora basterebbe portarsi a +10 a 3 turni dal termine per dare il via alla festa scudetto condita da un record storico: 6 titoli di fila. Pazzesco. Comunque, ribadiamo: adesso manca l’aritmetica, solo quella, ma non abbiamo mai avuto dubbi sull’ennesimo trionfo Juve.

Corsa alla zona Europa League e capitolo salvezza. Detto di Lazio, Atalanta e Inter, la domenica della 34° giornata di Serie A, regala due sorprese: il Crotone inchioda sull’1-1 allo Scida il Milan, mentre  il Palermo risorge improvvisamente mandando al tappeto la Fiorentina. In un colpo solo, dunque, la penultima e la terz’ultima della classifica complicano la corsa all’Europa di rossoneri e gigliati. La caduta interna dell’Empoli col Sassuolo tiene vive le speranze salvezza del Crotone che rosicchia un altro punto ai toscani e si porta a -4 dalla salvezza.

Le altre. Quando parliamo di altre, parliamo delle partite tra squadre che da tempo non hanno più niente da chiedere al campionato. Quelle squadre con la testa già al mare, per intederci. L’anticipo del sabato Torino-Sampdoria registra due reti interessanti: il vantaggio blucerchiato firmato dal talento emergente e corteggiatissimo dalle grandi Schick e il pareggio di Iturbe, oggetto misterioso che non segnava da anni. Il Chievo, vincendo a Marassi in casa Genoa, accentua la contestazione degli ultras rossoblù contro giocatori e patron Preziosi. Il Pescara di Zeman, fanalino di coda già retrocesso in B, cade anche a Cagliari. Al Dall’Ara, poker del Bologna all’Udinese. Nel 4-0 felsineo spicca la doppietta di Destro. A proposito di marcatori: tutto fermo in classifica cannonieri. Belotti e Dzeko al comando con 25 reti sono rimasti a secco, così come gli inseguitori. Ora spazio alla Champions League con due interessanti semifinali di andata: Monaco-Juventus e Real Madrid-Atletico Madrid. Un altro passaggio decisivo per i bianconeri a caccia del “triplete”.

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