di FABIO CAMILLACCI/ Dopo il successo dell’Inter a Firenze di venerdi, sono andati in scena altri quattro anticipi per la 21° giornata. La Juventus batte 2-0 la Roma a Torino, la scavalca in classifica e si prende il terzo posto alle spalle delle due milanesi. Per gli uomini di Andrea Pirlo, sesta vittoria di fila tra Serie A, Coppa Italia e Supercoppa. Una squadra letteralmente rinata dopo la brutta sconfitta contro l’Inter in campionato. Il ritorno a tempo pieno di Giorgio Chiellini ha ridato solidità alla Vecchia Signora. Gara pazza a Bergamo con il Torino di Nicola che contro l’Atalanta centra la terza rimonta di fila dopo quelle con Benevento e Fiorentina. Stavolta però la rimonta è ancor più clamorosa: dallo 0-3 al 3-3. Il Napoli cade in casa di un Genoa che con Ballardini non si ferma più: 2-1 per il Grifone. Con lo stesso punteggio lo Spezia coglie a Reggio Emilia contro il Sassuolo una preziosa vittoria salvezza.
Allianz Stadium: la Roma fa la partita, la Juve segna. La gara tra “le Regine degli anni 80” sta tutta qui. I giallorossi hanno ruminato gioco, palleggiando bene ma sbagliando sempre l’ultimo passaggio: praticamente inoperoso l’estremo difensore bianconero. Pragmatici invece i bianconeri che capitalizzano quasi tutte le occasioni create, anche grazie all’impalpabilità del portiere romanista Pau Lopez (sempre più un gravissimo problema per Fonseca) e al pasticcio di Ibanez che fa autogol. Nel primo tempo apre le danze Cristiano Ronaldo con un rasoterra sul quale il portiere spagnolo non si tuffa, si sdraia. Per CR7, 16° sigillo in campionato. Il raddoppio arriva su uno spunto di Kulusevski che spinge all’autorete il difensore brasiliano intento ad anticipare lo stesso fuoriclasse portoghese (foto in home page).
Appunti di viaggio sulla Var. Solita storia, due pesi, due misure. A Milano durante Inter-Juventus, l’addetto alla moviola in campo richiama l’arbitro che va al monitor e assegna il rigore per il fallo su Cuadrado. Nei primi minuti di Juventus-Roma invece, netto fallo in area su Villar, Orsato fa continuare e il giovane Chiffi al Var non si permette di correggere il più illustre ed esperto collega. Una barzelletta il protocollo arbitrale. Una barzelletta la moviola in campo: la rovina del calcio.
Altro appunto: ma a oggi a che servono i guardalinee? A far correre a vuoto i calciatori. Ormai, i cosiddetti assistenti, non sbandierano più sui fuorigioco o se lo fanno lo fanno con colpevole ritardo, cioè dopo aver fatto spompare i giocatori. Restituiteci le regole certe e semplici del calcio di una volta. Più si va avanti, più si inventano cose che complicano il lavoro dell’arbitro e dei guardalinee; cose complesse e incomprensibili che lasciano troppo spazio alla discrezionalità dei direttori di gara. Fatti che aumentano i dubbi sulla buona fede.
Marassi: doppio Pandev, Napoli battuto. La squadra di Ballardini dopo 26’ si ritrova già sul 2-0. Gli azzurri, privi di Fabian Ruiz, Mertens, Koulibaly e Ghoulam, accorciano con Politano nella ripresa. Dopo l’esonero di Maran e il ritorno di Ballardini, i rossoblu hanno fatto diciassette punti in otto partite: un ruolino di marcia che ha permesso al Genoa di uscire alla grande dalle sabbie mobili della zona retrocessione. In casa partenopea invece la sconfitta certifica una crisi che va oltre i numeri; una crisi in parte figlia delle turbolenze interne tra Gattuso e De Laurentiis, in parte causa dell’instabile ambiente napoletano. Sul taccuino del match, sponda azzurra, annotiamo: il 66,2% di possesso palla (un possesso però sterile), alcune belle parate di Perin e una traversa colpita da Petagna. Per il resto, solo Genoa in campo.
Cuore Toro a Bergamo, la Dea si butta via. Incredibile al Gewiss Stadium: dal 3-0 Atalanta al 3-3 finale. I nerazzurri dopo 21 minuti sono già avanti di tre reti con Ilicic, l’autorete di Sirigu su tiro di Gosens e Muriel. Sembra finita e invece i granata hanno uno scatto d’orgoglio e accorciano con Belotti (ribattuta vincente del “Gallo” dopo la parata di Gollini sul penalty calciato dallo stesso attaccante) e Bremer. La rimonta è completata all’84’ dal gol del sempre più interessante Andrea Bonazzoli: attaccante di 23 anni di proprietà della Sampdoria ma in prestito al Torino.
Prosegue la politica dei piccoli passi di Davide Nicola: 3 pareggi nelle prime 3 partite da allenatore del Toro. Un fatto che muove la classifica dei granata ma non la migliora di molto: Belotti e compagni sono sempre quartultimi, serve una vittoria che manca da troppo tempo. L’Atalanta invece comincia a pagare la cessione di Gomez al Siviglia. Una cessione causata dalla rottura tra “il Papu” e Gasperini. Uno come il talentuoso argentino non si sostituisce facilmente.
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