di FABIO CAMILLACCI/ Va in archivio un’altra domenica calcistica ricca di colpi di scena: 6 partite valide per la 6° giornata di Serie A. Ha aperto le danze la capolista del campionato: il Milan. La squadra rossonera, trascinata dal solito Ibrahimovic, vince 2-1 a Udine e resta al comando con 16 punti, frutto di 5 vittorie e un pari. Vantaggio milanista con Kessie, pareggio friulano di De Paul su calcio di rigore, poi all’83’ Zlatan decide il match con una splendida acrobazia del suo ricco repertorio (foto in home page).
Il Diavolo non brilla ma è pratico e forte di un giocatore come Ibra. Per gran parte della gara non è stato un bel Milan, soprattutto dopo aver subito l’1-1 dell’Udinese. E quando sembrava inesorabilmente incartato in mezzo a mille frenesie, meccanismi saltati e mancanza di lucidità, ci ha pensato il fenomeno svedese capocannoniere con 7 centri. La striscia di risultati utili post lockdown, tra campionato e Uefa, sale così a 24 gare. Per i friulani invece un altra sconfitta: la quinta in 6 gare.
Il Sassuolo sbanca Napoli per 2-0 e ora è secondo in solitaria a quota 14. Decidono Locatelli dal dischetto e l’interessante 22enne centrocampista di scuola Olympique Marsiglia Maxime Lopez. Gara combattuta ed equilibrata, ma, nella ripresa, il fallo in area di Di Lorenzo su Raspadori e la gran giocata del francesino, indirizzano la partita in favore degli emiliani. Una bella squadra quella di De Zerbi: organizzazione di gioco e giovani di qualità in tutti i reparti. Insomma, una piccola Atalanta.
Un passo indietro per Gattuso. Napoli sempre sulle montagne russe: dopo la sconfitta in Europa contro l’AZ Alkmaar, perde ancora in casa. Un brutto passo falso, soprattutto se consideriamo che il Sassuolo è sceso in Campania senza 5 titolari. Partenopei privi di Insigne comunque ben rimpiazzato. Finiscono sul banco degli imputati Osimhen (finalmente cominciano a rendersi conto della normalità di questo calciatore sopravvalutato) e Mertens. Clamorose le occasioni da gol fallite dai due attaccanti.
La Juventus ritrova Cristiano Ronaldo e torna a vincere: 4-1 bianconero a Cesena contro lo Spezia. Ed è un ritorno show quello di CR7 guarito dal coronavirus: il portoghese parte dalla panchina, entra nel secondo tempo e cala subito la doppietta che lancia la Vecchia Signora, fino a quel momento inchiodata sull’1-1 dopo le reti di Morata e Pobega. A proposito di Morata: lo spagnolo continua a fare i conti con i fuorigioco. La sua rete viene prima annullata poi convalidata; mentre un’altra gli viene tolta sempre per off side di centimetri. Una costante di questo inizio di stagione. A segno anche Rabiot nel primo successo esterno della Juve che però continua a non convincere, soprattutto in difesa e a centrocampo.
Roma-Fiorentina 2-0: Spinazzola più Pedro, con un gol per tempo la Roma raggiunge Inter e Napoli a quota 11 punti, uno in meno della Juventus. La Viola dopo un ottimo inizio si spegne subito. La squadra di Iachini parte bene, ma una volta sotto nel punteggio sparisce dal campo. Il gigliato Martinez Quarta espulso nel finale. La Roma ancora una volta sbaglia l’approccio alla partita, poi si sveglia e fa valere la sua superiorità tecnica. Evanescente invece la reazione fiorentina che palesa limiti nella manovra e poca profondità nel gioco. La squadra di Fonseca invece gioca a tutto a campo e domina fallendo tante occasioni da gol. Non a caso il migliore in campo è il portiere polacco Drągowski.
Olimpico Grande Torino: con un pazzesco 4-3 in casa del Toro la Lazio si rilancia. Decide Caicedo al 98′, l’uomo della provvidenza laziale in “zona Cesarini”. I biancocelesti passano in vantaggio con Pereira, Bremer e Belotti ribaltano il punteggio. Nella ripresa accade di tutto: pareggio di Milinkovic su punizione, poi Lukic fa 3-2 all’88’. Ma in pieno recupero, Immobile su rigore al (95′) e l’attaccante ecuadoriano regalano 3 punti pesantissimi a Simone Inzaghi. Una vittoria che lascia il Torino all’ultimo posto in classifica con un solo punto come il Crotone, e ora Giampaolo rischia l’esonero.
Dulcis in fundo, il “Derby della Lanterna”. Sampdoria-Genoa 1-1, un’altra stracittadina che paga l’assenza di pubblico sugli spalti. Senza tifosi doriani e rossoblu non sembra nemmeno un derby: il 121° della storia di Genova, il 74° in A. Succede tutto nel primo tempo: vantaggio blucerchiato con Jankto, pareggio di Scamacca. Gara intensa ed equilibrata, risultato giusto, anche se la Samp recrimina per il palo colpito da Keita nel finale dopo un miracolo del portiere Perin. Il Genoa continua a pagare dal punto di vista fisico le 17 positività al Covid registrate nelle ultime settimane. E ora sotto con il “Monday Night” Verona-Benevento.
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