TEMPI SUPPLEMENTARI/ Serie A: tra bandiere francesi e “Marsigliese”, l’Inter cala un poker ed è sola al comando. Avanza il Napoli di Higuain

bandieradi Fabio Camillacci/

E’ una giornata di campionato particolare: si gioca dopo la sosta per gli impegni delle Nazionali, e soprattutto è la giornata numero 13. Proprio come il giorno, il 13 novembre 2015, che passerà alla storia per il massacro di Parigi e il tentato assalto allo “Stade de France”. E allora la Serie A rende omaggio alle vitime sventolando il tricolore francese e facendo risuonare le note della “Marsigliese” in tutti gli stadi d’Italia (nella foto Ansa-Gazzetta.it: la squadra dell’Inter con la bandiera francese prima del fischio d’inizio del posticipo Inter-Frosinone). Il calcio non si ferma, va avanti, sfida il terrore che l’ISIS sparge in “Occidente”. Si gioca regolarmente nonostante la psicosi terrorismo che alligna nel popolo italiano. Purtroppo, non è mancato un allarme bomba, poi fortunatamente rivelatosi falso: quello registrato all’Olimpico di Roma in occasione di Lazio-Palermo.

L’Inter guida il gruppo delle fuggitive. Il 13° turno di campionato sorride soltanto a 2 delle “magnifiche 4” che guidano la classifica: Inter e Napoli. Frenano Fiorentina e Roma. E così, i nerazzurri volano da soli al comando, mentre i partenopei scavalcano i giallorossi e agganciano la Viola al 2° posto. Ora il vertice recita: Inter 30 punti, Napoli e Fiorentina 28, Roma 27. Inter capolista grazie alla sua prima vittoria stagionale con più di un gol di scarto: 4-0 al Frosinone in quel di San Siro. Stesso copione di sempre: la squadra di Mancini non esalta, non entusiasma, non ha gioco, ma, è molto solida grazie ai centrali Murillo e Miranda e ha un portiere, Handanovic, a tratti insuperabile; i talenti solisti dell’attacco fanno il resto, stasera più del solito, anche se il risultato è bugiardo; il Frosinone non merita un passivo così pesante. In sintesi, l’Inter resta brutta ma vincente. Si può dire tutto e il contrario di tutto, però il primato nerazzurro è meritato a un terzo del cammino. Il tempo ci darà conferme o smentite in chiave lotta scudetto, ma, l’Inter c’è. Nella prossima giornata di campionato, la gara della verità: lunedi 30 novembre è in programma infatti un super “Monday Night” come Napoli-Inter.

Napoli sogna il titolo. La compagine di Sarri si conferma un’altra seria candidata alla conquista del tricolore vincendo nell’ostile Verona sponda Hellas. Per la serie “la mamma del cretino è sempre incinta”, al “Bentegodi” i soliti imbecilli hanno oltraggiato la giornata del ricordo e della memoria dopo la strage di Parigi, intonando cori inneggianti al Vesuvio contro i napoletani. Sul campo, troppo Napoli per un modesto Verona sempre più fanalino di coda col Carpi (emiliani sconfitti in casa dal Chievo). Un successo confezionato dalla premiata ditta “Insigne-Higuain”. Decimo sigillo in campionato per “El Pipita” capocannoniere. Tanto lavoro, tanto equilibrio, tanta solidità e un super attacco. Questo Napoli è da scudetto.

Stecca Viola al “Franchi”. Un derby è sempre un derby e Fiorentina-Empoli lo dimostra per l’ennesima volta. Il derby rimane una gara da tripla, da 1×2, dove tutto può succedere al di là dei valori in campo. Spesso sono gli episodi a decidere. E così, i gigliati prima vatto sotto di due gol, poi rimontano e sfiorano la clamorosa vittoria: la doppietta del 2-2 è firmata da bomber Kalinic che adesso in classifica cannonieri è a quota 9. Sorvoliamo sui tanti errori arbitrali e diciamo che questa partita conferma i limiti della Fiorentina nella lotta per il titolo: ha una rosa troppo corta. Paulo Sousa non può permettersi di effettuare un turn over come quello attuato nella prima parte di gara in vista di un delicato impegno di Europa League (giovedi c’è Basilea-Fiorentina decisivo per il passaggio del turno). La grande organizzazione di gioco e l’abilità nel possesso palla a volte non bastano. Servono gli interpreti.

Le altre. Rocambolesca caduta all’ultimo respiro per il Sassuolo che resta comunque quinto alle spalle delle fuggitive. Gli emiliani al “Ferraris” contro il Genoa passano in pochi secondi dalla gioia per il pareggio alla delusione per il nuovo sorpasso rossoblù. Tutto questo oltre il 90′. Un punto sotto il Sassuolo, a quota 21 punti, troviamo la Juventus che ha ripreso a vincere ma la vetta resta comunque lontana di 9 lunghezze. I bianconeri però accorciano su Roma e Fiorentina. Continua la crisi della Lazio che non riesce a battere il Palermo dell’ex Ballardini. Il successore di Iachini alla guida dei rosanero parte dunque con un buon pareggio esterno. I biancocelesti peraltro agguantano il pari solo a pochi minuti dal termine e grazie a un calcio di rigore. Non è fortunato invece l’esordio di Montella sulla panchina della Sampdoria. Il dopo Zenga comincia con una sconfitta a Udine. E’ chiaro che l’ex tecnico della Fiorentina ha bisogno di tempo per trasmettere il suo credo calcistico alla squadra. Dopo 4 sconfitte di fila ritrova la vittoria il Torino che espugna il difficile campo dell’Atalanta. Su Bologna-Roma e Juventus-Milan ci siamo espressi sabato dopo gli anticipi (l’articolo che segue). Il prossimo turno, come avrete intuito, ci riserverà un nuovo “spezzatino” spalmato tra sabato 28 e lunedi 30 novembre. Intanto, prepariamoci ad un’altra ricca settimana di Coppe Europee con Juventus e Roma protagoniste in Champions League, Lazio, Napoli e Fiorentina di scena in Europa League. Calcio senza sosta, una bella risposta al terrorismo islamico.

Sabato 21 novembre. TEMPI SUPPLEMENTARI/ Gli anticipi:La Serie A intona la “Marsigliese” e sventola il tricolore francese: la Roma stecca a Bologna giocando a pallanuoto, la Juventus affonda il Milan e si rilancia

di Fabio Camillacci/

Bologna, stadio Dall’Ara: da Italia-Romania a Bologna-Roma cambia poco o nulla. Bandiere francesi che sventolano, le note della “Marsigliese” che risuonano nell’impianto felsineo prima del match, in memoria e in omaggio a quanto accaduto il 13 novembre a Parigi. Il risultato finale è lo stesso. C’è una sola differenza tra l’amichevole di martedi scorso e il primo anticipo della 13° giornata di Serie A: la pioggia che cade prima e durante la partita trasformando il terreno di gioco in un acquitrino. Nonostante le proibitive condizioni del campo, Bologna-Roma finisce 2-2 anche grazie all’arbitro Rocchi che fischia due rigori: 2 per la Roma e 1 per il Bologna. Rocchi che ritrova i giallorossi dopo il contestatissimo Juventus-Roma dell’ottobre 2014. E si vede. Direttore di gara in totale confusione, penalizza sia padroni di casa che ospiti. Designazione a dir poco inopportuna, ma, solo perchè siamo in Italia. All’estero queste cose non succedono. Non succede che un arbitro dopo aver palesemente danneggiato una squadra non possa arbitrarla per oltre un anno. E’ ovvio poi che sia in confusione alla prima occasione utile. Oggi è stato così. Ma il primo errore di Rocchi è non rinviare la gara alla luce di un terreno di gioco più adatto alla pallanuoto che al calcio (nella foto Ansa-Gazzetta.it: il romanista Keita tra gli schizzi d’acqua). Alla fine, il punto è d’oro per i rossoblù in chiave salvezza, la cura Donadoni continua a far bene. Bicchiere mezzo vuoto invece per la compagine di Garcia che stasera è in testa con Fiorentina e Inter, domani però potrebbe precipitare a -3 dalle due battistrada che ospitano rispettivamente Empoli e Frosinone. Mentre il Napoli, impegnato a Verona contro la pericolante Hellas, ha l’occasione di scavalcare i giallorossi.

La Juventus affonda il Milan. Il posticipo serale è una sorta di ultima spiaggia per le due squadre impegnate: chi perde può anche dire addio al podio. Allo Stadium vince la Vecchia Signora che non entusiasma ma risolve il match grazie a un guizzo di Dybala. Rossoneri letteralmente impalpabili. Gli uomini di Mihajlovic penaso solo a difendere lo 0-0. L’unico tiro in porta milanista arriva al 93′ con Cerci che impegna Buffon. Troppo poco. Sinisa sempre più a rischio esonero. Forse si salverà soltanto perchè Berlusconi ha già a libro paga i licenziati Seedorf e Inzaghi. Brutta partita, sono lontanissimi i fasti di un tempo, quando Juventus-Milan valeva lo scudetto. I tre punti e la terza vittoria consecutiva però rilanciano i bianconeri che provano a tornare in corsa per il titolo. Comunque, sul piano del gioco la Juve è la stessa deludente squadra vista nel derby col Torino e a Empoli. Sono arrivati tre successi di fila è vero, ma non del tutto meritati. C’è ancora tanto lavoro da fare per Massimiliano Allegri.

 

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