di FABIO CAMILLACCI/ In Germania il sorprendente Lipsia guida la Bundesliga davanti al super Bayern Monaco di Ancelotti. In Francia il Nizza di Balotelli nella Ligue 1 precede la corazzata Paris Saint Germain. In Inghilterra comanda il Chelsea di Conte ma regna l’equilibrio con altre 4-5 in lizza per vincere la Premier League. In Spagna primeggia il Real di Zidane ma il Barcellona tutto sommato è lì a -4. Questo quanto accade nei principali campionati europei, cioè: matricole al comando e comunque grande incertezza. In Italia no, in Italia lo scudetto sembra già assegnato alla Juventus, sarebbe il sesto di fila. Uno stucchevole dominio: merito dei bianconeri e demerito degli altri Club della Serie A. Ad appena un terzo del cammino del campionato 2016-2017, la Vecchia Signora ha già 7 punti di vantaggio sulle seconde: Roma e Milan. A proposito di Juve: applausi a Moise Ken, giovanissimo attaccante bianconero che sabato nel 3-0 al Pescara ha fatto il suo esordio in A. E’ il primo giocatore nato nel 2000 a debuttare nel massimo campionato.
Classifica: la Juventus, poi le altre. Questa è la principale fotografia della 13° giornata: Madama a 33 punti e a seguire una “marmellata” di squadre. Ci sono 7 club in 6 punti. Dai 26 di Roma e Milan ai 20 della Fiorentina, in questo turno corsara a Empoli per il derby toscano: 4-0 per i viola. In pratica potremmo avere le nuove “7 Sorelle” con l’Atalanta al posto dell’Inter e il Torino al posto del Parma, nobile decaduta in Serie D. In ripresa il Napoli che nell’anticipo di Udine ritrova i 3 punti grazie a un rigenerato Insigne, tornato “Lorenzo il Magnifico” con una doppietta decisiva. In crescita il Torino di Mihajlovic che con una doppietta del solito Belotti espugna Crotone. Due gol che permettono al “Gallo” di agganciare Dzeko e Icardi in vetta alla classifica marcatori con 10 reti. Ma va detto è stata un’altra gara particolarmente sfortunata quella dei calabresi fanalino di coda penalizzati pure dall’arbitraggio.
Atalanta squadra del giorno. Complimenti a Gasperini e ai suoi ragazzi: contro la Roma è arrivata la 7° vittoria nelle ultime 8 gare. Incredibile ruolino di marcia per gli orobici: 1 pari e 7 successi. La “Dea” ha un cammino da scudetto. Gasp dopo un avvio di stagione difficile ha amalgamato bene il gruppo formato da tanti giovani interessanti: Gagliardini, Spinazzola, Caldara, Petagna e Kessie (nella foto: il decisivo gol del 2-1 segnato da Kessie). L’Atalanta vince giocando bene e scala la classifica: quarto posto con la Lazio a quota 25 punti, a una sola lunghezza dalla coppia che occupa la piazza d’onore della graduatoria. Questa è la splendida realtà bergamasca.
La Roma dura un tempo. Allo stadio “Atleti Azzurri d’Italia” si è vista la solita Roma, cioè una squadra non ancora pronta per lottare fino all’ultimo per lo scudetto. Una squadra umorale, una squadra che alla prima avversità si scioglie e va alla deriva: dopo aver controllato il match nella prima frazione di gioco, sprecando il raddoppio, crollo totale nella ripresa appena subito il pareggio dei padroni di casa. Una squadra bella e spavalda in casa, timida e discontinua in trasferta. Terza sconfitta stagionale per la compagine di Spalletti punita anche dagli episodi sfavorevoli e dai tanti errori di Salah davanti alla porta atalantina. Preoccupante inoltre il calo fisico palesato nella ripresa da molti titolari.
Sorride la sponda biancoceleste del Tevere. Chiamatelo “Normal One”. Il riferimento è a Simone Inzaghi: un allenatore normale, non uno scienziato sopravvalutato come Bielsa. Lo ribadiamo: il clamoroso rifiuto del “Loco”, è stata un’autentica fortuna per la Lazio. Molto meglio “Inzaghino”, persona seria, preparata e semplice che sa far girare benissimo una squadra arricchita da 4-5 elementi di grande qualità. Peraltro, Lazio “cooperativa del gol”: sono infatti ben 12 i giocatori laziali andati a segno finora. Non dimentichiamo poi che la Lazio come il Milan non ha le Coppe Europee e questo aspetto alla lunga potrebbe avvantaggiare i biancocelesti nella corsa alla zona Champions League. Oggi intanto: 3-1 al Genoa di Juric.
Il “Derby della Madunina” made in China regala ossigeno solo all’Inter. Il gol di Perisic all’ultimo respiro vale il 2-2 finale e un pareggio a quel punto insperato che consente al nuovo tecnico interista Pioli di lavorare in un ambiente più sereno. Se avesse vinto il Milan la situazione in casa Inter sarebbe precipitata ulteriormente. Al contrario, tanto rammarico in casa rossonera per un secondo posto in solitudine sfumato all’ultimo secondo, nonostante la bella doppietta di un Suso in gran forma. Per i nerazzurri invece il punto fa solo morale, perché la classifica piange: 9° posto con 18 punti come il Chievo che sabato è tornato alla vittoria superando il Cagliari al Bentegodi.
Lotta salvezza. Il Palermo, penultimo, prima si illude poi frana a Bologna. L’allenatore De Zerbi è sempre più vicino all’esonero. Zamparini ci sta pensando; ma l’eventuale avvicendamento tecnico cambierebbe ben poco alla luce della mediocrità totale della rosa dei siciliani. Stesso discorso per Oddo del Pescara terz’ultimo in classifica. Restano queste 2 squadre, più Crotone e Empoli, le principali indiziate a lottare per non retrocedere in B. Rischia di essere risucchiato il Sassuolo che perde anche a Genova contro la Sampdoria dopo essersi portato sul 2-0. Il 3-2 blucerchiato finale ha del clamoroso. Segnali preoccupanti per i neroverdi, segnali che Di Francesco farà bene a non sottovalutare perché a volte le stagioni storte si vedono anche da questi particolari. Senza dimenticare che l’impegno in Europa League toglie molte energie agli emiliani. E le Coppe Europee tornano in settimana. Vedremo se la Juventus riuscirà a invertire la tendenza che la vuole dominatrice in Italia, ma, sempre incerta in Champions.
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