di FABIO CAMILLACCI/ L’Inter continua a faticare molto nel portare a casa i tre punti, continua a giocare male, ma vince. E a 5 giornate dal termine di questa Serie A, ormai manca solo l’aritmetica per far partire la festa scudetto in casa nerazzurra. Lo stesso Antonio Conte dopo la vittoria casalinga contro il Verona si sbilancia e dichiara: “Il titolo ormai è nostro al 95%”. Contro l’Hellas a San Siro, come contro il Cagliari l’11 aprile scorso, decide una rete di Darmian subito dopo la mezz’ora del secondo tempo. Al punto che molti interisti hanno ribattezzato “zona Darmian” quella che va dal 76′ al 77′. Agli scaligeri rete dell’ex Manchester United al 76′, mentre il gol vittoria contro i sardi arrivò al 77′.
Sempre più appassionante la lotta per la zona Champions League. In attesa di Torino-Napoli e Lazio-Milan di lunedi 26 aprile, la Juventus stecca ancora (1-1 a Firenze contro la Viola), mentre l’Atalanta torna travolgente (5-0 al Bologna). Bianconeri di Pirlo nuovamente in affanno contro una squadra in lotta per non retrocedere, Dea seconda in classifica. Autentica macchina da gol la compagine di Gasperini, miglior attacco del campionato con 78 reti all’attivo. Cinque gol ai felsinei con 5 marcatori diversi: segnano tutti in casa Gasp. E diciamo una cosa: senza la distrazione Champions, l’Atalanta sia l’anno scorso che quest’anno avrebbe potuto vincere lo scudetto perchè è la squadra che gioca il miglior calcio d’Italia e ha una rosa forte in tutti i settori (nella foto: il colombiano Muriel in azione).
L’ascesa del Cagliari riapre definitivamente la lotta per evitare il terzo posto che porta in B. Il Parma battuto in casa anche dal Crotone fanalino di coda (4-3 per i pitagorici), è da tempo spacciato così come i calabresi. Per il resto, tutto può succedere. Determinanti in particolare due partite: Benevento-Udinese 2-4, Cagliari-Roma 3-2. Due risultati che consentono ai sardi di agganciare i sanniti in caduta libera a quota 31. A 31 punti c’è anche il Torino che però al momento ha due partite in meno. E alla 33° giornata non possono dirsi in salvo: il Genoa (nonostanre il 2-0 allo Spezia nel derby ligure), e la Fiorentina. Più vicine al traguardo Bologna e Udinese. Ansia Benevento, patron Vigorito ordina il silenzio stampa e rinnova la fiducia a Pippo Inzaghi.
Considerazione finale su una Roma allo sbando. C’è da preoccuparsi seriamente in casa giallorossa a pochi giorni dalla semifinale di andata di Europa League in casa del Manchester United, secondo in classifica in Premier League e pieno di grandi calciatori. La squadra del medriocre Paulo Fonseca, in campionato ha staccato la spina il 14 marzo scorso perdendo 2-0 al Tardini contro un Parma imbarazzante. Da quel giorno, un ruolino di marcia da retrocessione. Bella solo in Europa.
Ancora una volta, come l’anno scorso e due anni fa, un crollo inspiegabile per la Roma. Un anno fa passò dai sogni scudetto pre-natalizi a un quinto posto ottenuto con fatica. In questa stagione invece è passata dal terzo al settimo posto in men che non si dica; e adesso rischia addirittura di non fare le Coppe europee l’anno prossimo, visto che il Sassuolo con la vittoria contro la Sampdoria si è portato a -3 da Dzeko e compagni. Insomma, a Trigoria cambiano i presidenti, i dirigenti, i tecnici e i calciatori ma i problemi restano sempre gli stessi.
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