TEMPI SUPPLEMENTARI/ Lampo del “Toro”, l’Inter batte il Napoli e il Boxing Day sorride alla Juve frenata a Bergamo. Va a Simone il “derby degli Inzaghi”. Quagliarella lancia la Samp. La Roma rialza la testa. Milan in crisi rossonera

di FABIO CAMILLACCI/ Il Boxing Day è una festività di Regno Unito, Canada, Nuova Zelanda, Australia, Guatemala e, in generale, di tutti i Paesi che fanno parte del Commonwealth, con religione prevalentemente cristiana; è una festività basata sul regalare doni ai membri meno fortunati della società. Il Boxing Day è il nostro Santo Stefano, primo martire cristiano, e, come da noi, si celebra il 26 dicembre. E in Inghilterra per il Boxing Day si gioca a pallone, va in scena la Premier League. Da quest’anno accade anche in Italia per un Boxing Day all’italiana, un Santo Stefano col campionato, senza spezzatino ma tutto in giorno seppur in fasce orarie diverse; come in Inghilterra. Perchè a noi da sempre piace copiare gli altri, siamo un popolo esterofilo. Comunque, un’esperienza nuova piacevole per il 18° turno. Un Boxing Day in cui succede che la Juventus rullo compressore sorride anche quando pareggia. I bianconeri soffrono a Bergamo contro l’Atalanta, rischiano di perdere, chiudono sul 2-2 ma guadagnano un punto sul Napoli secondo in classifica sconfitto 1-0 al Meazza dall’Inter. Ora Madama, già da domenica scorsa campione d’inverno, è capolista a +9 sui partenopei e a +14 sui nerazzurri. Note orribili dal Meazza e dintorni: scontri tra interisti e napoletani all’esterno dello stadio con un accoltellato fortunatamente non grave, e buu razzisti dagli spalti all’indirizzo del senegalese Koulibaly.

Atalanta-Juve 2-2, che spavento per la Vecchia Signora! Cristiano Ronaldo entra e segna il pari. Bianconeri in 10 dal 53′ per l’espunsione di Bentancur. La squadra di Allegri avanti dopo 2′ grazie a un’autorete di Djimsiti. Poi un sempre più scatenato Zapata firma una doppietta. Sull’1-1 cartellino rosso per il centrocampista uruguaiano. Al 65′ entra CR7, tenuto inizialmente in panchina per riposare dopo tante gare, e realizza il gol del pareggio. Al 91′ annullato per fuorigioco il 2-3 di Bonucci. Sarebbe stata una punizione troppo pesante per la bella Atalanta di Gasperini. Insomma, la Juventus scesa in campo senza Cristiano Ronaldo, ha bisogno di Cristiano Ronaldo per evitare la prima sconfitta stagionale dopo 16 vittorie e un pareggio. Proprio il fenomeno portoghese firma il gol del 2-2 e tira fuori la Juventus da una partita rognosissima, con l’Atalanta che era avanti di un gol e di un uomo. L’Atalanta di Gasperini è il peggior avversario da affrontare il 26 dicembre, quando sei reduce da un dicembre terribile come impegni e hai tanta voglia di staccare la spina. I nerazzurri mettono sul campo una fisicità debordante, sia sul piano della corsa che nei duelli di potenza. Hanno un centravanti, Duvan Zapata, in stato di grazia: con la doppietta alla Juve fanno 8 reti nelle ultime 5 partite. In pratica tutti i gol di dicembre dei bergamaschi sono del colombiano.

Inter-Napoli 1-0: gol di Lautaro, Koulibaly e Insigne espulsi. I partenopei di Ancelotti perdono la testa. Colpa di una dirigenza napoletana che continua a soffiare sul fuoco delle polemiche arbitrali. Alla vigilia infatti il patron degli azzurri De Laurentiis aveva contestato la designazione di Mazzoleni per questa partita dicendo: “Mazzoleni con noi è sempre cattivo e parziale”. Parole criticate duramente dal tecnico della Juventus Massimiliano Allegri nel post-partita della gara contro l’Atalanta: “Banti oggi a Bergamo ha arbitrato bene. Ma fuori dal campo ci sono dichiarazioni pesanti verso gli arbitri, ogni tanto posso lamentarmi anche io”. Intanto, il posticipo del Meazza lo decide “il Toro” argentino, entrato in un finale convulso e quando dopo tante occasioni fallite da una parte e dall’altra, il terzo 0-0 consecutivo tra Inter e Napoli sembrava scontato. E invece, in extremis arriva il lampo da centravanti vero e l’esultanza veemente per un gol pesante che magari aiuterà Lautaro (nella foto la sua esultanza rabbiosa) a togliersi di dosso la scomoda etichetta di vice-Icardi. E stavolta se papà Martinez twitterà, lo farà solo per gioire e non per criticare Spalletti che tiene suo figlio in panchina. Finale infuocato con le espulsioni di Koulibaly (sullo 0-0) e Insigne; anche Mario Rui e Callejon s’incendiano prima di rientrare negli spogliatoi, inveendo contro l’arbitro Mazzoleni. Già, proprio quel Mazzoleni tanto criticato da ADL alla vigilia. Ribadiamo: purtroppo la Var e il Var non hanno eliminato le eterne polemiche arbitrali, tipiche di un Paese come l’Italia in cui vige e vigerà per sempre la cultura del sospetto e del complotto.

Inter, esplode il caso Nainggolan. Le precisazioni di Marotta. Il centrocampista belga è stato escluso dalla partita col Napoli per essersi presentato all’allenamento con 50 minuti di ritardo. Tengono banco le solite “notti brave” dell’ex romanista che in un audio che gira sul web (vero o un fake?) esprime tutta la sua voglia di tornare alla Roma, magari grazie ai buoni uffici del suo amico Francesco Totti. Così, prima del fischio d’inizio del match, il neoamministratore delegato nerazzurro Beppe Marotta, ai microfoni di Sky Sport, ha fatto il punto della situazione dicendo: “La nostra posizione è quella che abbiamo esplicitato nel comunicato stampa. Ci tengo a precisare che noi, come società, abbiamo raccolto l’indicazione dell’allenatore che è il leader del gruppo. Dopo di che, tutte quelle che sono le dinamiche interne, sono gestite da noi. Il ragazzo è venuto allo stadio, siederà in tribuna e questo fa capire il suo attaccamento alla maglia nerazzurra. Se andrà via a gennaio? Credo assolutamente no. Il giocatore non è sul mercato, non credo che questa storia possa invalidare la decisione di luglio. Nainggolan è un giocatore che non scopro oggi io, è stato preso questo provvedimento perché era giusto da prendere. Chi sbaglia paga. Quando Spalletti deciderà di rinsierirlo, sarà tutto dimenticato. La squadra è composta da uomini ma anche da professionisti. Sono situazioni sempre gestite, non deve essere messo nel banco degli imputati. Dobbiamo considerare l’argomento chiuso”. Da segnalare che durante l’ingresso in campo al Meazza di Inter e Napoli, la Curva Nord interista ha esposto uno striscione per schierarsi dalla parte della società nerazzurra: “Finalmente una presa di posizione della società”. Questo il testo dello striscione che bacchetta Nainggolan. Tra il “Ninja” e i tifosi interisti è palese rottura.

Bologna-Lazio 0-2: fratelli coltelli, Simone Inzaghi inguaia il fratello Pippo. Nella prima sfida in A tra i due la spunta “Simoncino” con i gol di testa di Luiz Felipe e Lulic. I biancocelesti consolidano in tal modo il quarto posto portandosi a +3 dal Milan. Il Bologna di “Super Pippo” rimane terzultimo e il tecnico rischia l’esonero. Gli ospiti archiviano la pratica con un gol per tempo (entrambi sugli sviluppi di un calcio d’angolo), piegando un Bologna rinunciatario e spuntato in attacco, pesantemente contestato dai suoi tifosi. La situazione degli emiliani infatti si fa sempre più difficile, ma a preoccupare più della classifica è l’involuzione della squadra e la mancanza di bomber veri e freschi rispetto a Santander, Destro e Palacio. La Lazio coglie la seconda vittoria consecutiva dopo il digiuno di un mese e mezzo, scaccia la crisi e si isola al quarto posto grazie al pareggio del Milan a Frosinone.

Profondo rossonero a Frosinone, finisce 0-0. Il Milan non riesce più a uscire dall’horror iniziato sul prato di San Siro il 9 dicembre scorso: la voce gol segnati recita uno zero impietoso. Torino, Bologna, Fiorentina, e oggi Frosinone. Quattro partite di campionato, 379 minuti senza gonfiare la rete: l’ultima esultanza risale al rigore di Kessie contro il Parma, che coincide anche con l’ultima vittoria di Gattuso. Nella storia recente dei rossoneri per trovare un filotto così agghiacciante bisogna tornare alla stagione 1984-85. In panchina all’epoca c’era il mitico “Barone” Nils Liedholm e anche in quell’occasione il digiuno iniziò con il Torino, seguito poi da Avellino, Sampdoria e Hellas Verona. Peraltro, allo Stirpe il “Diavolo” deve pure ringraziare il Var che annulla una rete di Ciano per un precedente fallo, e il portiere Donnarumma autore di tre grandi interventi. Il Milan, anche per colpa di molti infortuni, al momento è una squadra mediocre. Una squadra fragile in difesa e sterile in attacco. Higuain pare aver smarrito la via della rete. Una squadra oltretutto priva di fosforo a centrocampo. Forse non ha colpe, forse ne ha poche, sta di fatto che il filo che tiene legato Rino Gattuso alla panchina rossonera, a oggi è più sottile che mai. La domanda che circola a Milano è la seguente: “Ringhio dopo aver mangiato il panettore, stapperà lo spumante?”. Nel prossimo weekend arriva al Meazza la Spal, poi ci sarà la sosta: la dirigenza rossonera, quindi, internde aspettare, riflettere e poi decidere. Di certo il Milan, al di là dello 0-0 finale, ha fatto troppo poco per mostrare un’inversione di tendenza, confermando le paure mentali e l’involuzione tattica evidenziata nelle ultime uscite. Per il Frosinone invece un prezioso punto salvezza e qualche rimpianto. Ai ciociari sembra aver fatto bene il cambio in panchina: Baroni al posto di Longo.

Roma-Sassuolo 3-1, Di Francesco risorge contro suo figlio e il suo passato. Decidono il match dell’Olimpico i gol di Perotti su rigore (al di là della rete, tatticamente decisivo per i giallorossi il ritorno de “El Monito” dopo tanti infortuni), Schick, Zaniolo (un autentico gioiello) e Babacar. La Roma torna alla vittoria e sale al settimo posto a -4 dalla Lazio quarta in classifica. I neroverdi emiliani invece si fermano dopo 5 risultati utili consecutivi. Di Francesco scaccia i fantasmi dell’esonero, si porta a casa una vittoria preziosa e ritrova finalmente i suoi calciatori, soprattutto Schick: finalmente una bella prestazione dell’attaccante ceco, al netto di qualche sbavatura. Il Sassuolo dal canto suo gioca una partita per alcuni versi scriteriata, lasciando spazi infiniti dove la Roma si infila e fa male. Gli ospiti vivono di iperboli e sbilanciamenti, regalando di fatto la partita ideale alla squadra Di Francesco, che quando trova avversari così va a nozze. E se il passivo per il Sassuolo non è più pesante è solo per merito di un ottimo Consigli, che sfodera almeno tre parate decisive. Alla fine Di Francesco tira un grande respiro di sollievo e può abbracciare serenamente i suoi giocatori, i suoi ex calciatori e soprattutto suo figlio Federico Di Francesco ala del Sassuolo. Una citazione speciale la merita lo “sfacciato” e predestinato Nicolò Zaniolo autore di un gol che per fattura e movimenti ha ricordato mostri sacri del calcio come Totti e Zidane. Per carità, guai a montargli la testa ma questo è un giocatore vero, un tesoro per la Roma e la Nazionale; non a caso il c.t. Mancini lo convocò in azzurro, quando nella Roma non aveva ancora debuttato. Poi l’esordio in Champions League al Bernabeu contro il Real Madrid, l’esordio in A e oggi il suo primo gol nel massimo campionato: è la favola di Zaniolo, figlio d’arte. Suo padre Igor, attaccante di ruolo, ha giocato con Ternana, Genoa, Spezia, Messina e Salernitana. Nicolò rispetto al padre ha le stimmate e la personalità, la sfacciataggine dei campioni.

La lotta per l’Europa rimane affollata. La Sampdoria spaventa le big. Quaglia d’autore. A Marassi i blucerchiati battono anche il Chievo per 2-0. A segno Quagliarella e Ramirez. Un’altra perla dell’intramontabile attaccante blucerchiato: con un altro tacco firma l’ottava rete consecutiva in campionato. L’uruguaiano sigla il raddoppio. Dunque, non si ferma la corsa della Samp verso i quartieri nobili della classifica: la squadra di Giampaolo adesso è 5°, davanti a Milan e Roma e a 2 punti dal quarto posto. Il Chievo di Di Carlo fanalino di coda, dopo 5 pareggi di fila, regge bene nel primo tempo, poi si arrende. Tiene il passo il Torino che in casa supera 3-0 l’Empoli e resta in piena corsa per l’Europa League. Si ferma la Fiorentina sconfitta al Franchi dal sorprendente Parma; anche la neopromossa dell’ottimo tecnico D’Aversa (poco pubblicizzato) è in corsa per l’Europa: decimo posto a 25 punti, agganciate Fiorentina e Sassuolo. Perde terreno la Viola.

La corsa salvezza. Alla Sardegna Arena pesante successo per il Cagliari contro il Genoa: 1-0 gol di Farias. Reti bianche a Ferrara tra Spal e Udinese. E ora la zona che porta in B, partendo dal basso recita: Chievo ultimo con 5 punti, Frosinone penultimo a 12, Bologna a 13. Udinese a oggi salva a quota 15, come Empoli (16), Spal (17), Genoa (19) e Cagliari (20). Campionato senza sosta in chiusura di 2018:  sabato 29 dicembre come il Boxing Day, tutti di nuovo in campo in un solo giorno, con orario spezzatino. Prima dello stop calerà il sipario sul girone di andata.

 

 

 

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