di FABIO CAMILLACCI/ Campionato, -3. La 35° giornata di Serie A emette altri due verdetti: Napoli aritmeticamente sicuro del secondo posto, mentre il Frosinone da oggi è retrocesso in B. Sassuolo-Frosinone 2-2 e game over per i ciociari. In tempi di Var, polemiche furiose al San Paolo nel 2-1 con cui i partenopei superano il Cagliari nel posticipo della domenica: sotto accusa l’arbitraggio del mediocre Daniele Chiffi di Padova che a partita praticamente finita assegna un dubbio rigore ai padroni di casa. Penalty segnalato a Chiffi dal Var dopo ben due minuti. Niente di nuovo, è l’ennesima conferma che la tecnologia non elimina le polemiche perchè le scelte arbitrali restano soggettive; anche se alla base c’è la grande mediocrità di questa classe arbitrale italiana. Le giovani leve sono un disastro. E se si scende di categoria troviamo dei fischietti al limite della decenza. Al di là di questo, tornando alla soggettività delle decisioni nonostante la Var, basta vedere quello che succede nei salotti calcistici televisivi, in cui un singolo episodio analizzato al microscopio viene valutato in modo diverso dai vari ospiti presenti in studio. E’ così, il calcio spesso e volentieri è soggettivo.
Atalanta, Ajax de noantri. Romane deluse. La squadra nerazzurra è sempre più uno spettacolo ed espugna anche l’Olimpico laziale per 3-1. La compagine del Gasp, seppur splendida realtà italiana da anni, è sicuramente la squadra del 2019 con un ruolino di marcia da scudetto. Una sorta di Ajax in salsa italica: fantastica occupazione degli spazi in campo, giocatori che corrono dal primo all’ultimo minuto e che si trovano a memoria, grande spirito di squadra e di gruppo. Miglior attacco del torneo con ben 71 reti. E da stasera la Dea è quarta in classifica con 3 punti sulla Roma che si butta via in casa del Genoa. Una squadra trascinata dal grande entusiasmo di una città intera. A Bergamo, ha il sapore d’altri tempi l’accoglienza riservata alla squadra di ritorno dalla vittoriosa trasferta romana. La sconfitta odierna invece esclude definitivamente la Lazio dalla corsa alla Champions League. La bella Lazio di Simone Inzaghi ammirata un po’ di tempo fa, si è letteralmente sciolta nelle ultime giornate. Adesso i biancocelesti punteranno forte sulla finalissima di Coppa Italia. Passando alla sponda giallorossa del Tevere, la solita Roma svagata negli ultimi minuti di gioco: dopo essere passata in vantaggio con un altra perla del “Faraone” El Shaarawy, si fa raggiungere “in zona Cesarini” dai grifoni con Moreno che svetta tra gli imbambolati corazzieri romanisti. Nella circostanza sbaglia anche il portiere Mirante che poi si riscatta parando un rigore all’ex Sanabria. Se il paraguaiano avesse segnato, quello giallorosso sarebbe stato un harakiri totale maturato nei minuti di recupero oltre il 90′. Cose da Roma. Ora il team di Ranieri rischia di essere agganciato in classifica dal Milan, qualora il povero Diavolo dovesse battere il Bologna lunedi nel “Monday Night” del Meazza.
L’Inter arranca ma nella corsa Champions “ciapa no” vede il traguardo. Deludente lo 0-0 di Udine nell’anticipo serale del sabato: squadra sterile e senza gioco. Forse Spalletti per le ultime tre giornate farebbe bene a sperimentare la convivenza in attacco di Mauro Icardi e Lautaro Martinez. I nerazzurri mantengono quattro lunghezze di vantaggio sul quinto posto ma vedono avvicinarsi pericolosamente la straordinaria Atalanta ora a -2 dall’Inter. Tra i bianconeri friulani si distingue l’interessante 24enne portiere argentino Juan Agustin Musso cresciuto nel Racing Club. Frena il Toro che dal 1995 non vince in casa della Juventus. I granata non ci sono riusciti nemmeno nel 70esimo anniversario della scomparsa del Grande Torino. I ragazzi di Mazzarri però ci hanno provato spaventando la Vecchia Signora campione d’Italia con il gol di Lukic. Come a San Siro contro l’Inter e in tante altre occasioni quest’anno, ci ha pensato Cristiano Ronaldo a salvare la Juve. CR7 fa centro per la 21° volta ma non accorcia sullo scatenato capocannoniere Quagliarella che con la doppietta di oggi al Tardini (Parma-Samp 3-3) sale a quota 25, nessuno aveva mai segnato tanto a 36 anni. Avanza anche l’atalantino Zapata ora a 22 reti. Insomma, la lotta per il titolo di “Pichichi”, come lo chiamano in Spagna, è apertissima.
L’Empoli tiene viva la lotta salvezza. I toscani terzultimi in classifica non mollano. La compagine di mister Andreazzoli si aggiudica il derby contro una Fiorentina in caduta libera dopo le dimissioni di Pioli e l’arrivo di Montella in panchina. Domanda, ma Montella perchè va a scegliersi soltanto panchine difficili? Per giunta tornando sul luogo in cui si aveva fatto bene, ma era stato anche esonerato. E perchè la società gigliata ha scelto di tornare al passato invece di affidare la squadra a un traghettatore programmando poi per l’estate un nuovo progetto tecnico vincente? Interrogativi ai quali è difficile rispondere. Intanto, l’Empoli, approfittando del pareggio dell’Udinese, si porta a due punti dai friulani quartultimi e a quattro dal Genoa che oggi con il rigore fallito da Sanabria contro la Roma ha gettato alle ortiche la possibilità di salvarsi quasi in anticipo. Ora invece i rossoblu rischiano. Mentre la Spal cala un poker al Bentegodi contro il Chievo e si salva con due turni in anticipo, confermandosi in A per il secondo anno di fila dopo essere ripartita dal basso tra mille vicissitudini societarie e non. Un grande traguardo per una storica piccola del massimo campionato di calcio. Spal: Società Polisportiva Ars et Labor di Ferrara. Applausi.
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