di FABIO CAMILLACCI/ Un sabato di anticipi ricco di sorprese: due provinciali frenano le prime due della classe. La Juventus stecca a Lecce, ma, l’Inter non ne approfitta e si ferma sul pareggio in casa contro il Parma. Due partite che confermano una cosa: quest’anno è dura per tutte le grandi fare punti contro le piccole. Allo stadio Via del Mare, Dybala non basta: Mancosu-gol e i salentini inchiodano la capolista sull’1-1. Partita decisa da due rigori trasformati a inizio ripresa. Palo di Bernardeschi, infortunio per Pjanic, ferita alla testa per Higuain. Primo punto in casa per la squadra di Liverani, fin qui sempre sconfitta tra le mura amiche.
Senza Cristiano Ronaldo la Juve crea molto ma spreca troppo. Il quasi 35enne CR7 stavolta è rimasto a Torino per riposare, alla luce di un ciclo ricco di impegni ravvicinati. Madama a Lecce ha confermato tutti i difetti mostrati in precedenza: troppo sciupona, poco cattiva, per niente cinica come lo era invece con Allegri in panchina. Con Sarri gioca molto meglio ma vanifica con tanti errori sottoporta tutta la fatica fatta nel costruire la propria ambiziosa architettura di gioco. Il Lecce, dal canto suo, ha avuto il merito di evidenziare queste pecche bianconere e con un rigore trasformato da Mancosu ha risposto al penalty di Dybala e si è preso gli applausi di un Via del Mare vestito a festa.
Inter, che occasione persa: l’ex Karamoh fa male, col Parma è solo 2-2. Ai nerazzurri non bastano i gol di Candreva e Lukaku e così falliscono il sorpasso alla Juve in vetta alla classifica. Ai box Conte si agita, ma le strategie permettono solo di rientrare su un Parma trascinato da Gervinho e Karamoh. Un gol e un assist per quest’ultimo, ex interista. Un gol e un assist anche per il rigenerato Candreva. Lukaku realizza il 6° centro in campionato confermandosi più concreto che bello a vedersi. Il giovane Esposito sfiora il gol vittoria, a cui, però, fa seguire due errori gravi. Il Parma si prende un punto meritato soprattutto in un primo tempo che è stato un capolavoro tattico.
Lo scrivemmo a inizio stagione e lo ribadiamo: l’Inter non ha una rosa profonda per competere su tre fronti, campionato, Champions e Coppa Italia. E di questo comincia a esserne consapevole anche lo stesso Antonio Conte. Il tecnico nerazzurro infatti a fine partita dichiara: “Sono preoccupato. Giocano sempre gli stessi, dovremo fare qualcosa con la società. Campionato e Champions sono competizioni dure e non possiamo permetterci solo di partecipare”. Un chiaro grido d’allarme rivolto alla società: ma il mercato di gennaio è ancora lontano.
Genoa-Brescia 3-1. Thiago Motta: esordio da favola in panchina per il sostituto dell’esonerato Andreazzolib, batte il Brescia con i tre subentrati. Dopo il gran gol di Tonali nel primo tempo, i rossoblù, trasformati, rimontano con Agudelo, Kouamé e Pandev. Ci vuole un fenomenale Kouame, e subito dopo una perla di Pandev (su assist dell’ivoriano) per rovesciare una partita in cui i grifoni sembravano destinati a soccombere dopo la rete capolavoro di Tonali su punizione nel primo tempo. La ripresa, invece, capovolge completamente una sfida che i rossoblù di Thiago Motta, alla prima in panchina, hanno la forza di far girare dalla loro parte grazie anche ai due cambi in attacco. Il Brescia torna a casa senza punti, ma con l’unico torto di non avere avuto la lucidità per chiudere la partita già nel primo tempo, quando i padroni di casa , sullo 0-1 erano crollati sul piano mentale.
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