di FABIO CAMILLACCI/ Come accade ormai da un po’ di anni, dopo due sole giornate arriva il primo stop per il campionato. Spazio alle Nazionali. Nello specifico, per quanto riguarda gli azzurri, sono in vista due impegni ufficiali validi per le qualificazioni agli Europei del 2020. L’ItalMancini affronterà l’Armenia in trasferta giovedi 5 settembre e la Finlandia in casa domenica 8. Intanto, questo inizio di Serie A ci ha regalato gol, emozioni e le prime indicazioni sulle 20 protagoniste del torneo. A punteggio pieno al momento ci sono soltanto 3 squadre: la solita Juventus campione d’Italia da 8 anni, l’Inter di Antonio Conte e il Torino di Mazzarri.
Juventus: “Sarriball” nel bene e nel male. Lo scoppiettante anticipo del sabato all’Allianz Stadium contro il Napoli ci dice che i bianconeri nel gioco sono più belli di quando in panchina c’era il pragmatico Massimiliano Allegri. Ma ci dice anche che la difesa juventina non è più rocciosa come quella ammirata negli ultimi anni. Il grave infortunio di Giorgio Chiellini (rottura del legamento crociato e stop di 5-6 mesi) pesa e peserà molto. De Ligt, olandese pagato a peso d’oro, è bravo però deve ancora ambientarsi nel calcio italiano. Ovviamente, sulla tenuta difensiva della Juve incidono pure il nuovo atteggiamento generale della squadra di Maurizio Sarri e lo scarso filtro fatto dai centrocampisti. Gli interditori veri e propri sono soltanto due: Matuidi e Khedira. Stesso discorso per il Napoli di Ancelotti nonostante la forte coppia di centrali formata da Koulibaly e Manolas. Per i partenopei nei primi due turni: 7 gol fatti e 7 subiti. Tradotto: tanta roba in attacco, problemi in fase difensiva. La compagine azzurra però per il potenziale di cui gode rimane candidata al ruolo di anti-Juve insieme all’Inter.
Nerazzurri corsari in Sardegna. Dopo il facile poker calato contro il Lecce al Meazza, la squadra meneghina passa a fatica per 2-1 in casa del Cagliari. In attesa di test più probanti, l’Inter si gode il primato e sogna di dare fastidio alla Vecchia Signora fino alla fine. Ribadiamo un concetto: Antonio Conte è un valore aggiunto che può fare la differenza. Il tecnico salentino ha già rivitalizzato tanti vecchi elementi della rosa e può sfruttare l’ottimo mercato fatto da Marotta e Ausilio grazie ai soldi dei cinesi di Suning. Resta da vedere come finirà il “caso Icardi” dopo che l’attaccante argentino ha deciso di fare causa al club per l’esclusione dal progetto, dietro suggerimento della sua “moglie-procuratrice” Wanda Nara. Maurito ha rifiutato tante destinazioni eccellenti e rischia di restare ancora fermo ai box: un pessimo modo di gettare alle ortiche una carriera.
Roma e Milan cantieri aperti: nel derby della Capitale una bella Lazio si ferma al palo. All’Olimpico, la storica stracittadina andata in scena alla seconda giornata, conferma che i giallorossi devono ancora assimilare bene i nuovi schemi dell’allenatore portoghese Fonseca. Ai punti, i biancocelesti avrebbero meritato di vincere, e ,invece, finisce 1-1 tra legni colpiti (4 dai laziali e 2 dai romanisti a opera di un super Zaniolo) e occasioni sprecate. Lazio collaudata e seria candidata al quarto posto che vale la Champions League. Mentre la Roma rimane un grosso punto interrogativo; proprio come il Milan vincitore per 1-0 contro il Brescia a San Siro nell’anticipo pomeridiano del sabato. I rossoneri di Giampaolo, vittoria a parte, non hanno certo brillato contro le “Rondinelle”.
Il Torino capolista e le altre. I granata, eliminati dagli inglesi del Wolverhampton nel play off di Europa League, si consolano col primato in classifica ribaltando l’Atalanta al Tardini (si è giocato a Parma per l’indisponibilità dello stadio di Bergamo causa lavori di ammodernamento). Il 3-2 finale lancia il Toro e frena la bella Dea di Gasperini che a breve debutterà in Champions. Complessivamente bene in queste due prime giornate anche il Genoa dello spregiudicato Andreazzoli (2-1 alla Fiorentina) e il Bologna di Mihajlovic (1-0 di venerdi nel derby emiliano contro la Spal). Sinisa sempre più guerriero in campo e fuori. Il Parma espugna Udine con un 3-1 firmato dai suoi velocisti (Gervihno su tutti), mentre il Sassuolo schianta la Sampdoria (4-1) mettendo nei guai mister Eusebio Di Francesco. Preziosa vittoria-salvezza per l’Hellas Verona a Lecce. Chiosa finale sulla Fiorentina. Alla Viola non è bastata la rivoluzione tecnico-societaria guidata dal neo-patron gigliato Commisso: la squadra non vince da febbraio e Montella, come l’ex romanista Di Francesco, conferma tutti i suoi limiti da allenatore. Dopo la sosta e la chiusura del calciomercato (stop alle trattative lunedi 2 settembre alle 22), avremo altre indicazioni importanti sulle protagoniste della Serie A.
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