di FABIO CAMILLACCI/ Pasqua ricca per le due romane: nell’uovo c’è un bel podio del campionato. Lazio e Roma sono le uniche big, insieme al Napoli, a vincere in questo 29esimo turno di Serie A andato in scena tra Venerdi e Sabato Santo. Week end di passione, è il caso di dirlo, per le altre: Milan, Inter, Juventus e Atalanta. I biancocelesti di Maurizio Sarri all’Olimpico battono meritatamente per 2-1 la Juve e consolidano la piazza d’onore in classifica. I giallorossi di Josè Mourinho vincono 1-0 in casa del Torino e salgono al terzo posto scavalcando Milan e Inter in un colpo solo (nella foto: Sarri e Mourinho).
La Lazio non lascia scampo alla solita Vecchia Signora: bruttina e col freno a mano tirato. Quando quella di Massimiliano Allegri trova squadre solide in difesa e spumeggianti nel gioco, va in crisi. E’ accaduto anche contro Milinkovic-Savic e compagni. I laziali peraltro ritrovano Ciro Immobile, reduce dall’infortunio. Ma la Lazio quest’anno sa vincere con e senza il suo bomber più prolifico e contro i bianconeri lo ha dimostrato. Milinkovic-Savic porta avanti i padroni di casa, pareggia Rabiot. Nel secondo tempo il gol vittoria firmato Zaccagni. Proteste bianconere per un fallo su Alex Sandro in occasione della prima rete laziale e per un presunto rigore su Chiesa.
Un calcio di rigore trasformato da Paulo Dybala lancia invece la Roma di Mou. All’Olimpico Grande Torino i giallorossi passano di “corto muso”. Basta il penalty trasformato dalla “Joya” dopo soli 8 minuti di gioco. Poi gli ospiti, come fanno spesso, si limitano a gestire senza rischiare mai; e il portiere Rui Patricio inanella l’ennesima partita senza reti al passivo. La Roma dello Special One è questa: tosta, “testaccina”, “stradarola”. Quando i calciatori di Mourinho decidono di giocare in versione “brutti, sporchi e cattivi”, raramente steccano. Contro il Toro il trend è stato confermato. Quando giocano bene, al contrario, fanno fatica a vincere.
L’Atalanta cade in casa contro il Bologna interrompendo la miniserie di risultati positivi. I felsinei in questa fase del campionato sono tra le squadre più in forma e lo confermano vincendo anche al Gewiss Stadium di Bergamo. La Dea fa la partita, spreca, prende un palo e gli emiliani colpiscono in modo inesorabile nella ripresa: apre Sansone, chiude Orsolini: 2-0, 8° posto consolidato alle spalle della Juventus col -15, e sogno europeo che si alimenta. Per la Dea invece una brutta battuta d’arresto in chiave corsa Champions.
A 9 giornate dal termine della stagione, s’infiamma anche la lotta per non retrocedere. Lo Spezia rimonta la Fiorentina allo stadio Franchi e interrompe a 9 la striscia positiva dei gigliati tra Serie A, Coppa Italia e Conference League. Viola avanti grazie a un autogol; il solito Nzola pareggia per i liguri. Il Verona però vince e avvicina lo Spezia quartultimo.
Al Bentegodi l’Hellas ribalta il Sassuolo nei minuti finali tra l’84’ e il 95′: 2-1 per gli scaligeri che salgono a quota 22. A -4 dallo Spezia, a -5 dal Lecce e a -7 dalla Salernitana. La lotta salvezza dunque resta apertissima; almeno quella per evitare il terzo posto che porta in B. Mentre nella sfida tra le ultime due già condannate a retrocedere, ribaltone della Cremonese a Marassi contro la Sampdoria: 3-2 per i grigiorossi. Completa il quadro Udinese-Monza 2-2. Ai brianzoli non riesce il colpaccio da dedicare al presidente Berlusconi, alle prese con gravi problemi di salute.
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