Tra emozioni e saluti, è calato il sipario sulla Serie A 2015-2016. E’ il Carpi la terza squadra a retrocedere in B insieme a Frosinone e Verona. Il Palermo, come da pronostico, batte 3-2 al Barbera proprio l’Hellas fanalino di coda e resta nel massimo campionato dopo tante vicissitudini tecniche e non. Onore comunque alla squadra emiliana che ci ha creduto fino alla fine andando a vincere con facilità alla Dacia Arena contro una Udinese già salva ma non in vacanza. I friulani sono stati in partita fino al generoso rigore concesso agli ospiti dall’arbitro Mazzoleni. Dopo i due errori di Mbakogu contro la Lazio domenica scorsa, stavolta sul dischetto ci va Verdi (d’altronde, Mbakogu anche volendo riprovarci non è della partita) e trasforma con freddezza prima di raddoppiare con un gol gioiello. Il 23enne fantasista di scuola Milan dunque conferma tutto il suo talento. Deve trovare un po’ di continuità di rendimento: è una sorta di Godot per intenderci.
Da un giovane a un “vecchietto” terribile. Al 78′ infatti il “Di Natale Day” raggiunge l’apice con l’ingresso in campo di Totò: ultima partita ufficiale in carriera per l’attaccante bianconero che a 38 anni appende gli scarpini al chiodo. Una decisione più volte annunciata dal giocatore ma fino a oggi sempre rientrata. La festa del Friuli è coronata da quanto accade un minuto dopo l’ingresso in campo di Di Natale. Mazzoleni fischia un altro rigore generoso, stavolta per l’Udinese e Totò non fallisce l’opportunità di lasciare il calcio siglando la sua rete numero 227 in maglia friulana. Tanta roba. A breve Di Natale annuncerà quale sarà il suo nuovo ruolo nell’Udinese: potrebbe essere il nuovo responsabile del settore giovanile. Stasera, ultima gara in bianconero, anche per due difensori di lunga militanza friulana: Domizzi e Pasquale
Barbera in delirio. A Palermo stadio esaurito in ogni ordine di posto per la sfida che vale la salvezza (nella foto: la Curva in versione 12° uomo in campo). Contro il Verona sono i “senatori” a salvare mister Ballardini e patron Zamparini: sblocca il talentuoso “mudo” Vazquez, poi i siciliani tremano sui pali colpiti da Pazzini e Siligardi, in entrambe le occasioni sono comunque decisive le deviazioni di un’altra colonna della squadra come il portiere Sorrentino. Il pari temporaneo di Viviani, gela il Barbera. Maresca, un altro “senatore”, rimette subito le cose a posto, Gilardino, “senatore” come gli altri, cala il tris della tranquillità. Proprio loro: il centrocampista era stato messo fuori rosa dopo aver difeso il tecnico Iachini, mentre l’attaccante era stato definito dal presidente non adatto al gioco della sua squadra. Poi Pisano accorcia e gli ultimi minuti di gioco sono per cuori forti. Alla fine però la grande sofferenza si trasforma in grande gioia per Ballardini, i suoi ragazzi, tutti i tifosi palermitani e Zamparini. Soprattutto il presidente tira un sospiro di sollievo perchè sa di averla fatta grossa. La responsabilità di un’eventuale retrocessione sarebbe stata tutta sua.
Spettacolo all’Olimpico: applausi a Klose, fischi a Lotito. Festival del gol in Lazio-Fiorentina, 2-4. Segnano: Lulic, Vecino (doppietta), Bernardeschi, Tello e Klose. Il tedesco saluta i biancocelesti con un record: con 64 reti diventa il miglior goleador straniero della Lazio. Raggiunto Pandev. Miro, acclamato dal pubblico di fede laziale, diventa pure il settimo bomber in assoluto della storia biancoceleste. Peccato per il prologo: Klose viene premiato in campo dal presidente Lotito con una targa celebrativa di addio, ma, il tutto, anzichè sotto gli applausi si svolge sotto i fischi. Fischi, manco a dirlo, tutti per il patron della Lazio. Klose compirà 38 anni a giugno ma rispetto a Di Natale continuerà a giocare migrando negli Stati Uniti. Klose a parte, stasera la Lazio del giovane allenatore Simone Inzaghi ha fatto un passo indietro rispetto a quanto visto in precedenza. Non a caso Lotito sta pensando di affidare la squadra a un tecnico esperto e maturo. Al momento in pole c’è Sanpaoli, ex ct del Cile campione di America. Lotito la settimana scorsa ha avviato le trattative col tecnico incontrandolo di persona a Roma: ma si sa, quando c’è di mezzo Lotito le trattative non sono mai semplici e rapide.
Ancora attaccanti protagonisti di giornata: Pavoletti lancia un altro segnale a Conte. Genoa-Atalanta (l’ultima partita per Gasperini da tecnico del Genoa: patron Preziosi ha già scelto Juric del Crotone), gara platonica ai fini della classifica e vinta 2-1 dagli orobici, consente al 27enne bomber rossoblù di aggiungere un altro tassello a una stagione già straordinaria: 14 reti sono un ottimo bottino, sicuramente difficile da pronosticare alla vigilia. Pavoletti al momento è l’italiano che segna di più e adesso il c.t. Conte non può ignorarlo. Le pre-convocazioni in vista degli Europei ci daranno una risposta a breve. Rumors azzurri comunque ci dicono che Pavoletti farà parte della spedizione italiana a Francia 2016. Platoniche come Genoa-Atalanta: Empoli-Torino 2-1 (forse l’ultima partita per Giampaolo e Ventura sulle panchine di toscani e granata), Chievo-Bologna 0-0. La Serie A va così in vacanza: si ripartirà ad agosto.
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