di FABIO CAMILLACCI/ A 7 giornate dal termine, ribadiamo un concetto che fotografa la realtà del massimo campionato di calcio: la Juventus è di un altro pianeta, il resto è mediocrità. Se la Vecchia Signora sabato prossimo “strapperà” un punto alla Spal in quel di Ferrara, festeggerà l’ottava meraviglia tricolore di fila. L’ottavo scudetto consecutivo festeggiato a metà aprile. Roba da Guinness dei primati. Questo per dire che la Juventus di Cristiano Ronaldo, al momento, è inarrivabile per le altre nostre cosiddette “grandi”. Altre “grandi” che navigano nella mediocrità: Napoli di Ancelotti compreso. Nuova stecca per i partenopei: 1-1 al San Paolo contro un Genoa ridotto in 10 uomini dalla mezzora del primo tempo per l’espulsione di Sturaro. Insomma, da Fuorigrotta non arrivano segnali incoraggianti in vista dell’andata dei quarti di finale di Europa League contro l’Arsenal. Il successo della Juve sabato contro il Milan (ancora a segno il giovane Kean), sommato al pari del “Ciuccio”, fa lievitare il vantaggio bianconero a +20 sulla seconda in classifica. Mostruoso, e preoccupante per il presente e il futuro della Serie A. Quest’anno la lotta scudetto non è mai esistita. Juventus in fuga da subito, poi le altre: tutte con numeri in calo rispetto alla stagione scorsa.
La conferma della mediocrità di questo campionato arriva dalla corsa all’Europa in versione “ciapa no”. In questa 31° giornata vince solo la sconclusionata Roma. Una Roma non ancora guarita ma compatta e combattiva rispetto alle ultime uscite. Una Roma non bella, come accaduto quasi sempre quest’anno, ma cinica: una vittoria quella di Genova contro la Sampdoria frutto di cuore e sudore. Roma testaccina dunque, stradarola, guidata dal suo condottiero in campo: Daniele De Rossi, prode capitano. E’ già qualcosa, anche perchè il successo di Marassi rilancia le azioni giallorosse nella lotta per la Champions. Come scrivemmo tempo fa, questa Roma non può prescindere da De Rossi. Prosegue invece la crisi del Milan: 1 punto nelle ultime 4 gare. Il tecnico Gattuso e il dirigente Leonardo sono sempre più ai ferri corti. Intanto, l’ottima Atalanta col pareggio ottenuto a San Siro contro l’Inter, aggancia i rossoneri al quarto posto e impedisce ai nerazzurri di Spalletti di spiccare il volo. Un Meazza diviso accoglie il ritorno da titolare in casa di Icardi: la Curva Nord lo fischia e lo insulta chiamandolo “mercenario”, il resto dello stadio lo applaude. “Interismi” direbbe qualcuno. Perde terreno la Lazio che all’Olimpico evita pure la clamorosa sconditta contro il Sassuolo soltanto al 95′. Mentre, il Torino muove la classifica col punticino di Parma. Si stacca dal treno la Samp.
La terra di mezzo e la coda. Fiorentina contestata al Franchi dopo la sconfitta interna che rilancia le speranze salvezza del Frosinone. La squadra viola sembra aver mollato dopo aver capito che il prossimo anno Pioli non sarà più l’allenatore dei gigliati. Salvo sorprese, da giugno verrà sostituito con Di Francesco. Ma non è da escludere un esonero in corso d’opera per provare a salvare la stagione centrando la finale di Coppa Italia. Andamento tipico delle squadre di Pioli quello della Fiorentina: crollo nella parte finale del campionato. Oltre a quella del Frosinone a Firenze, pesantissime in chave salvezza, anche le vittorie di Cagliari e Udinese opposte a Spal e Empoli. Due scontri diretti. Pavoletti ancora una volta decisivo per i sardi. Al Friuli invece la cura Tudor continua a fare miracoli: 7 punti in 3 partite con il tecnico croato in panchina.
Quota salvezza in rialzo e le “polemiche da Var”. L’Udinese è sicuramente una delle compagini più in forma del momento ma rimane comunque in una zona pericolosa; anche perchè rispetto alle stime fatte al termine del girone d’andata, la quota salvezza si è alzata perchè le ultime hanno cominciato a correre. Infatti, il Bologna nel “Monday Night” ha battuto al Dall’Ara per 3-0 il Chievo fanalino di coda salendo a 30 punti. A oggi sarebbero Empoli, Frosinone e Chievo a retrocedere. Sorvoliamo sulle solite “polemiche da Var” esplose a Torino e a Roma. La domanda rimane la stessa: ma a che serve la tecnologia se gli arbitri non la usano o la usano male? La “moviola in campo” non solo “violenta” le partite, castrando le emozioni, ma amplifica e le polemiche arbitrali e produce arbitri ancor più mediocri: Fabbri e Abisso (ancora lui) i fischietti protagonisti di giornata. D’altronde, campionato mediocre, arbitri mediocri. Stendiamo un velo pietoso sugli arbitraggi nell’era della Var e pensiamo al ritorno delle Coppe Europee. Mercoledi Ajax-Juventus per l’andata dei quarti di Champions, giovedi il Napoli a Londra per l’ex Coppa Uefa. Cristiano Ronaldo ad Amsterdam ci sarà? Forse partirà dalla panchina. CR7 è unico ma Allegri non vuole affrettare il rientro del portoghese reduce da un infortunio muscolare. Moise Kean (nella foto esulta con Pjanic dopo il gol vittoria al Milan) è pronto a fare bene anche in Champions.
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