di FABIO CAMILLACCI/ Finalmente un turno di campionato come una volta: tutto in un giorno, niente spezzatino. Ma, novità assoluta di questa stagione, la Serie A tornerà in campo a Santo Stefano per una sorta di “Boxing Day” da Premier League britannica in salsa italiana. A due giorni dal Natale intanto continua inesorabile la marcia della Juventus capolista e aritmeticamente campione d’inverno con due turni di anticipo. All’Allianz Stadium, per il piatto forte della 17° giornata, i bianconeri battono 1-0 la sempre più spenta Roma di Eusebio Di Francesco, un tecnico che mangerà il panettone ma forse non stapperà lo spumante. Nel teatrino a stelle e strisce infatti l’allenatore nato a Pescara, rimane con fiducia a tempo. Una situazione insostenibile che porterà i giallorossi sempre più in basso; al momento sono decimi in classifica, anche se l’obiettivo dichiarato a inizio anno, il quarto posto, nella corsa a “Ciapa no” resta alla portata di questa squadra che però non ha nè capo, nè coda. Ennesimo cambio di formazione e di modulo da parte di Di Francesco in totale confusione: la sua compagine fa acqua da tutte le parti in difesa e ha gli attaccanti con le polveri bagnate. Mister 42 milioni Patrik Schick impalpabile. I calciatori romanisti non tirano mai in porta e quelle poche volte che osano, lanciano mozzarelle contro la porta avversaria. A proposito, ma perchè nel calcio moderno non si tira più di collo? Ora si cerca sempre il tiro di piatto, il tiro a giro, liftato. Non ci sono più le belle “cannonate” di una volta.
A Torino decide ancora una volta Mandzukic. Marione sempre più determinante nella Juve di Allegri: segna e sa difendere. Sempre più mostruoso il cammino della Vecchia Signora: 16 vittorie e un pareggio nelle prime 17 gare di campionato. E stasera, oltre alla rete di Mandzukic: due gol annullati (giustamente; uno lo ha cancellato il Vari) e tante occasioni da gol sventate dal portiere svedese Olsen, il migliore in campo della Roma. Fa tristezza veder ridotta così l’affascinante sfida tra le “Regine degli anni ’80”; solo per demerito dei capitolini, più che doppiati dalla Juventus. Un dato su tutti, emblematico: sono di più i punti di distacco tra Roma e Juve (25) che quelli incamerati finora dai giallorossi (24).
Il Napoli tiene il passo di Madama. Pellissier uomo copertina. I partenopei di Ancelotti al San Paolo liquidano col minimo sforzo la Spal. Basta una rete di Albiol in chiusura di primo tempo. Azzurri sempre a -8 dalla Juventus. Si stacca ulteriormente l’Inter fermata a Verona dal Chievo: 1-1 al Bentegodi. A Perisic risponde l’intramontabile Pellissier che a quasi 40 anni tira fuori dal cilindro un pallonetto al 91′, è lui l’uomo copertina di questo turno di A. Per i clivensi, 6° pareggio di fila con Di Carlo in panchina ma la salvezza a oggi resta un miraggio (5 punti e ultimo posto in graduatoria). Per i nerazzurri, un’altra preoccupante stecca dopo l’eliminazione dalla Champions: adesso la squadra di Spalletti è a -16 dalla Juve e a -8 dal Napoli. Ritorno alla vittoria per la Lazio. Simone Inzaghi, contestato dai dirigenti e dalla piazza, cambia modulo passando dal 3-5-1-1 al 3-4-2-1, ritrova i 3 punti e forse 3 giocatori importanti come Milinkovic Savic, Lucas Leiva e Luis Alberto. Cagliari sconfitto 3-1 e in un colpo solo i biancocelesti si riportano in solitaria al quarto posto, perchè il Milan cade in casa contro la Fiorentina. Al Meazza è Chiesa a firmare l’1-0 della Viola. E così è sempre più bagarre nella corsa all’Europa alla luce degli altri risultati. Oltre alla Fiorentina, avanza la Sampdoria che passa per 4-2 a Empoli. Sassuolo e Torino invece frenano dividendosi la posta. Brusco stop per l’Atalanta, battuta 3-1 a Marassi dal Genoa. Boccata d’ossigeno per i rossoblù di Prandelli. Punti salvezza preziosi per il Bologna a Parma in uno dei tanti derby emiliani del torneo (0-0) e per il Frosinone a Udine. Dunque, sulla panchina dei ciociari, buon esordio dell’ex tecnico del Benevento Marco Baroni che in settimana ha preso il posto dell’esonerato Moreno Longo. Buon Natale e appuntamento a Santo Stefano.
Commenta per primo