Mentre la vetta della classifica si affolla di “provinciali”, fa notizia la caduta della Juventus a Roma. Fa notizia perché per trovare la Vecchia Signora a zero punti dopo due giornate di campionato, bisogna risalire al 1912; e all’epoca peraltro la Serie A non era nemmeno a girone unico. Insomma, il doppio ko agostano contro l’Udinese allo Stadium e all’Olimpico capitolino è storico. Oltretutto, dal big-match andato in scena nella Capitale, fortunatamente senza problemi di ordine pubblico, arriva un altro dato preoccupante per la squadra di Allegri: un tiro in tutto il primo tempo. Non accadeva dalla stagione 2004-2005. La rivoluzione in casa dei campioni d’Italia e vicecampioni d’Europa, continua a pesare in senso negativo. Ripetiamo: non è facile attrezzarsi in breve tempo dopo aver perso tre colonne del calibro di Pirlo, Tevez e Vidal. A oggi, è una Juventus irriconoscibile; la sosta per gli impegni delle Nazionali, può servire al tecnico juventino per riordinare le idee e trovare gli equilibri giusti. Al momento è confusione tecnico-tattica.
Roma bosniaca. La Juventus è letteralmente schiantata (il 2-1 finale è bugiardo e frutto del solito rilassamento romanista) dalla coppia PD: la premiata ditta di Bosnia Pjanic-Dzeko. Una pennellata alla Pirlo la punizione con cui il “Pianista” sblocca il punteggio, una capocciata da bomber di razza il raddoppio firmato dal colosso Edin (foto). Buffon tra i migliori in campo e bianconeri in 10 uomini nella ripresa, quando erano già sotto di un gol, causa espulsione da doppio giallo di Evra. Garcia dunque ritrova la sua Roma, quella bella e spumeggiante delle 10 vittorie consecutive iniziali nella stagione 2013-2014. Salah devastante. Vittoria netta quella dei giallorossi che si portano così a +4 in classifica sulla Juve. Una vittoria che fa morale e classifica. E per una volta, finalmente, un Roma-Juventus senza veleni e strascichi polemici.
Classifica: una vetta “provinciale”. Inter a parte, in testa, a punteggio pieno dopo due turni di campionato ci sono: Sassuolo, Chievo, Torino e Palermo. Ennesima conferma che quello appena iniziato sarà un torneo più equilibrato rispetto a quelli visti ultimamente. I nerazzurri faticano anche in casa del Carpi: decide una doppietta del solito Jovetic. Rigore netto negato agli emiliani. Netto il penalty con cui “Jo-Jo” fissa il 2-1 finale che vale 6 punti per l’Inter del fortunato “Mancio”; vince giocando male. Un grande Torino batte 3-1 la Fiorentina che tanto bene aveva fatto all’esordio contro il Milan. Ai viola però manca un rigore quando erano già in vantaggio per 1-0. Paulo Sousa recrimina. Toro: 3 reti in 9 minuti nel secondo tempo. Bellissima quella del giovane talento italiano Baselli. Un Palermo più cinico che bello rovina la festa dell’Udinese all’esordio nel nuovo stadio di proprietà voluto dalla famiglia Pozzo. I rosanero superano 1-0 la squadra che alla prima giornata era stata capace di vincere in casa della Juventus. Friulani stavolta sfortunati. Il Chievo abbatte una Lazio evidentemente ancora sotto shock per l’eliminazione dalla Champions League: ha del clamoroso il 4-0 clivense del Bentegodi. In tal modo la compagine di Maran , dopo il 3-1 di Empoli, colleziona 6 punti in 2 gare: 7 gol all’attivo e uno al passivo. Numeri da “big” per il Chievo. I complimenti al Sassuolo di Di Francesco li abbiano già fatti sabato dopo gli anticipi che lo hanno visto corsaro nel derby emiliano col Bologna; così come ci siamo già espressi sui problemi del Milan nonostante la sofferta e immeritata vittoria con l’Empoli.
Napoli dai due volti. La seconda uscita degli azzurri in campionato, la prima al San Paolo, è da “Giano Bifronte”: belli e vincenti fino al 2-0 (doppietta di un ritrovato Higuain), i ragazzi di Sarri diventano improvvisamente brutti, vengono raggiunti dalla doppietta di Eder e rischiano addirittura la sconfitta. L’attacco del “Ciuccio” migliora grazie alla ritrovata vena realizzativa del “Pipita”, ma, in difesa e a centrocampo restano i problemi di sempre.
Le altre e il calciomercato. Dopo la sconfitta di Palermo, risorge il Genoa che al “Ferraris” vince 1-0 contro il Verona. Prezioso successo in chiave lotta salvezza per l’Atalanta contro il Frosinone. A Bergamo, netto 2-0 per la squadra di Reja opposta ai fragili neopromossi ciociari. Considerazioni finali: il vero campionato comincia dopo la sosta, la strada è ancora lunghissima. I veri valori alla fine usciranno, ma, l’equilibrio regna sovrana. Juventus e Roma a parte, attenzione all’Inter. Le super partenze delle cosiddette “provinciali” ci sono sempre state, però, quest’anno la “marmellata” ci sembra generale. In tutto questo, aspettiamo la chiusura del calciomercato. C’è tempo fino alle 23 di oggi lunedi 31 agosto. Perso definitivamente Draxler, la Juventus piomba su Hernanes dell’Inter. Intanto, i bianconeri rinforzano il centrocampo con l’arrivo di Lemina, 12,5 milioni di euro al Marsiglia. Iturbe resta alla Roma: il d.s. giallorosso Sabatini ha chiesto scusa da gran signore al Genoa per aver fatto saltare la trattativa. Un altro romanista, Ibarbo, è ora sulla strada di Genova, sponda Sampdoria; andrebbe in sostituzione di Eder che piace all’Inter. Witsel al Milan il colpo “last minute” del “condor” Galliani?
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