di FABIO CAMILLACCI/ Campionato, -3. La 35° giornata, alla luce dei risultati che sono maturati, potrebbe risultare decisiva in chiave corsa Champions e in chiave lotta salvezza. Clamoroso tonfo interno della Juventus contro un Milan in netta ripresa dopo la flessione palesata in questo 2021: 3-0 per i rossoneri all’Allianz Stadium. Mentre l’Atalanta continua a volare con un 5-2 in casa del Parma già retrocesso. Stadio “Ciro Vigorito” di Benevento: la sfida all’O.K Corral che vale la permanenza nel massimo campionato di calcio, se la aggiudica il Cagliari 3-1 tra mille polemiche sannite per l’arbitraggio di Doveri. A Verona, botta e risposta in pochi secondi tra Torino e Hellas: 1-1. Il Toro recrimina ma muove la classifica.
Waterloo Juventus. Per parlare di Juve-Milan, è proprio il caso di citare la storica battaglia del 1815 che vide la fine definitiva di Napoleone Bonaparte, visto che il 5 maggio scorso si sono celebrati i 200 anni dalla morte del condottiero francese, scomparso in esilio a Sant’Elena nel 1821. La pesante caduta bianconera fa rumore perchè pare segnare la fine definitiva di un ciclo straordinario fatto di 9 scudetti consecutivi. Non solo niente scudetto, ma anche il rischio concreto di una mancata qualificazione alla prossima Coppa Campioni. A oggi infatti la Vecchia Signora è 5°, quindi fuori dall’Europa che conta.
La grande volata. A tre turni dal termine della stagione e alla luce del calendario, Atalanta, Napoli e Milan ora sono favorite nella corsa ai tre posti Champions alle spalle dell’Inter campione d’Italia. La Dea di Gasperini si conferma macchina da gol rifilando una “manita” ai ducali retrocessi. Al Tardini doppietta di Muriel che in classifica marcatori aggancia a quota 21 Lukaku e Vlahovic. Il capocanonniere Cristiano Ronaldo, inguardabile contro il Milan, resta fermo a 27 reti. A Torino, per il Diavolo segnano: Brahim Diaz, Rebic e Tomori. E sull’1-0, lo specialista Kessie si fa parare un rigore da Szczęsny.
Disastro Juve. Dopo tanti successi a livello nazionale, in casa juventina un errore dopo l’altro hanno portato alla situazione attuale. Sembra paradossale dirlo ma l’inizio della fine comincia con l’arrivo di Cristiano Ronaldo. E poi prosegue con gli esoneri di Allegri e Sarri. Gravissimo errore cacciare Max, grave errore lincenziare Maurizio per affidare la squadra all’esordiente assoluto Andrea Pirlo. Ricordiamo che con un altro esordiente come Ciro Ferrara, Madama toccò uno dei punti più bassi della sua storia.
Agnelli, Paratici e Nedved sul banco degli imputati. Senza dimenticare le tante sessioni di calciomercato sbagliate, cioè acquistando calciatori non adatti al progetto del tecnico di turno. Aggiungiamo il vergognoso caso Suarez e il caos Super Lega che potrebbe costare ai bianconeri l’esclusione dalle Coppe europee per un biennio. Andrea Agnelli, Fabio Paratici e Pavel Nedved i principali responsabili di questo disastro. Forse farebbero bene a dimettersi; forse se non si dimettono, il club farebbe bene a procedere con un’epurazione.
Lotta per non retrocedere. A Benevento tante polemiche giallorosse contro l’arbitro Doveri, a giudizio del patron delle Streghe Vigorito, indotto all’errore dal mediocre Var Mazzoleni. Doveri con il Cagliari in vantaggio per 2-1, prima assegna un penalty ai padroni di casa, poi, richiamato dal Var a rivedere l’episodio al monitor, torna sui suoi passi togliendo il rigore. Parliamoci chiaro, siamo alle solite: di rigori così non dati o fischiati ne abbiamo visti migliaia. Senza Var è rigore tutta la vita, rivedendolo si può discutere sul fatto che il calciatore dei campani Viola cerchi o meno il contatto e accentui la caduta. Sta di fatto che adesso il Benevento è seriamente candidato a retrocedere con Parma e Crotone.
A proposito dei pitagorici, pokerissimo Roma all’Olimpico contro i calabresi di Serse Cosmi. L’effetto Mourinho continua a farsi sentire in casa giallorossa: tutti i calciatori cercano di dare il massimo per entrare nelle grazie dello Special One che da luglio sostituirà Fonseca sulla panchina romanista. Nel 5-0 capitolino spiccano le doppiette di Pellegrini e Borja Majoral. Tra i migliori in campo, il quasi 20enne Ebrima Darboe, centrocampista gambiano di qualità e quantità, oltre che di grande personalità; si è ripetuto dopo la grande prestazione contro il Manchester United. Con questa vittoria la Roma conserva il settimo posto che vale l’accesso alla Conference League, ma il Sassuolo tiene botta e rimane a -2 grazie al 2-1 in casa del Genoa. E adesso il rush finale a partire da martedi 11 maggio quando scatterà la 36° giornata.
La classifica di Serie A dopo 35 giornate
Inter 85 (Campione d’Italia)
Atalanta 72
Milan 72
Napoli 70
Juventus 69
Lazio 64*
Roma 58
Sassuolo 56
Sampdoria 45
Verona 43
Bologna 40
Udinese 40
Fiorentina 38
Genoa 36
Torino 35*
Cagliari 35
Spezia 34
Benevento 31
Parma 20 (Retrocesso in B)
Crotone 18 (Retrocesso in B)
*Una partita in meno
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