E’ partita la Serie A che ci accompagnerà a Euro 2016: gli Europei che si giocheranno in Francia nel prossimo mese di giugno. Proprio per l’appuntamento con la rassegna continentale, il massimo campionato di calcio è cominciato una settimana dopo Ferragosto: quasi un’anomalia per il nostro mondo della pedata. Ecco perché i risultati della prima giornata, ricchi di sorprese, lasciano il tempo che trovano. Senza dimenticare che molte compagini sono ancora incomplete visto che il calciomercato chiude alle 23 di lunedi 31 agosto. Certo, alcune indicazioni sono arrivate, ma, solo il tempo ci darà conferme o smentite.
La caduta degli dei. La clamorosa e storica sconfitta interna contro l’Udinese dell’ottimo Colantuono, ha riportato a galla vecchi dubbi in casa Juventus. Dubbi legati alla rivoluzione avviata quest’anno da casa Agnelli. Non è facile ridisegnare una squadra dopo le partenze di Tevez, Pirlo e Vidal, cioè: quasi la vecchia spina dorsale della Juve. La Vecchia Signora non aveva convinto nelle amichevoli estive e nella finale di Supercoppa contro la Lazio, nonostante la vittoria per 2-0. Contro i friulani allo Stadium (impianto in cui la Juventus è praticamente imbattibile), si sono ripetuti i problemi di amalgama dei nuovi nell’assimilare schemi e manovra. Rivoluzione di mercato si, ma, anche rivoluzione tecnica. Massimiliano Allegri sta provando a introdurre dei cambiamenti di modulo, anche per ripartire con un marchio tutto suo: basta con la “Juve di Conte”, o il “Conte Max”. In fondo, se la Juventus è campione d’Italia in carica, detentrice di Coppa Italia e Supercoppa, nonché vicecampione d’Europa, il merito è anche di Allegri. Ribadiamo il pronostico di inizio stagione: la Juventus rimane la grande favorita per la conquista del titolo, anche se per la prima volta nella storia è stata sconfitta all’esordio.
Roma nun fa’ la stupida stasera. Il titolo della famosa canzone di Armando Trovajoli ci sta tutto per descrivere lo stato attuale dei giallorossi. Tradotto: Rudi Garcia e i suoi, per l’ennesima volta, non riescono ad approfittare di un passo falso dei grandi rivali. E’ accaduto spesso negli ultimi due anni; anche se la compagine capitolina ha giocato in anticipo rispetto ai bianconeri, aprendo sabato scorso il campionato 2015-2016. Il pareggio di Verona ha lasciato l’amaro in bocca a Trigoria dove pesa tanto il “depotenziamento” del tecnico francese voluto dal presidente Pallotta. C’è un clima pesante in casa Roma: presunte fronde di spogliatoio, poca fame, assenza di “occhi della tigre”, tanto per passare dalla musica (Trovajoli) al cinema, citando la saga di Rocky. Ma, la rosa giallorossa nel suo complesso è forte: una rosa che può dare fastidio alla grande favorita Juventus. Garcia, però, dovrà mettere a posto molte cose e in fretta, altrimenti, finirà definitivamente sulla graticola. Intanto, tecnico in confusione era, tecnico in confusione è rimasto. La Roma vista giocare al Bentegodi è parsa la stessa di maggio: lenta e prevedibile, fragile in difesa. Ma, come detto, siamo solo all’inizio: c’è tempo per rimediare. Nella speranza che il cosiddetto “ambiente”, sempre più vulcanico, non incida troppo sulla squadra. Per Roma-Juventus ad esempio, la Curva Sud ha annunciato lo sciopero del tifo contro i recenti provvedimenti della Prefettura a proposito dello “spezzettamento” del settore ultras. Provvedimenti prefettizi più che discutibili, senza dubbio, ma lo sciopero del tifo penalizza la squadra.
Falsa partenza anche per Milan e Napoli. Il “Diavolo” di Mihajlovic stecca la prima in casa di una gran bella Fiorentina guidata dal successore di Montella: Paulo Sousa. La squadra rossonera resta un cantiere aperto, come d’altronde un po’ tutta la Serie A. Ed è arrivato Balotelli: non proprio uno che aiuta nel lavoro, anzi sfascia. Stesso discorso per il “Ciuccio” di Maurizio Sarri: per il “profeta di Bagnoli” non è facile predicare all’ombra del Vesuvio. Napoli non è Empoli. La caduta in casa del Sassuolo può aiutare a crescere ma i limiti difensivi e di centrocampo degli azzurri restano quelli dell’anno scorso.
Acuti Lazio e Inter. I biancocelesti di Pioli confermano le cose buone mostrate nell’andata del preliminare di Champions League, e, in attesa di giocarsi l’accesso ai gironi di Champions nel ritorno di Leverkusen contro il Bayer, strapazzano un Bologna troppo brutto per essere vero. Il Bologna dell’ex Delio Rossi. Il tecnico laziale resta comunque alle prese con una rosa corta e falcidiata dagli infortuni: dopo Klose, Djordjevic e Marchetti, stop anche per il regista Biglia. Rispetto al suo dirimpettaio cittadino Miha, parte bene il campionato del “Mancio” nerazzurro. Gli interrogativi sull’Inter restano tanti, nel frattempo c’è l’aiuto del famoso fattore “c”, la fortuna. La modesta Atalanta va al tappeto solo grazie a un’invenzione di Jovetic all’ultimo respiro.
Le altre: “manita” Sampdoria. Il riscatto dei blucerchiati di Walter Zenga: giocatori e tecnico vituperati da critica e tifosi dopo lo 0-4 col Vojvodina nel preliminare di Europa League, partono in quinta calando il pokerissimo casalingo contro l’imbarazzante Carpi. Shock da esordio per la squadra emiliana? No, rosa da Serie B. A livelli di Serie A per un’ora, invece, il Frosinone, neopromosso come il Carpi. Al “Matusa”, i ciociari mettono sotto il Torino pur uscendo sconfitti. Tra i granata si conferma il talento di Baselli; in attesa di Belotti. Corsaro a Empoli il Chievo che mette subito in cascina 3 punti pesantissimi in chiave salvezza contro una diretta concorrente. Complimenti al difensore-bomber El Kaoutari: il 25enne marocchino ex Montpellier regala in extremis la vittoria al Palermo contro un Genoa di Gasperini non proprio spumeggiante come quello ammirato l’anno scorso. Mentre in casa rosanero Iachini conferma di essere un buon allenatore. Una cosa però la prima giornata la dice o la lascia comunque intuire: questo sarà un campionato più equilibrato e più combattutto rispetto a quelli visti negli ultimi 3 anni. E domenica prossima, sotto con Roma-Juventus, una classica che forse arriva troppo presto e che è già quasi una prova del nove per le prime due della griglia di partenza. Questo è solo l’inizio.
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