Nella prima domenica di Avvento, Babbo Natale Murray regala alla Gran Bretagna la prima Coppa Davis dopo 79 anni (alla prima finale dopo quella del 1978, persa contro gli Stati Uniti). Le aveva già regalato, nel 2013, la prima vittoria a Wimbledon dopo il 1977. Porta indubbiamente la firma di Super Andy la conquista, a spese del Belgio, della decima “insalatiera d’argento” per la Nazionale d’Oltremanica, la prima dal 1936: il 28enne scozzese, numero 2 del mondo, si è aggiudicato non solo i suoi due match (diventando così il terzo giocatore a vincere tutti i suoi otto singolari nei turni di Davis nell’anno, dopo McEnroe nel 1982 e Wilander nel 1983) ma anche il doppio, in coppia con il fratello maggiore Jamie (nella foto Gazzetta dello Sport: Murray portato in trionfo da tutta la squadra).
E il Belgio padrone di casa? Il Belgio, che aveva dovuto attendere 111 anni per arrivare alla sua seconda finale (e anche nel 1904 aveva perso contro le British Isles), rimane invece ancora a bocca asciutta. Non gli è bastato il fattore campo (si giocava a Gand, Ghent in fiammingo) sulla terra rossa indoor del Flanders Expo, tra imponenti misure di sicurezza per i rischi di terrorismo. Non c’è stato niente da fare contro Andy Murray da Dunblane, cui si devono tutti e tre i punti della vittoria. Ora nell’albo d’oro, la Gran Bretagna è l’unica squadra presente in tutte le edizioni del torneo, è terza, con dieci trofei, dopo Stati Uniti, con 32, e Australia, 28. Ma torniamo a Super Murray: venerdì aveva battuto Ruben Bemelmans, dopo che il numero 1 belga (e 16 Atp) David Goffin si era imposto sul debuttante Kyle Edmund; ieri, col fratello Jamie, aveva sconfitto Goffin e Steve Darcis nel doppio; oggi, nel terzo singolare rivelatosi decisivo, di nuovo Goffin.
Numeri straordinari. Poche cifre dimostrano il predominio di Andy nelle 2 ore e 54′ del match, chiuso nel minimo dei set con il punteggio di 6-3 7-5 6-3: 12 ace contro 4 di Goffin, 37-24 i vincenti, 112 punti contro 85, nessun doppio fallo contro due. Alla fine, la ciliegina sulla torta: uno splendido lob di Murray che ha decretato la fine dell’incontro, e il successo degli ospiti. Il trionfatore ha stretto la mano al comunque valoroso avversario e, con grande sportività, ha salutato la panchina belga prima di esultare insieme ai suoi compagni e al capitano Leon Smith. “Non posso credere che ce l’abbiamo fatta. Potremmo non avere un’altra occasione così, dobbiamo festeggiare stanotte”, ha detto lo scozzese; 11 vittorie su 11 match di Davis nel 2015 (8 singolari e 3 doppi, meglio solo McEnroe, 12 su 12 nel 1982). “Il sostegno della mia famiglia e di Jamie in panchina mi ha aiutato tanto. Il match point? È stato un modo incredibile di chiudere quest’incontro”, ha aggiunto Super Andy. Che aveva gli occhi lucidi mentre l’Union Jack saliva sul pennone.
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