Si è messo immediatamente all’opera, dopo la nomina deliberata dal Consiglio dei ministri, il commissario straordinario per la ricostruzione nei comuni del Lazio e delle Marche devastati dal terremoto del 24 agosto scorso. Vasco Errani (che vediamo nella foto tra le macerie di Amatrice accompagnato dal presidente della Regione Lazio, Zingaretti, e dal responsabile della protezione civile) opererà il coordinamento con le Amministrazioni statali, in raccordo con i presidenti delle Regioni interessate dal sisma e con i sindaci, nonché in stretto contatto con l’Autorità nazionale anticorruzione, per definire piani, programmi e risorse necessarie a ricostruire edifici pubblici e privati ed infrastrutture.
“Il primo atto – ha detto Errani – sarà costituire un luogo istituzionale in cui discutere e assumere le scelte. Sarà una struttura leggera che decideremo con le Regioni e le autonomie in rapporto alle necessità che ci sono. Servirà accuratezza nella spesa ed il primo impegno sarà la trasparenze delle regole e dei controlli”. In conferenza stampa a Palazzo Chigi Errani ha detto: “Non sarò un commissario calato da alto, è fondamentale il raccordo con il territorio. Va bene la dialettica politica, ma io ci sto fuori e sono anche prontissimo a collaborare con tutti i partiti”.
Ed infatti Errani si è recato subito sui luoghi colpiti dal sisma. Nei giorni scorsi si è parlato molto di modelli: Friuli, Emilia, L’Aquila. Ad Amatrice Errani ha spiegato che “non c’è un modello predefinito” per la ricostruzione, “il modello è il territorio”. Errani farà un incontro con il sindaco Sergio Pirozzi nel centro operativo dei soccorsi e poi partirà per visitare gli altri paesi terremotati, prima Accumoli, poi Arquata del Tronto e infine sarà a Rieti.” In questi giorni parlerò molto poco – ha detto ancora Errani – devo prima capire cosa succede, conoscere le realtà e solo dopo parleremo”.
Dopo l’incontro con il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, Errani ha detto: “Abbiamo fatto un primo incontro e ci rivedremo sabato dopo una serie di verifiche che dobbiamo fare. Abbiamo cominciato a lavorare e l’obiettivo è quello di ridefinire gli interessi che rispondono all’esigenza di garantire piena identità del territorio, vale a dire l’economia, il commercio, le relazioni sociali, le scuole”.
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