Theresa May mercoledì diventerà premier della Gran Bretagna al posto di Cameron. Un’altra donna punta alla guida dei Laburisti

theresa-mayMercoledì alla guida del Regno Unito ci sarà di nuovo una donna, oltre alla regina: David Cameron cede la leadership del Partito Conservatore e la guida del governo a Theresa May, attuale ministro dell’Interno, rimasta l’unica candidata alla successione dopo che Andrea Leadsom ha annunciato il suo ritiro dalla corsa al vertice del Partito conservatore. E Theresa May ha già ribadito che sotto la sua guida la Gran Bretagna lascerà l’Ue, come previsto dal referendum, perché ‘Brexit significa Brexit’.

E’ stato lo stesso Cameron a dare l’annuncio sottolineando che la May ha il suo pieno sostegno perché “sarà più che capace di esercitare la forte leadership di cui ha bisogno il Paese”. Mercoledì prenderà parte al suo ultimo question time da primo ministro in Parlamento, dopo di che si presenterà a Palazzo reale per dimettersi formalmente.

All’indomani del referendum del 23 giugno sulla Brexit, Cameron aveva annunciato la sua intenzione di dimettersi entro la conferenza del partito conservatore di ottobre. Ma l’accavallarsi dei fatti ha accelerato i tempi, mentre appariva sempre più urgente mettere fine all’incertezza politica in Gran Bretagna. Prima è stata fissata la scelta del nuovo leader per il 9 settembre. Poi il ritiro di diversi aspiranti, ultimo in ordine di tempo Andrea Leadsom questa mattina, ha lasciato in campo una sola candidata, Theresa May, che fin dall’inizio era apparsa favorita. A questo punto non aveva più senso aspettare fino a settembre.

Theresa May si impegna a cercare “il miglior accordo possibile” per traghettare la Gran Bretagna fuori dall’Ue, e si dice convinta che alla fine sarà “un successo”. Lo ha dichiarato dinanzi a Westminster dopo essere stata proclamata leader dei Tory. Accompagnata dal marito e applaudita dai deputati, ha ammesso che il Paese affronta “tempi difficili e incerti”, ma ha evocato “una visione positiva” sul suo futuro.

Angela Eagle Intanto, c’è aria di avvicendamento anche nel Partito Laburista, nel quale un’altra donna, Angela Eagle, sfida Jeremy Corbyn, che si rifiuta di dimettersi dopo aver perso la battaglia contro Brexit, battaglia affrontata – e di questo lo acculano in molti –  con scarso impegno.

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