Giovanna Lanzavecchia, la ragazza italiana arrestata a Istanbul sabato scorso con l’accusa di aver fatto su Facebook propaganda al Pkk, è rientrata in Italia. Lo riferisce la Farnesina in una nota. Assistita dalla strutture diplomatiche italiane in Turchia, “è giunta oggi a Malpensa in seguito al provvedimento di espulsione emesso dalle Autorità di Ankara”.
Giovanna, fermata il 21 marzo, era arrivata a Istanbul venerdì sera e alloggiava in un albergo nella zona turistica di Sultanahmet. All’inizio avrebbe avuto intenzione di proseguire il viaggio verso Diyarbakir, nel sud-est, per partecipare alle grandi celebrazioni del capodanno curdo (Newroz). Ma l’attacco kamikaze di sabato mattina nel centro di Istanbul le ha fatto cambiare idea, spingendola ad acquistare invece un biglietto per Berlino. In serata, però, le autorità turche l’hanno presa in custodia, dopo una segnalazione giunta dalla polizia postale, particolarmente attenta ai messaggi di sostegno alla causa curda, per cui centinaia di siti sono censurati e account Twitter bloccati. Dopo il fermo, la ragazza ha avvisato la sorella.
Per Giovanna Lanzavecchia non era la prima volta nel Paese. “In Turchia siamo stati anche insieme – racconta ancora il padre – e lei sa benissimo che il vilipendio allo Stato, o alla persona di Ataturk, sono considerati delitti gravi. Quindi io mi stupisco, e la perdono solo perché ha 22 anni, che lei si sia permessa di fare osservazioni di questo tipo”, esprimendo “la sua opinione negativa a proposito della repressione che riguarda il popolo curdo, ma genericamente senza parlare di Pkk o di altri partiti”.
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