Tour de France, 12° tappa: impresa “Purito”, vince Rodriguez. Affiora lo “Squalo dello Stretto”: Nibali in gruppo con Froome maglia gialla

Rodriguezdi Marco Valerio/

Il Tour de France edizione 2015 continua a essere avaro di soddisfazioni per i corridori italiani, che restano a digiuno di successi. La salita verso Plateau de Beille, al termine di una tappa caratterizzata dalla pioggia, perfino dai chicchi di grandine, ma soprattutto disputata nel ricordo di Casartelli, ha regalato il bis a Joaquim Rodriguez (foto Epa-Gazzetta.it), che aveva già trionfato sul muro di Huy (3° tappa). In quello stesso giorno, Chris Froome si era preso la maglia gialla, che oggi ha conservato senza eccessivi rischi. È vero che il britannico ha dovuto rintuzzare alcuni attacchi degli altri “tre moschettieri”, compreso Nibali, ma non ha mai dato l’impressione di viaggiare in riserva. Anzi, grazie anche alla collaborazione del compagno di squadra Richie Porte, ha perso solo alcune decine di metri, per poi recuperarle senza colpo patire.

 

I sospetti su Froome restano, Chris come Armstrong. Fino a Parigi, e anche dopo, Froome sarà comuque accompagnato da voci e sospetti legati alle performance offerte quest’anno e anche nel 2013, anno del primo trionfo parigino. Gli stessi sospetti avevano accompagnato Lance Armstrong che si è rivisto alla Grande Boucle. Il texano, che per sette volte è stato portato in trionfo a Parigi, prima di essere privato di tutti i suoi “successi dopati”, sta correndo una specie di Tour alternativo, che dura un paio di tappe, con la sua squadra amatoriale: precede la corsa per raccogliere fondi a favore della lotta contro la flate
Referer: http://www.altroe tutto, è stato accolto alla grande e più volte si è trovato a dover dribblare domande imbarazzanti sull’attuale maglia gialla.

 

Oggi è stato il giorno di “Purito”. Rodriguez ha risolto sull’ultima salita (catalogata come di “Hors categorie”) la gara dopo che il campione del mondo Kwiatkowski aveva provato una lunga azione. Ai quasi 8 km dal traguardo, il catalano ha agganciato l’iridato, in fuga da alcuni chilometri, lo ha staccato ed è volato fra due ali di folla verso un bis tutt’altro che scontato e forse anche per questo più esaltante. Alle sue spalle, occhi puntati sul gruppetto della maglia gialla, che si è assottigliato chilometro dopo chilometro verso la vetta che nel 1998 incoronò Marco Pantani, poi vittorioso a Parigi.

 

Lo “Squalo” batte un colpo. A turno sono scattati tutti e si è rivisto con i migliori anche Vincenzino Nibali, punto nell’orgoglio dalle frasi di Vinokourov (“può cercarsi un’altra squadra”, avrebbe tuonato il general manager Astana) che, per un km circa, ha tenuto in scacco tutti i big, Froome compreso. Dopo Nibali è toccato a Contador, che ha messo alla frusta un paio di gregari, facendo presagire un’azione devastante (ma era solo un’illusione), quindi a Nairo Quintana, l’avversario che forse Froome teme maggiormente.

 

Quintana spaventa la maglia gialla Froome. Il colombiano della Movistar è scattato una, due, tre volte, guadagnato pochi metri sul britannico che, grazie anche alla collaborazione di Porte, ha sempre ricucito lo strappo. Morale: Froome ha sempre 2’52” su Van Garderen e 3’09” su Quintana. Contador è lontano 4’04”, Nibali torna nella top ten ed è nono, a 7’47”, dietro Gallopin. La tappa odierna ha commemorato, e non poteva essere altrimenti, Fabio Casartelli, vent’anni dopo la sua scomparsa, avvenuta nella discesa del Col du Portet d’Aspet, primo Gran Premio della Montagna della giornata. Alla partenza erano presenti anche il figlio Marco, che quando perse il padre aveva solo pochi mesi, e la moglie Annalisa. Domani venerdi 17 luglio il Tour ripartirà da Muret e approderà a Rodez, dopo 198,5 chilometri. L’arrivo è posto dopo uno strappo di 570 metri con una pendenza del 9,6 per cento. Niente male.

Commenta per primo

Lascia un commento