La tappa del mitico Tourmalet non tradisce Chris Froome, che tiene salde le redini della Grande Boucle controllando i principali avversari, mentre Vincenzo Nibali, aggrappato ai migliori fin quasi al traguardo, perde in tre chilometri quasi un altro minuto, scivolando a 7’43” dal britannico all’11° posto. A conquistare la vittoria in una della frazioni pirenaiche più temute è il polacco Rafal Majka, abile prima ad entrare nell’offensiva di un gruppetto di guastatori e poi a staccare tutti proprio sul ripido Tourmalet, arrivando a Cauterets con un minuto sull’irlandese Martin e sul tedesco Buchmann.
Emozione all’arrivo: una dedica per Ivan Basso. Il corridore della Tinkoff al traguardo non dimentica lo sfortunato compagno di squadra Ivan Basso, operato oggi a Milano per un tumore (l’intervento è perfettamente riuscito), dedicandogli il trionfo odierno. È una piccola impresa, infatti, quella portata a termine dal polacco, che già l’anno scorso aveva portato a casa due vittoria di tappa nella corsa in giallo.
Il tappone pirenaico. Con gli uomini di classifica tutti attenti alle mosse di Froome, temendo di subire un’altra bastonata dopo quella di ieri, a prendere coraggio a circa 80 km dalla partenza, prima del Col d’Aspin, è un gruppetto composto dallo stesso Majka, Buchmann, Pauwels, Morabito e Voeckler. Il vantaggio dei fuggitivi si allarga fino a circa sei minuti quando Majka cerca e trova l’affondo sulla dura china del Tourmalet, mentre l’Astana sottrae l’iniziativa al Team Sky e accelera l’andatura, portandosi dietro Nibali, Froome e i principali uomini di classifica.
Ombre su Froome. La squadra del leader torna intanto al centro delle polemiche per le accuse di alcuni corridori, tra i quali Morabito della Fdj, di aver tenuto un “atteggiamento troppo aggressivo” nella tappa di ieri, in particolare per difendere le prime posizioni nella salita finale verso La Pierre Saint Martin. Oggi però nessuno, nè squadre nè singoli, riesce a contrastare l’azione di Majka neanche sull’ultima ascesa, quella del Cote de Cauterets, e mentre il polacco chiude con le mani al cielo e con un pensiero per Basso, nella lotta per il secondo posto si impone Martin davanti a Buchmann.
Tutto invariato. La classifica generale non presenta novità, con Froome che guida con un vantaggio di quasi 2’52” su Van Garderen, 3’09” su Quintana e 3’59” su Valverde, arrivati oggi tutti insieme. Mollema, settimo al traguardo, ha soffiato a Nibali la decima posizione, ma a 7′ dal leader un posto o l’altro contano poco. Lo “Squalo” oggi ha tenuto duro, ma al dunque qualcosa, tra la testa e le gambe, è ancora mancato. Domani la 12° tappa dice ancora: sfiancanti Pirenei: da Lannemezan a Plateau de Beille, quattro Gran premi della montagna con arrivo a 1.780 metri che promettono altri scossoni.
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