Dopo il momento più critico dell’emergenza sanitaria da coronavirus, i treni a lunga percorrenza Frecciargento e Frecciarossa di Trenitalia e Italo possono viaggiare nuovamente al 100% dei posti. Le due aziende di trasporto infatti fanno sapere che si sono realizzate le condizioni poste dal dpcm del 14 luglio. Il ministero dei Trasporti ha dato l’ok alla deroga, nonostante i timori del Comitato Tecnico Scientifico. Il provvedimento disponeva la possibilità di far viaggiare i treni a piena capacità purché in presenza di alcune condizioni: tra queste, la misurazione della temperatura dei passeggeri prima del viaggio; l’autodichiarazione dei viaggiatori che certifica di non aver avuto contatti con persone contagiate dal Covid; l’obbligo della mascherina con la sostituzione dopo 4 ore.
I timori del Cts. “I treni a capienza piena destano molta preoccupazione”, affermano fonti del Comitato tecnico scientifico del governo sottolineando che la decisione è stata presa senza aver ricevuto il parere del Comitato. Giovedì è stata inviata dal Mit una richiesta di valutazione del nuovo piano dei treni ad alta velocità ma nella riunione che si è tenuta nel pomeriggio non se ne è parlato. La questione è all’ordine del giorno dell’incontro in programma giovedì 7 agosto. E sarà quella l’occasione per esprimere una “decisa contrarietà” alla scelta fatta.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti conferma la deroga al distanziamento. Il Mit dunque dà nuove disposizioni e in comunicato scrive: “E’ consentito derogare al distanziamento interpersonale di un metro, a bordo dei treni a lunga percorrenza, nei casi in cui l’aria a bordo venga rinnovata sia mediante l’impianto di climatizzazione sia mediante l’apertura delle porte esterne alle fermate, i flussi siano verticali e siano adottate procedure al fine di garantire che le porte di salita e discesa dei viaggiatori permangano aperte durante le soste programmate nelle stazioni”. Ma come detto, le perplessità e le preoccupazioni del Comitato tecnico scientifico restano e non è escluso a breve un nuovo intervento di Palazzo Chigi.
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