Il presidente americano Donald Trump e il re dell’Arabia Saudita Salman hanno firmato un accordo in base al quale Riad comprerà armi e sistemi di difesa dagli Usa per 110 miliardi di dollari. L’obiettivo però è ancor più ambizioso, ed è quello di arrivare alla cifra record di 350 miliardi di dollari in dieci anni. La firma è avvenuta nel corso di una imponente cerimonia nel palazzo reale di Riad.
L’accordo sulla vendita di armi firmato tra Stati Uniti e Arabia Saudita a Riad “rappresenta un significativo salto in avanti sul fronte della sicurezza”, afferma la Casa Bianca, sottolineando come in particolare l’intesa – “oltre ad assicurare un maggior contributo di Riad sul fronte della lotta al terrorismo” – rafforzi la sicurezza dell’Arabia Saudita e della regione del Golfo “di fronte alle minacce dell’Iran“. Dove – è bene ricordarlo – le elezioni svoltesi ieri hanno invece riconfermato al vertice di quello stato il moderato Rohani.
Niente nihab per Melania. Quando scende dall’Air Force One, al suo arrivo in Arabia Saudita, Melania Trump sfoggia un look ‘total black’, che richiama l’abito delle donne saudite, ma con il capo scoperto, in un Paese dove in pubblico vige l’obbligo del nihab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi. Senza velo anche la figlia di Trump, Ivanka, che va anche oltre, indossando un abito floreale.
La scelta di Melania e Ivanka non è affatto una novità: nemmeno Michelle Obama lo indossò nel 2015, e a suo tempo neanche Laura Bush. Niente copricapo anche nelle visite a Riad di Angela Merkel o Theresa May.
Ma c’è un tweet del passato che imbarazza Trump, quello del gennaio 2015, in cui attaccava proprio Michelle Obama, definendo il suo capo scoperto proprio a riad “un insulto” verso i sauditi. “Abbiamo già abbastanza nemici”, scrisse il futuro presidente. Inoltre la Casa Bianca ha fatto sapere che diritti umani e diritti delle donne non saranno un tema centrale nei colloqui con le autorità saudite.
Russiangate. Intanto resta alta la tensione sul fronte del Russiangate con i media statunitensi che ipotizzano che il funzionario coinvolto nei rapporti con il Cremlino sia addirittura il marito della figlia di Trump, Ivanka.
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