Ultima speranza nella fermezza (oltre che nella saggezza) di Mattarella. Basta con il pupàro d’Arabia!

di ENNIO SIMEONE – Questa “esplorazione” di Roberto Fico, partita nel segno dell’utile confronto politico, rischia di scivolare, dopo le prime 48 ore, verso la farsa. Anzi addirittura verso la sceneggiata se Mattarella non vi pone fine prima della scadenza fissata per martedì, sapendo che chi si sta adoperando per questa squallida metamorfosi è il solito pupàro fiorentino, il quale manovra, restando dietro le quinte, i fili che trasformano i suoi emissari da rappresentanti politici in pupazzi, in marionette replicanti.  A quale scopo? Allo scopo – molto evidente per chi non si lascia abbagliare dalle sue elucubrazioni – di far perdere tempo, guadagnare spazio al pettegolezzo, alle complici “indiscrezioni” su candidature inventate per Palazzo Chigi, logorare i rapporti tra i contraenti di un ipotetico e inconcludente “contratto di governo”, con il solo obiettivo di offuscare il ruolo e logorare la figura del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ancora in carica per l’ordinaria amministrazione,  ma tenuto ovviamente fuori dalle ridicole e inconcludenti  trattative in corso a Montecitorio, e riservare a se stesso quello del deus ex machina, o, meglio, di burattinaio dei vari Ivan, Francesca, Teresa, Nicola, Maria Elena, come ama chiamare i figuranti che animano  (si fa per dire) il suo teatrino. 

Insomma, diciamolo francamente, è deprimente e perciò sconcertante, assistere a questo raduno in corso a Montecitorio, dove a parlare di programma del futuro governo, in rappresentanza dei vari gruppi politici dell’ipotetica futura maggioranza, siedono, a parte qualche eccezione, alcune figure minori dello scenario politico, in assenza della figura decisiva, che è quella di colui che dovrà dirigere quel governo, e dovrà rispondere dell’attuazione di quel programma.

Tutti si sbracciano nell’esaltare “la saggezza del presidente Mattarella”; ma tutti, troppi, si stanno adoperando nel driblarla e nel mortificarla, insieme con l’altrettanto elogiato equilibrio del presidente Conte. Perciò è legittimo attendersi che, oltre alla saggezza, Mattarella dia prova anche della fermezza (di cui è dotato) nell’impedire che la dialettica politica venga bistrattata da coloro che subiscono i ricatti del pupàro d’Arabia: riservando a costui un fermo (anche se istituzionalmente e politicamente corretto) calcio nel culo.

Commenta per primo

Lascia un commento