Domenica 27 ottobre si vota in Umbria dalle ore 7 alle ore 23 per il rinnovo del governo regionale, sciolto anticipatamente dopo l’inchiesta giudiziaria sulla sanità pubblica in cui sono stati coinvolti alcuni amministratori. C’è chi lo considera un test di valore nazionale, addirittura con conseguenze politiche per il governo, e chi invece, più realisticamente lo considera comunque un voto locale, sia per la specificità della situazione umbra, sia per la particolare legge elettorale, sia per la dimensione del corpo elettorale. Infatti i cittadini chiamati alle urne per eleggere il presidente della Giunta regionale e i 20 consiglieri che formano l’Assemblea regionale sono appena 703.595 (363.385 donne e 340.210 uomini), così suddivisi tra le due province: 521.960 in provincia di Perugia e 181.635 in quella di Terni.
La legge elettorale, modificata l’ultima volta nel 2015, prevede che venga eletto presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti; di conseguenza la lista o la coalizione di liste che lo sostengono otterranno almeno 12 dei 20 consiglieri di cui si compone il Consiglio regionale, anche se il candidato presidente a cui si richiamano vincesse per un solo voto di scarto sul secondo classificato.
I candidati presidente sono 8, le liste sono 19. Ecco gli schieramenti:
Vincenzo Bianconi (al quale sono collegate le liste di Pd, Movimento 5 stelle, Europa Verde Umbria, Bianconi per l’Umbria patto civico, Sinistra civica verde).
Donatella Tesei (alla quale sono collegate le liste di Lega, Fi, Fdi, Tesei presidente per l’Umbria e Umbria Civica Tesei presidente).
Claudio Ricci (al quale sono collegate le liste Proposta Umbria, Italia Civica e Ricci presidente).
Emiliano Camuzzi (al quale sono collegate le liste Potere al Popolo e Pci).
Rossano Rubicondi (lista Partito Comunista).
Martina Carletti (lista Riconquistare l’Italia).
Giuseppe Cirillo (lista Partito delle buone maniere).
Antonio Pappalardo (lista Gilet Arancioni).
La legge elettorale, modificata l’ultima volta nel 2015, prevede che venga eletto presidente il candidato che ottiene il maggior numero di voti; di conseguenza la lista o la coalizione di liste che lo sostengono otterrannoo almeno 12 dei 20 consiglieri di cui si compone il Consiglio regionale, anche se il candidato presidente a cui si richiamano vincesse per un solo voto di scarto sul secondo classificato.
ALTA L’AFFLUENZA ALLE URNE. E’ cresciuta di quasi 13 punti rispetto al 2015 l’affluenza alle urne secondo i dati definitivi del ministero dell’Interno riferiti a tutti e 92 Comuni. Alle 19 era infatti del 52,8 rispetto al 39,92 della precedente consultazione. Quindi più 12,88 punti percentuali.
Alle 12 il dato era superiore di poco più di 4 punti rispetto a quello del 2015 alla stessa ora. Riguardo al dato delle province, alle 19, in quella di Perugia l’affluenza è stata del 53.09% (contro il 40,63% del 2015) e in quella di Terni del 51,97 (contro il 37,9).
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