Un altro accusatore della coppia all’acido: «Martina tentò di evirarmi»

Martina levato“Voglio guardare in faccia i miei aggressori”. Stefano Savi ha deciso di ‘sfidare’ l’uomo accusato di averlo sfigurato presentandosi al processo ‘faccia a faccia’ con Alexander Boettcher, detenuto, presente in aula in gabbia.  Dopo la prima condanna e la tormentata vicenda legata al figlio della coppia Levato-Boettcher affidato a un istituto, ora la giustizia si occupa dell’aggressione a Savi, il 2 novembre 2014. Secondo l’accusa, Boettcher e la sua compagna Martina Levato, assieme al presunto complice Andrea Magnani, avrebbero colpito Savi mentre tornava a casa “per uno scambio di persona”. L’obiettivo vero sarebbe stato il fotografo Giuliano Carparelli, che aveva avuto un flirt con Martina. Nel processo oggi è stata la giornata in cui ha testimoniato Antonio Margarito, studente dell’Università Cattolica, che ha raccontato ai giudici il tentativo di evirazione subito da parte di Martina Levato. “Martina, dopo avermi ferito a una mano e colpito nelle parti intime, mi inseguiva urlando ‘vieni qui’ ancora con il coltello in mano”, ha detto. La vittima dell’aggressione ha spiegato anche che dopo quell’episodio aveva “paura di uscire di casa, perché avevo timore di poter essere ancora ferito”.     Nel corso della sua testimonianza, il giovane ha ricostruito quanto accaduto la sera del 19 maggio 2014, quando si appartò in auto con Martina Levato nel parcheggio di un hotel a Milano e la studentessa lo aggredì. “Dopo avermi sbottonato i pantaloni mi disse – ha raccontato – ‘chiudi gli occhi e ti faccio una sorpresa’, dopo qualche secondo ho sentito una fitta alla coscia sinistra, ho messo la mano per proteggere le parti intime e mi ha colpito ancora”.

Margarito, tra l’altro, era finito indagato per violenza sessuale a seguito di una denuncia da parte di Martina, ma due giorni fa l’inchiesta è stata archiviata e la bocconiana è ora accusata, oltre che di lesioni, anche di calunnia. “Agli occhi della gente – ha spiegato Margarito – poteva sembrare una storia assurda, io avevo paura di uscire di casa, uscivo solo in compagnia di amici. Lei – ha aggiunto – mi ha aperto la mano in due e mi ha ferito alle parti intime, ho avuto una prognosi di 90 giorni”. Oggi ha testimoniato anche il portiere dell’albergo che ha visto entrare nella hall Margarito quella sera: “Teneva la mano sui pantaloni e diceva ‘Fuori c’è una pazza che mi vuole uccidere'”. Stando alla testimonianza del giovane, infatti, Martina, uscita dall’auto, lo avrebbe anche inseguito con il coltello in mano.

Il processo è stato aggiornato al prossimo 23 settembre, quando verranno ascoltati altri testimoni su questo episodio ed anche Andrea Magnani, il presunto complice della ‘coppia diabolica’ che ha tirato in ballo sia Martina che Alexander nei suoi verbali.

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