Fiorello: «Basta talk show tv sulla cronaca nera a tutte le ore!»

“BasVerbavolantta cronaca nera in tv a tutte le ore del giorno con schizzi di sangue e collegamenti dalle case dell’orrore. Di questi casi si occupino i tg e la magistratura e non i rotocalchi”: è l’accorato video appello di Rosario Fiorello (nella foto in base con Fazio a “Rischiatutto”) , ripreso con uno smartphone e postato stamattina sui suoi canali social rivolgendosi alle reti generaliste e “ad Antonio Campo Dall’Orto e Piersilvio Berlusconi” in primis.

Ore e ore di trasmissioni, con immagini e spiegazioni dettagliate, “non fanno altro che spaventare bambini e anziani e scatenare anche fenomeni di emulazione”. Fiorello parla da spettatore. “Io non sono nessuno – chiarisce – e lavoro in tv quando ne ho l’opportunità. Non voglio criticare il lavoro degli altri o le scelte editoriali delle reti, ma vorrei porre uno spunto di riflessione. E’ possibile
Talk showintervenire ed eliminare una volta per tutte questi casi dai rotocalchi? Nel pomeriggio una volta si faceva gossip, si sorrideva di Briatore o della Tatangelo… Parlate di libri, parlate di storia. Non potete ammorbare il pubblico per ore con dettagli di cronaca nera.
Rischiatuytto Fazio e FiorelloDavanti alla tv – aggiunge Fiorello – ci sono anche i bambini… Mia mamma e gli anziani come lei sono terrorizzati”.

Ma, è l’amara conclusione, “quelli che decidono vedono che gli ascolti di queste cose funzionano e ‘glie danno dentro’. Chi vuole delinquere guarda la tv, naviga in rete, trova facilmente indicazioni su come fare e compie altri delitti. Non faccio nomi di trasmissioni e di programmi, ma vi prego – conclude Fiorello – cambiate registro, datevi nuove regole”.

***Parole sacrosante quelle di Fiorello. C’è solo da aggiungere che spesso queste trasmissioni influenzano anche i giudici popolari delle corti d’assise, oltre che l’opinione pubblica. E non è da escludere che, in conseguenza di ciò, vengano emesse sentenze di colpevolezza basate non su prove ma su emozioni provocate da queste trasmissioni. Forse anche l’Ordine dei giornalisti e quello degli avvocati e il Csm dovrebbero prendere posizione con severità su questo continuo “sbattere il mostro in primo piano”. Perché siano fissate delle regole, nel rispetto della deontologia dell’informazione. E non venga tirata fuori, per cortesia, la storiella del “bavaglio”! (l’a.q.)

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