Un’ora e mezzo con le parole, le immagini, i video, i documenti originali di Aldo Moro. È “Un atomo di verità“, sul palcoscenico del teatro Argentina, a due passi da via Caetani, il luogo del centro di Roma in cui fu fatto ritrovare dalle brigate rosse quarant’anni fa il corpo senza vita del presidente della Dc nel bagagliaio di una Renault 4.
La serata è curata da Marco Damilano (foto), direttore dell’Espresso e autore del libro su Moro e la fine della politica pubblicato da Feltrinelli, con la regia di Antonio Sofi.
La scena iniziale è una radio che trasmette musica italiana, interrotta dall’edizione straordinaria del Gr2, la voce concitata del giornalista Cesare Palandri che annuncia la strage di via Mario Fani e il rapimento di Aldo Moro. “Per tutti gli italiani nati dopo il 1978 la storia di Moro comincia da qui e finisce 55 giorni dopo, il 9 maggio. La sua immagine è quella del prigioniero delle Br – spiega Damilano -. Per noi, invece, questa sera andrà indietro e poi avanti. Dobbiamo liberare Moro. Ritrovare Moro. Raccontare che cosa ha perso l’Italia senza di lui”.
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